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La teoria del mondo piccolo elaborata da Stanley Milgram, diventata celebre dal film “Sei gradi di separazione” di Frank Schepisi, secondo la quale siamo tutti connessi gli uni agli altri tramite pochi collegamenti, potrebbe assistere a una rivoluzione grazie a Facebook. Infatti, secondo uno studio realizzato da un team di ricercatori del social network, fondato da Mark Zuckerberg, in media ciascuno degli utenti del social è collegato a un qualunque altro utente da solo 3,57 passaggi.

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Come è stato stabilito tale numero? I ricercatori Sergey Edunov, Carlos Diuk, Ismail Onur Filiz, Smriti Bhagat e Moira Burke hanno utilizzato tecniche statistiche per stimare la distanza, basata su dati aggregati e de-identificati. Poi gli studiosi hanno analizzato il numero di persone diverse che si possono raggiungere da ogni fonte utilizzando l’algoritmo Flajolet-Martin, e infine hanno eseguito i calcoli sul grafico di amicizia di Facebook. “Abbiamo rotto il grafico di Facebook e abbiamo stabilito che il numero è 3,57”, hanno dichiarato.

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La ricerca del team di Facebook è stata postata proprio sul blog Research del social network intitolandola “Tre gradi e mezzo di separazione”, dove hanno così spiegato: “I nostri gradi di separazione collettivi si sono ridotti negli ultimi cinque anni”, citando anche uno studio del 2011 condotto dai ricercatori della Cornell University, l’Università degli studi di Milano e Facebook, in cui era stata calcolata la media dei gradi di separazione fra i 721 milioni di persone che utilizzavano allora il sito e i numeri allorano erano 3,74. Adesso, i ricercatori sostengono che su Facebook ci sono il doppio delle persone che utilizzano la piattaforma, e questo vuol dire che si interconnessi maggiormente. In questo modo si dovrebbero ridurre le distanze tra due persone in qualunque parte nel mondo.

Insomma se fosse veramente così, potremmo dire che la tecnologia, invece che dividere, unisca le persone?

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