Capita che l’ansia, lo stress e la disperazione, trasformino la vita in una lotta continua con e contro se stessi. Una lotta che spesso divora la vita, lasciandola a brandelli. Diminuisce sensibilmente la motivazione, l’interesse per qualsiasi cosa, mentre l’insicurezza avanza veloce.
Depressione, è di questo che si tratta.

Sicuramente è difficile uscirne, soprattutto se si è da soli in questa lotta contro un male psicologico, ma per cercare miglioramenti bisogna affrontare la vita un passo alla volta. Letteralmente.
Ad esempio, muoversi con regolarità e andare in palestra aiuta molto -perché l’esercizio fisico permette al corpo di rilasciare endorfine, un componente chimico del benessere cerebrale, capace di migliorare il nostro umore – ma spesso non si ha né la voglia, né la forza di alzarsi dal letto, o dal divano. Gli studiosi propongono allora di scomporre la giornata in mini-passi. È, infatti, meglio pensare di andare solo in palestra, non pensare di dover andare per un tot di tempo. E ancora, è meglio pensare a ciò che si fa una cosa alla volta, piuttosto che lasciar correre la mente libera, imparando a vivere nel momento presente.

Alla fine ci si ritrova a vivere la vita piccoli passi alla volta. Questo cambio di mentalità aiuta a liberarsi e uscire da una situazione di inerzia costante.
Questo è un consiglio contro la depressione che spesso non è dato ai pazienti. Si preferisci imbottirli di pillole, ma la verità è che, come gli antidepressivi, l’esercizio fisico aiuta il cervello a far crescere nuovi neuroni.
Il jogging come una medicina: combattere la malinconia con lo sforzo fisico.

Quando si tratta di rimedi non farmacologici per la depressione, l’esercizio fisico è in realtà solo una delle diverse opzioni promettenti. Negli ultimi tempi, infatti, la ricerca ha dimostrato che altri aggiustamenti nello stile della vita quotidiana, come la meditazione o più ore di sonno, potrebbero aiutare ad alleviare i sintomi.
Di questo se ne sono accorti anche gli psichiatri, che hanno iniziato a incorporare trattamenti non farmacologici nei loro piani per i pazienti depressi.
Cambia così anche la gestione degli ostacoli nel corso della vita.

Tutto, però, dipende dalla forza di volontà delle persone stesse. Moltissimi depressi, infatti, si convincono di non poter “perdere tempo” per andare in palestra, fare esercizio – di quello fatto bene – o una corsa all’aria aperta. Di non poter permettersi di dormire un’ora in più, piuttosto che una in meno. Molti preferiscono imbottirsi di farmaci, non sapendo a cosa poi andranno incontro.
E forse è proprio quest’insieme di cose, questa noncuranza verso se stessi che ha portato alla condizione di malessere psicologico. Perché sì, questa condizione di “malattia” è molto questione di mentalità, ma dedicare del tempo a se stessi, alla propria persona, non può far altro che bene.
Questo, quindi, prima delle medicine.