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Bere qualche bicchiere di champagne ogni giorno può aiutare a prevenire la dementia, o Alzheimer: è quanto dimostrato da una ricerca della rinomata Università di Reading, in Inghilterra, due anni fa.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Antioxidants and Redox Signaling si basa su un esperimento compiuto su un campione di ratti ai quali sono stati iniettati piccole quantità di bollicine per analizzarne la reazione. I risultati hanno dimostrato che il loro livello di memoria migliorava se avevano nel loro organismo un particolare tipo di sostanza: l’acido fenolico, un antiossidante che si trova nell’uva.

Questa ha infatti aiutato i topi impiegati nella ricerca a migliorare significativamente la loro memoria spaziale e ricordare dove avevano posto il loro cibo, semplicemente aggiungendo lo champagne nella loro dieta per un periodo di 6 settimane.

Per quanto riguarda l’uomo, invece, gli stessi ricercatori hanno affermato che occorrono 3 anni perché l’organismo possa recepire positivamente gli effetti dello champagne e combattere quindi l’azione nociva dei radicali liberi e l’ossidazione del corpo, che inizia a svilupparsi intorno ai 40 anni.

Ma bere vino, fortunatamente per chi non amasse questo particolare tipo di alcol o avesse problemi di dipendenza, non è l’unico modo per prevenire l’Alzheimer. Le ricerche condotte sugli esseri umani dimostrano che a ridurre il rischio sono anche uno stile di vita salutare caratterizzato dal regolare esercizio fisico, una dieta alimentare sana, in cui è importante assumere anche la vitamina E, e ultimi ma non per importanza, l’uso di videogiochi e il canto.

Svolgere attività fisica dopo i 40 anni è davvero importante per vari motivi: non solo perché evita il rischio di incorrere in malattie cardiovascolari, obesità od ossidazione dei muscoli dettata da uno stile di vita sedentario, ma anche perché aiuta ad abbattere o rimandare lo sviluppo di forme di dementia. Secondo l’Università di Cardiff, l’incidenza positiva dell’esercizio fisico regolare raggiunge una percentuale del 60%.

Se poi si abbina anche un’alimentazione sana e ricca di vitamina E, le probabilità di perdere in maniera precoce la memoria, si assottigliano. Questa particolare vitamina si trova in oli vegetali, tra cui quello di oliva e di girasole, nella frutta secca, nell’avocado e, in misura minore, nella soia e in alcuni prodotti di origine animale quale il latte di mucca, e agisce come antiossidante rallentando l’invecchiamento delle cellule e allontanando il rischio di dementia.

Stesso effetto viene prodotto dal canto. Uno studio statunitense ha analizzato un gruppo di anziani di una casa di riposo per un periodo di 4 mesi, differenziando chi partecipava attivamente al coro musicale all’incirca 3 volte alla settimana, da chi ascoltava semplicemente. Gli esiti dei test somministrati ai primi erano decisamente migliori rispetto a quelli di chi assisteva alle esibizioni.

Giocare con i videogiochi, invece, secondo quanto emerso dalla ricerca dell’University College of London, aiuta a mantenere attive le funzioni del cervello e migliorare sia l’apprendimento verbale sia il ragionamento anche oltre i 50 anni di età.

In conclusione, le abilità cognitive hanno bisogno di un impegno regolare sia dal punto di vista fisico che alimentare e infine mentale. Questi consigli, seguiti senza eccessi e previo consulto medico, possono aiutare l’anziano a prevenire la dementia ed assicurarsi una piena consapevolezza per un arco di tempo più lungo.