Oggi, 17 Maggio 2014, si celebra la Giornata mondiale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia (o IDAHOBIT, acronimo di International Day Against Homophobia, Biphobia and Transphobia): è una ricorrenza promossa dall’Unione europea, dal 2007 il 17 maggio di ogni anno.

L’obiettivo della giornata è quello di promuovere e coordinare eventi internazionali di sensibilizzazione e prevenzione per contrastare il fenomeno dell’omofobia, della bifobia e della transfobia. È stata ideata dallo scrittore e attivista francese Louis-Georges Tin nel 2005, a 15 anni dalla rimozione dell’omosessualità dalla lista delle malattie mentali secondo l’Organizzazione mondiale della sanità.

Nel nostro Paese, ad oggi, non esistono leggi per l’estensione del matrimonio alle coppie omosessuali, differentemente da altri paesi europei e non. Il coming-out resta un’etichetta impossibile da togliere su pelli umane fatte dalle stesse cellule, su organismi e tessuti uguali, su cromosomi, globuli rossi, muscoli e apparati identici. Cittadini di Serie B, malati, anormali, pericolosi: per molti, ancora, sono questi alcuni dei sinonimi. Una tematica ancora troppo delicata: per queste ragioni in Italia e nel mondo oltre 100 paesi celebrano la giornata contro l’omofobia con sit-in, proiezioni di film e campagne di sensibilizzazione. La priorità è fermare i suicidi e le aggressioni.

Sul web e sui social moltissimi sono gli appelli #stopomofobia, migliaia i #liberidallomofobia che spopolano sulla rete. Le tematiche all’ordine del giorno sono diritti e doveri, matrimonio, adozione, lavoro e società.
Non mancano, di sicuro, gesti, eventi e pensieri di indifferenza o odio assoluto, ma moltissimi sono i post e i commenti di assenso e sostegno. C’è chi addirittura stila una specie di “decalogo” pungente ed ironico sui “motivi per cui essere contrari ai matrimoni gay”. Lei è Silvia Sala, studentessa e fotografa provetta, questo è il suo post su Facebook e queste le motivazioni più belle:

Le cose cambieranno, io ci credo.
1. Essere gay non è naturale. I veri italiani rifiutano ciò che è innaturale, come gli occhiali, le scarpe, il poliestere e l’aria condizionata.
2. Legalizzare il matrimonio gay aprirà la strada a ogni tipo di stile di vita folle. Le persone vorranno sposare i propri animali domestici, perché ovviamente un cane ha una personalità giuridica e i diritti civili per sposarsi, nonché la capacità di dichiararsi consenziente o meno al contratto giuridico.
3. Il matrimonio eterosessuale esiste da moltissimo tempo e non è mai cambiato minimamente; le donne infatti sono ancora una proprietà del marito, le nozze sono decise dai genitori, il padre ha il diritto di vita e di morte sui figli, i neri non possono sposare i bianchi e il divorzio non esiste.
4. Ovviamente i genitori gay tirerebbero su figli gay, proprio come da genitori eterosessuali nascono soltanto figli eterosessuali.
5. Il matrimonio gay è vietato dalla religione. Dunque in una teocrazia come la nostra i valori di una religione devono essere imposti all’intera nazione. Ecco perché in Italia c’è una sola religione e tutti i bambini devono essere battezzati alla nascita.
6. Perché la religione cattolica vieta l’atto omosessuale che è considerato peccato, e dunque loro non possono sposarsi ma possono farlo assassini, pedofili, maniaci sessuali, ladri, mafiosi, serial killer, truffatori, mercanti di organi, commercianti di bambini, di schiavi, di pellicce, papponi e chiunque non sia un omosessuale.
7. Perché verrebbe meno l’antica tradizione calcistica Italiana, dato che di sicuro ci saranno meno calciatori. Infatti si sa che i gay odiano il calcio e porteranno a odiarlo anche ai loro bambini impedendogli quindi di praticare qualsiasi tipo di sport che non sia danza classica, ginnastica ritmica, pattinaggio sul ghiaccio, shopping, manicure, lampada e bolle di sapone.

Ma più di tutti:
“I bambini cresciuti da una coppia gay verranno derisi e discriminati dagli altri coetanei. A differenza di quelli con le orecchie a sventola, quelli con il naso grosso, quelli grassi, quelli effeminati, quelli di colore, quelli con la erre moscia, o quelli troppo bassi che sono accettati da tutti i coetanei e mai presi in giro da nessuno”.

Favorevoli o contrari? Mente chiusa, aperta, libera, tradizionale, convinta, rivoluzionaria, conservatrice? Cosa? Si tratta di questo?

Minoranza discriminata e in alcuni casi perseguitata, perché travolta da insinuazioni e menzogne diffamanti. Una triste, amara ma veritiera realtà ancora presente nel XXI secolo.

Chi è il vero diverso?
“La vera diversità è la paura del diverso”.

[FONTE: Repubblica]