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A partire dall’inizio del prossimo anno in Giappone si rivoluzionerà il modo di rapportarsi con i turisti: aziende, alberghi e piccole imprese che hanno a che fare con i visitatori stranieri potranno essere supportati da dei robot traduttori, nel caso in cui non avessero il personale adatto, quello con le competenze linguistiche necessarie per il lavoro richiesto.

A portare questa novità tecnologica in Giappone è la collaborazione tra la Kinki Nippon Tourist e la FueTrek, società di tecnologia del Paese che offre diversi servizi nel campo, come un software di riconoscimento vocale che servirebbe proprio per questa rivoluzione. Tablet, pc e piccoli dispositivi indossabili saranno in grado di tradurre diverse lingue, sia locali che straniere.

Tutte queste novità, ovviamente, perché il numero dei visitatori in Giappone è aumentato molto negli ultimi tre anni: solo lo scorso luglio, infatti, sono stati quasi 2 milioni i turisti nel Paese. Provenienti in prevalenza da Cina, Corea e altri paesi asiatici, non mancano nemmeno i viaggiatori da tutto il mondo.

Come in tutte le cose, però, c’è sempre chi non è d’accordo con questa nuova idea dei robot, nonostante sia più che evidente che il numero delle visite aumenta sempre più e c’è bisogno di personale competente che possa supportare i clienti, anche quelli stranieri. Le critiche maggiori riguardano le differenze palesi tra robot e persone: secondo alcuni la gente preferisce avere a che fare con una persona che fa fatica a parlare la lingua del visitatore, ma almeno fa uno sforzo, piuttosto che un dispositivo elettronico.