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Spesso molti pretendono di essere degli esperti di vino, quando (forse) non sanno neanche come si apre una bottiglia. Il vino è interessante, complesso, seducente, e non si riduce a una semplice chiacchierata tra amici per fare una buona impressione, o per fare colpo su una donzella.
Parafrasando Joe Black, il vino è “passione, ossessione, qualcosa senza cui non vivi”. Per questo abbiamo deciso di elencarvi i 5 errori più comuni che si dovrebbero evitare quando si parla o si beve di vino, così, per aiutarvi a diventare dei veri intenditori un po’ più realisti.

1. Servirlo alla temperatura sbagliata

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Ogni vino, rosso, bianco, rosato, liscio, o frizzante che sia, ha la sua temperatura di servizio ideale. E bisogna assolutamente tenerne conto. Ora, non è necessario usare un termometro a infrarossi prima di servire il nettare degli dei ai vostri ospiti, però potreste prendere in considerazione questi piccoli suggerimenti.
Vino bianco e spumanti vanno sempre serviti freddi, ma non ghiacciati. Se per esempio avete organizzato una cena tra amici in terrazza, si consiglia di servire vini con la temperatura al dì sotto di quella normale, in quanto tendono a scaldarsi non appena sono stati versati nei bicchieri. I vini rossi, invece, vanno serviti tra i 16° e i 18° C, e non a temperatura ambiente se sono conservati in un posto della casa con il riscaldamento a 25°. Se un vino rosso è servito troppo caldo, allora il sapore alcool sarebbe più pronunciato e il vino potrebbe risultare sbilanciato.

2. Scegliere il vino sulla base dell’etichetta e del prezzo

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Purtroppo questo è un errore davvero comune. Spesso si crede che un vino costoso sia sinonimo di migliore qualità, che un’etichetta d’oro sia un simbolo per il prestigio del vinificatore, che usando caratteri specifici sia garantita l’autenticità della cantina e la relativa rilevanza storica. No, non è così. Quindi, quando state per prendere una nuova bottiglia di vino, vi consiglio di individuare, sull’etichetta, l’area di produzione, il nome del produttore di vino, il tipo di vino e le uve utilizzate.

3. Non scegliere il bicchiere in base al vino da servire

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E qui, c’è da mettersi le mani nei capelli. In molti considerano alla moda avere tanti bicchieri in cui poter servire il vino, ma quando si tratta di scegliere quello giusto non ci azzeccano mai. Nel caso di vini bianchi frizzanti e spumanti, i bicchieri ideali sono quelli “a tulipano”, o a “flauto sottile”, cioè stretti alla base e leggermente più ampi in cima. Questo perché la base più ristretta potenzia le bolle e sarete in grado di apprezzare il profumo senza intrappolare il naso in un bicchiere troppo stretto. Per i vini rossi la scelta è più difficile: i calici ballon sono raccomandati per i vini corposi, ma i bicchieri semi-alti e mediamente ampi andranno bene per la maggior parte dei rossi.
Infine, anche se nel farlo vi sentite dei veri esperti, non tutti i vini possono essere roteati nel bicchiere. Nel caso degli spumanti, per esempio, il movimento vorticoso dissolverà le bollicine, e il vino tenderà a diventare liscio.

4. Lasciar invecchiare troppo (o troppo poco) un vino

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La maggior parte dei vini necessita del tempo per l’invecchiamento, ma non tutti migliorano col passare degli anni. È un peccato non essere in grado di comprendere il processo di invecchiamento di una bottiglia, e rischiare così di aprirla troppo presto, o troppo tardi; perché poi, una volta aperta, non c’è più rimedio. Sulle etichette si possono trovare delle informazioni, ma la completezza di queste è relativa. Per esempio, lo sapevate che il vino di Bordeaux, il Barolo o il Brunello di Montalcino possono essere eccellenti anche 10 anni dopo la vendemmia?
In ogni caso, la cosa più importante resta la cura della bottiglia prima di aprirla: non tenetela in mostra su una mensola della cucina, perché il calore aumenta sempre verticalmente e andrebbe a rovinare il vino. Inoltre, se non si dispone di una cantina refrigerata, tenere le bottiglie al buio, in un luogo umido, senza sbalzi di temperatura e preferibilmente a circa 18 ° C.

5. Vino bianco con il pesce, vino rosso con la carne

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Nulla da ribattere, questa è una combinazione più che sicura. Tuttavia, se si desidera mostrare agli amici il vero sapere di un amante del vino non si dovrebbe attenersi a questa dogma pur corretta ma banale. A causa della loro componente tannica, alcuni vini rossi sono molto corposi, e questa loro caratteristica può scontrarsi con il cibo. Molti di loro sono infatti adatti per piatti elaborati o comunque molto pesanti, come gli stufati di carne, tipicamente invernali. Ciò non vuol dire che bisogna abbandonare i rossi durante l’estate, basta scegliere quelli più freschi, con una percentuale di alcool leggermente inferiore (circa 13°), in modo da poterli utilizzare per accompagnare piatti di pesce come le zuppe di crostacei (ovviamente serviti a una temperatura più bassa). E cosa scegliere per le grigliate domenicali con gli amici? Un buon rosè sarà perfetto.

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