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Per alcune persone i valori sono importanti. È il caso di Byron Hurt e sua moglie che hanno deciso di crescere la loro bambina di sei anni con una sensibilità femminista, incoraggiando la sue qualità innate, anche quelle che la società non ritiene adatte ad una bambina perché troppo maschili.

Fondare una famiglia sui valori femministi e sfidare gli stereotipi di genere è difficile e Byron Hurt lo sa bene. ‘Prendere una decisione del genere significa andare a riscrivere le regole’, afferma Byron, e questo può creare confusione visto che ogni giorno vengono riproposti stereotipi di genere e che nella maggior parte dei programmi mancano figure femminili complesse. In un mondo in cui la disuguaglianza di genere è così radicata, sta ai genitori spiegare il proprio punto di vista e dare ai bambini gli strumenti adatti per superare la realtà e cambiarla.

Hurt è molto attento all’esempio che dà ai suoi figli. Svolge in casa lavori che nella società sono generalmente ritenuti femminili. ‘Cucino, lavo i piatti e pulisco i miei vestiti’, dice Hurt e poi aggiunge ‘Non credo che lei stia crescendo pensando che è strano vedere un uomo che fa queste cose, o che si tratti di lavori da donna’.

Questo atteggiamento trova l’appoggio di Catherine Hill, vice presidente di ricerca all’American Association of University Women, un’associazione che sostiene l’uguaglianza di genere e che afferma che i ruoli dei familiari dovrebbero riflettere i valori femministi. In questo modo ‘non si cresce un figlio femminista, ma una famiglia femminista’. Addio quindi alla divisione del lavoro sulla base del genere. Passare l’aspirapolvere, pulire, lavare i piatti, fare la lavatrice è un lavoro che tocca a tutti, senza differenza tra maschi e femmine.

Creare una famiglia femminista, però, non significa solo divisione dei lavori senza differenze di genere ma anche risolvere i conflitti senza violenza e senza aggressività. Una famiglia femminista è, infatti, fondata sul rispetto e sull’amore.