venerdì, 19 Aprile 2024

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Mangia più riso e dormirai meglio

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Dimenticatevi di tranquillanti, calmanti, infusi di the e camomille, il segreto per dormire meglio è mangiare più riso.

A svelarlo è una nuova ricerca condotta dalla Kanazawa Medical University, in Giappone, e poi resa nota sulla rivista Plos One. I ricercatori hanno scoperto che chi mangia più riso, soprattutto rispetto a coloro che consumano alimenti come il pane e la pasta, riposa meglio.

Ma come mai proprio il riso? Stando a ciò che spiegano gli studiosi della Kanazawa Medical University, il riso ha un indice glicemico più alto degli altri cibi ricchi di carboidrati: questo aumenta il livello della proteina chiamata triptofano, che regola e aiuta a produrre più serotina, che, tra le sue caratteristiche, ha anche quella di essere molto importante per il sonno.

Per arrivare a questi risultati i ricercatori giapponesi hanno condotto una ricerca su 1848 persone, tra i 20 e i 60 anni. Gli intervistati avevano il compito di prendere nota di tutto ciò che facevano di importante dal punto di vista alimentare – soprattutto quando mangiavano cibi quali noodles, pane, pasta o riso – e dal punto di vista del sonno: in questo caso dovevano semplicemente annotare la qualità delle loro dormite, riferendosi ad una scala internazionale.

I risultati, ottenuti grazie alla collaborazione delle quasi duemila persone coinvolte nello studio, hanno confermato che grazie all’assunzione di riso, la serotina, conosciuta come l'”ormone del buonumore”, aumenta e aiuta a dormire sonni tranquilli.

Se avete problemi di insonnia, se passate notti in bianco e se vi rigirate mille volte nel letto prima di addormentarvi, ora sapete come risolvere i vostri problemi: mangiate più riso.

Larve ed insetti sulla tavola degli europei

Credit: notizie.tiscali.it

Dopo l’annuncio da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità riguardante le carni rosse e lavorate considerate cancerogene, arriva un’altra notizia sconvolgente sul piano alimentare.
Il parlamento europeo, infatti, ha approvato, in prima lettura, l’accordo con il Consiglio sul novel food: un provvedimento che darebbe il via libera all’uso di insetti, alghe, nuovi coloranti e materiali costruiti in laboratorio nella lavorazione e produzione di alimenti che andrebbero a finire sulle tavole degli europei.

Il risultato di questa prima seduta plenaria del parlamento europeo a riguardo ha svelato che 359 deputati hanno votato sì, 202 no ed i rimanenti 127 si sono astenuti.
Protestano indignati i Verdi che considerano vergognoso e privo di considerazione delle preoccupazioni degli europei il risultato ottenuto.
Che sia il principio di un radicale cambiamento delle abitudini alimentari degli europei? Staremo a vedere.

Latte: fa più bene intero o scremato?

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Non si sa veramente se il latte faccia bene o meno: sono tanti gli studi che si occupano di delineare un profilo ‘coerente’ di quello che è considerato uno degli alimenti più importanti per la crescita umana. Non a caso si tratta del prodotto ‘indicato’ e maggiormente consumato dai bambini di tutto il mondo ma che vede ogni anno un cospicuo aumento del numero di chi fatica ad assumerlo perché intollerante.
Tom Vilsack, segretario al ministero dell’agricoltura degli Stati Uniti d’America, questa settimana ha illustrato davanti alla Commissione agricoltura della Camera le linee guida dei prossimi Dietary Guidelines.

Il dibattito che lo tiene impegnato dentro e fuori dal Campidoglio verte sui benefici del latte a basso contenuto di grassi: secondo alcuni studi pare che i suoi pregi siano davvero significativi in termini di nutrizione.
Le linee guida che riguardano la corretta alimentazione vengono aggiornate ogni 5 anni e vengono rilasciate dal Dipartimento di Salute e Servizi Umani e dal Department of Agriculture (USDA). Essi prevedono una dieta a base di verdure, frutta, cereali integrali, legumi, noci, frutti di mare e prodotti lattiero-caseari a basso contenuto di grassi.
Ma non ci sono prove definitive che dimostrino che il latte magro è una scelta alimentare sana. Infatti un numero crescente di indizi sembra indicare che il latte intero grasso potrebbe essere una scelta migliore.

