Banksy è uno dei maggiori esponenti della street art. Il vero nome dell’artista non è noto, così come non era nota l’inaugurazione, questa mattina, di un parco divertimenti che porta la sua firma. Un anti-parco divertimenti, dal momento che il suo nome, Dismaland, non è altro che un gioco di parole tra Disneyland e l’aggettivo “dismal”, ovvero osceno, mediocre, aggettivo che ben si addice alle sembianze lugubri del parco, fotografate in questa gallery, da Alicia Canter per il Guardian.

Un effetto a sorpresa, preceduto dal mistero, quello scaturito dall’ennesima provocazione dell’artista, che sceglie come location un lido abbandonato a Weston-super-Mare, località balneare a sud di Bristol, sua città di provenienza. Una location divenuta una vetrina per i più grandi artisti contemporanei che, secondo i primi rumors, si aggirerebbe attorno al numero di 59 e comprende nomi di spicco come Damien Hirst, Bill Barminski, Caitlin Cherry, Polly Morgan, Josh Keyes, Mike Ross, David Shrigley, Espo, oltre dieci nuove opere di Banksy.

Le sue opere a sfondo satirico, riguardano argomenti come politica, cultura ed etica, che vanno oltre la tecnica che preferisce abitualmente per i suoi lavori, lo stencil, che, proprio con Banksy, è arrivato a riscuotere un successo sempre maggiore in tutto il mondo. Cinque settimane, fino al 27 settembre, permetteranno di visitare questa parodia del mondo Disney, criticando esplicitamente, ancora una volta, consumismo e potere: a tal proposito, il biglietto d’ingresso costerà solo 3 sterline e sarà gratuito per i bambini sotto i 5 anni. Straziante è l’attesa, tanto che sono previste file interminabili, nonostante sia possibile prenotare una fascia oraria online per assicurarsi l’ingresso. Tuttavia, occhio a chi entra: l’evento contiene tematiche per adulti, immagini forti, luci stroboscopiche in abbondanza, fumo sintetico e parolacce e sono severamente vietati all’ingresso coltelli, bombolette, droghe illegali e gli avvocati della società Walt Disney.