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L’idea arriva dagli Stati Uniti e rappresenta forse una delle riforme più importanti del governo di Obama: si tratta del testamento biologico ‘assistito’. Ecco quali sono le novità della nuova riforma dell’Affordable Care Act, rinominato Obama Act, che entrerà in vigore negli Usa da gennaio 2016.

Decidere se continuare a vivere grazie all’alimentazione di una macchina o morire rappresenta una delle scelte più complesse non solo per gli anziani costretti nel letto d’ospedale a causa di differenti malattie terminali, ma anche per lo Stato in cui sono residenti. Più importante della decisione in sè, c’è una pratica essenziale che gli Stati Uniti hanno recentemente deciso di sostenere: l’assistenza.

L’anziano o disabile necessita di conversazioni con medici e psicologi per comprendere con coscienza il valore della propria scelta. Fin’ora però questo processo era affidato ad aziende private che, sebbene si dimostrassero utili al paziente, avevano dei costi eccessivi per le famiglie in condizioni reddituali modeste.

Il governo di Obama non poteva tacere a lungo sulla questione. Il testamento biologico ha un effetto irreversibile che se per alcuni corrisponde alla fine di dolore e pena, per altri è uno strappo forzato alla vita. Diventa perciò importante confrontarsi con degli esperti specialmente in un paese in cui vi è una quasi assoluta libertà di scelta.

Gli Stati Uniti, al contrario dell’Italia, lasciano all’essere umano carta bianca sulla propria vita da ormai 24 anni. Furono infatti loro i primi, nel 1991, a regolamente il Living Will o testamento biologico e sempre qui da gennaio 2016 lo Stato contribuirà a coprire le grosse assicurazioni richieste dai privati per l’assistenza.

Tutto ciò diventa possibile grazie al Medical Care, che garantisce coperture per 50 milioni di dollari per spese sanitarie agli americani dai 65 anni in su. L’iter è stato lungo a causa delle opposizioni ideologiche del gruppo pro life di Sarah Palin ma anche economiche a seguito della crisi globale.

Dal 2009, anno di inizio della discussione, ad oggi, ci sono stati diversi dibattiti tra favorevoli e contrari. Alla fine si è deciso di sostenere i medici con dei contributi pubblici in cambio di un dialogo extra con gli anziani.

Quella che però sembra un’azione di sostegno per gli anziani, da alcuni viene già letta come un tentativo di spingere le persone verso la morte e risparmiare in cure sanitarie. Tutte supposizioni che solo con il tempo potremo smentire o confermare. Per ora la decisione finale spetterà agli assistiti. Saranno loro a confrontarsi con il bivio più difficile: quello tra vita e morte.