“Apprezzano di più chi sa dire anche dei no a chi risponde sempre sì con noncuranza”, queste sono le parole dello psicoterapeuta Scaparro. Gli adolescenti preferiscono di gran lunga i genitori agli amici, molto spesso “falsi, doppiogiochisti, ipocriti e infantili”, commentano i teen. Gli amici vanno e vengono, i genitori no.

Il caso ha sconvolto tutti, soprattutto gli adulti, ormai rassegnati ad essere “seconda scelta”. Sei adolescenti su dieci si fidano dei genitori più che degli amici reali, fratelli, parenti alla lontana o conoscenti sui social. Le numerose litigate e incomprensioni tra genitori e figli in realtà non sono altro che uno dei segnali – seppur strano – di bisogno di affetto e fiducia. Un ragazzino su tre vorrebbe trascorrere più tempo con i genitori.

I dati arrivano direttamente da un’indagine Doxa che è stata presentata in Parlamento durante l’annuale relazione del Garante per l’infanzia e l’adolescenza Vincenzo Spadafora. Le cifre si basano su 600 interviste ad altrettanti ragazzini tra i 14 e i 17 anni che ci regalano uno spaccato sulla società completamente contrario rispetto a quello che la quotidianità, il vivere giorno dopo giorno a contatto con i figli, la cronaca e le notizie ci hanno sempre regalato; uno scenario che vedeva i ragazzini sempre più accanto agli amici, quelli di una vita e quelli appena conosciuti su Facebook e Twitter. “Le studentesse dei Parioli ci lasciano intuire una generazione di sbandati, ma la realtà è ben diversa”, spiega Spadafora, rappresentante dell’unica istituzione pubblica italiana che si occupa di bambini e di adolescenti in forma esclusiva.

Al centro dell’attenzione degli esperti anche il problema adozioni: un insieme di prassi e burocrazia troppo complicate.
La famiglia diventa il punto di partenza per arrivare ai più giovani, sempre più bisognosi di attenzioni da parte dei “grandi”, di chi ha più esperienza, consigli e una spalla sempre pronta su cui piangere, cercare confidenze e sostegno. I dati dello studio riguardano anche i bambini e le loro abitudini: il 62% non è mai stato in oratorio, il 67% non ha mai fatto volontariato, l’89% non ha mai fatto attività politica e il 76% non è mai stato in centri di aggregazione. Molti di questi vivono il “sogno americano”, o comunque il desiderio di espatriare in qualche paese fuori dall’Europa per portare lì idee, progetti e desiderio di auto-affermazione.

“Non dobbiamo stupirci di fronte a questi risultati, che non sono in contraddizione con il conflitto generazionale che fa parte della crescita e della natura umana”, commenta ancora lo psicoterapeuta Fulvio Scaparro. “La fiducia nei confronti del padre e della madre non contrasta con il bisogno di battagliare con loro: preferiamo di certo uno che ci dice di no a uno che ci dice di sì con noncuranza. Quando i ragazzi rispondono che i genitori sono una rottura di scatole, io lo considero il massimo dei complimenti. Come genitori, semmai, dovremo interrogarci sulla loro richiesta di trascorrere più tempo insieme: spesso trascuriamo il fatto che siamo tra le poche persone che non dovrebbero essere mai virtuali”.

La psicologa dell’età evolutiva Tilde Giani Gallino conclude: “È positivo questo essere critici con chi si conosce appena”, in riferimento al rapporto più “freddo” che i ragazzi hanno con i propri amici su internet e sui social. L’ultima parola va a Scaparro: “Nessuno può considerare veri i suoi quattromila amici virtuali. Mi sembra che i ragazzi utilizzino la Rete per non stare da soli. Siamo noi adulti, forse, che le diamo una forza che non ha”.