Il latte scremato, ovvero quello a basso contenuto di grassi, e quello intero sono entrambi trattati allo stesso modo negli Stati Uniti. La crema viene separata dal siero e poi nuovamente aggiunta in quantità diverse a seconda che si tratti di intero o scremato. I tipi di latte a basso contenuto di grassi possono contenere circa l’1% o 2% di grassi, mentre il latte intero contiene 3,25% di grassi. Di contro il latte intero ‘grasso’ contiene meno carboidrati rispetto a quello scremato perché più del suo volume si compone di grassi, che a sua volta non contengono lattosio. Secondo gli studi pare anche che abbia leggermente meno proteine. Qual è, dunque, la scelta migliore?

Healty hour: l’aperitivo che non rovina la linea

Una volta esisteva il pranzo di lavoro oppure la cena romantica. Oggi, questo momento di convivialità e puro relax prende il nome di happy hour o aperitivo che dir si voglia: bastano un locale carino, un po’ di musica, qualche cocktail e un ricco buffet. Attenzione però: tutto questo ha un rovescio della medaglia perchè tra bevande e stuzzichini si accumula un alto numero di calorie. Meglio evitare, allora? No, non c’è bisogno di rinunciare a questo piacere, l’importante è prestare attenzione a ciò che si mangia e si beve.

Da qualche anno, infatti, la moda di fare un happy hour è davvero un rito irrinunciabile ma è anche il nemico numero uno di una sana ed equilibrata alimentazione: il suo apporto calorico è maggiore di un pranzo completo. Gli aperitivi infatti, sia alcolici che analcolici, contengono un valore energetico molto alto che proviene esclusivamente dall’alcool o dallo zucchero. Si tratta di calorie molto dannose perchè sono vuote, cioè senza valori nutrizionali. Il rischio, quindi, è quello di perdere il controllo delle calorie e sbilanciare l’apporto dei principi nutritivi necessari all’organismo. A un ricco aperitivo, molto spesso, segue un vero e proprio pasto completo e questa abitudine, se praticata di frequente, è la chiave che apre la porta al sovrappeso (33% degli Italiani) e all’obesità (9,7%).
Per combattere questo allarmante fenomeno a Milano, lo scorso maggio, è partita l’iniziativa dell’Healty hour – Aperitivo contro l’obesità- organizzato dall’Assessorato alla Sanità della Regione Lombardia, in collaborazione con Fipe – ConfCommercio, iniziativa promossa per sensibilizzare i giovani al mangiare sano, soprattutto durante l’aperitivo.

Il menù dell’healthy hour prevede bontà e prelibatezze light tutte da gustare tra una chiacchiera e l’altra. È consigliato mangiare del pinzimonio abbinato a bruschettine con doppio condimento, sushi variegato, carpaccio di salmone avvolto in bastoncini di sedano e papavero, spiedini di verdura e verdure grugliate su pane nero di segale. Ma anche insalatina di pollo al vapore con julienne di verdure, insalatina di lenticchie e gamberetti, tazzina di rapanelli con mousse di verdure, maionese vegetariana e farro con piselli, mais e concassè di pomodoro. E da bere? Il tutto è da accompagnare a uno Spicy Coole, cocktail analcolico a base di sciroppo di cannella e succo di mela cloudy biologica.

Da evitare, quindi, i grandi classici che si trovano su tutti i banconi dei locali, ossia patatine, noccioline e salatini. Basta pensare che 30 grammi di chips, una porzione che si mangia in un battibaleno, contiene circa 160 kcal, e una buona dose di grassi e sale. Valori simili anche per salatini, taralli e tarallini, mentre le arachidi tostate salate ne contengono ancora di più. Altro alimento su cui sarebbe meglio non buttarsi sono le tortillas – patatine di mais giallo – magari accompagnate da formaggio fuso, o tantine e vol-au-vent contenenti maionesi e salsa rosa.

Riguardo le bevande: inutile ricordare che sarebbero da prediligere i cocktail analcolici, migliore tra tutti il succo di pomodoro, che ha pochissime calorie. Per gli amanti della birra, invece, l’ideale sarebbe una chiara piccola (33 cl), che ha poco più di 100 Kcal. Un bicchiere di vino bianco secco ha dalle 80 alle 120 kcal circa, un rosso secco poco di più.

L’importante? Bere e mangiare con moderazione e scegliere sicuramente del buon vino.