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Cinquant’anni di cappellini, di storia della moda e dello stile di vita delle signore, dal 1920 al 1970, saranno in mostra a Torino, nella Sala Tessuti di Palazzo Madama. La mostra di chiama “Chapeau, Madame!” e sarà aperta al pubblico dal 26 marzo 2014 al 1 marzo 2015.

L’inaugurazione è prevista per il 25 marzo proprio a Palazzo Madama, alle ore 18 e tutte le signore partecipanti sono invitate ad indossare copricapi particolari ed estrosi.

La mostra non poteva che essere allestita nella città dove la moda è nata e dove sartine e modiste hanno mosso i loro primi passi con ago e filo. A scrivere i primi capitoli delle moda torinese fu Giuditta Brasseur, ragazzina orfana che apprese l’arte del taglio e cucito nel Collegio Figlie dei Militari o dei coniugi Angela e Filippo Gallia.

L’esposizione propone un percorso interessante dalle cloches negli anni Venti ai baschi alla Greta Garbo, i volumi alla Schiaparelli degli anni Trenta, fino ad arrivare a modelli semplici realizzati con materiali poveri del tempo di guerra alle calotte fiorite. Come dimenticare le piume e le velette, ornamenti dei cappellini anni Cinquanta e i ballon di pelliccia e i cappelli a larga tesa della fine degli anni Sessanta.

Ottanta cappellini per raccontare il gusto e lo stile della moda femminile dagli anni Venti agli anni Sessanta del Novecento. La varietà delle forme e delle fantasie dei cappellini nell’arco di cinquant’anni segnano l’importanza di questo accessorio, che era un complemento abituale per le signore del XIX secolo. Il cappello diventa nel Novecento un accessorio indispensabile per le donne di ogni classe sociale, un vero must-have, che riflette l’immagine e il mutamento della figura femminile in quegli anni, specchio dell’emancipazione femminile.

I cappelli provengono dalla collezione del Liceo Artistico Musicale “A. Passoni” di Torino, formatasi grazie alle donazioni cittadine da parte delle madame torinesi. Accanto alle famose firme parigine, dal respiro internazionale, come Dior, Jean Barthet e Pierre Balmain, ci sono i modelli delle torinesi Vassallo e David, Chiusano e Rigo, Cerrato, Maria Volpi, Gina Faloppa, che hanno mantenuto un rapporto privilegiato con la capitale francese proponendo, accanto alle proprie creazioni, modelli originali o copie su licenza delle maison francesi di successo.

Insieme alla mostra Chapeau Madame!, Palazzo Madama lancia il progetto Storie di moda, che vuole raccontare i mestieri della moda a Torino 1860-1960, indagando sulle sartorie, le modisterie e le calzolerie torinesi. Il museo chiederà l’aiuto e la collaborazione del suo pubblico per raccogliere documentazione e testimonianze su attività che hanno rappresentato un’eccellenza della creatività e dell’industria torinese. L’obiettivo è creare un nuovo archivio per tutti, che sarà disponibile sulle piattaforme web di Palazzo Madama.

Tanto di cappello.