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Il 2014 sta per finire ed è tempo di bilanci, ma non solo finanziari. Se infatti i risparmi nelle tasche degli italiani sembrano sempre meno, le nuove parole che entrano a far parte del linguaggio comune, sono sempre di più. E, se misurate con attenzione, le parole, quelle che ci hanno accompagnato anche nella vita quotidiana, sono anche il simbolo più esaustivo dell’anno appena trascorso.

Pensate a selfie, crisi o Jobs Act, ad esempio. Che cosa hanno significato per voi queste parole? E quali sono le altre che più hanno segnato e rappresentato il vostro 2014?

Noi di Blog di Lifestyle, vi presentiamo la nostra classifica.

Selfie

Termine di derivazione inglese, la parola selfie indica, secondo una definizione dell’Oxford English Dictionary, una fotografia di se stessi, tipicamente ripresa con uno smartphone o una webcam e caricata su un social network. In termini poveri, si tratta dell’autoscatto diffuso soprattutto tra i giovanissimi, che amano postare foto di sé sui social. Questo termine si trovava già nella classifica del 2013, ma nel 2014 il suo uso non si è placato.

Hashtag

L’Hashtag è il tipo di tag utilizzato in alcuni social network per creare delle etichette e dare maggiore enfasi ai propri stati. Già presente sulle pagine di molti utenti, è diventato termine di uso comune da quando persino i politici hanno iniziato ad utilizzarlo per lanciare nuove campagne. Tra tutti ricordiamo Matteo Renzi con i suoi famosi hashtag #lavoltabuona o #buonascuola etc.

Bomba d’acqua

L’espressione bomba d’acqua esiste da anni ed è anche registrata nei vocabolari ma tra il 2013 e il 2014, in seguito ai ripetuti eventi atmosferici sempre più catastrofici che hanno colpito l’Italia, il suo uso si è diffuso sempre di più: dai giornali tradizionali a quelli on line è diventato il perfetto sinonimo per indicare un violento temporale o un nubifragio. Diremmo che si tratta di un termine alla moda. Desiderio comune è però quello di non doverlo leggere più così spesso.

Cyberbullismo

Con la diffusione di internet anche tra i giovanissimi, il termine cyberbullismo ha iniziato il suo tragitto verso la top ten delle parole più rappresentative del 2014. Il vero significato è comportamento persecutorio compiuto attraverso internet e sempre più preoccupanti sono i dati su questo tipo di pratica.

Moncler

Nel novembre 2014, Milena Gabanelli lancia un’inchiesta nella sua trasmissione Report che ricostruisce le fasi di produzione dei piumini Moncler, denunciando lo spiumaggio illegale sulle oche vive in Ungheria da parte di aziende che riforniscono brand di lusso. Inutile dire che il servizio non è passato inosservato e ha suscitato un vero e proprio scandalo.

Salvini

Politico e giornalista italiano, deputato ed europarlamentare, Matteo Salvini ricopre il ruolo di segretario federale della Lega Nord ma è stato anche, nel corso del 2014, uno dei personaggi più presente su tv, web e radio. Pur non essendo un nome comune, ma proprio, è stato talmente discusso che non citarlo in questa classifica, renderebbe l’articolo incompleto.

Ebola

Il virus Ebola è, secondo i rapporti scientifici, una malattia grave, spesso fatale, con un tasso di mortalità di circa il 50%. Nel 2014 l’epidemia, iniziata in Guinea, si è successivamente diffusa in Liberia, Sierra Leone e Nigeria, portando a numerosi contagi anche su territorio europeo. In numeri sono stati 4.922 i morti di Ebola e 10.141 i casi di contagio. Uno degli ultimi, registrato in Italia, riguarda un medico dell’Emergency, isolato per la cura, pare finalmente avviarsi alla guarigione.

Crisi

Economica, sociale, finanziaria etc.: la crisi è una delle parole più rappresentative del 2014 e non solo. La speranza degli italiani è che tacitamente scompaia e rimanga solo un brutto ricordo.

Jobs Act

La diffusione della crisi, ha portato con sé anche la diffusione di altre due parole. Parliamo del Jobs Act, in termini tecnici L. 10 dicembre 2014, n. 183, contenente le deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell’attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro. La legge, si voglia o no, è vigente dal 16 dicembre 2014.

Mafia Capitale

L’inchiesta su Mafia Capitale, seguita dal Procuratore Pignatone, è piombata come un macigno sulla capitale del bel paese, Roma. Per tal ragione, queste due parole non potevano mancare nella top ten delle più rappresentative di questo 2014, già intriso di troppi problemi irrisolti. Si aspetta ora solamente che si faccia chiarezza e che i termini Roma e mafia tornino a breve a viaggiare su binari distinti.

Risvoltino

Chi sa che cos’è il risvoltino? Non molti ancora. Proprio per questo, ne parliamo solo in ultima battuta. Questo termine indica la pratica di arrotolare i pantaloni sino alla caviglia e potrebbe essere una delle parole più in voga nel 2015. Piaccia o no, pare infatti che stia diventando una moda soprattutto tra i giovanissimi.