È estate, ed è tempo di approcci al mare. L’uomo, come esemplare maschio alfa della sua specie, ama conquistare la partner durante la calda stagione, ma, molto spesso, mette in atto tentativi a dir poco imbarazzanti.

Tra consigli e ammonimenti, ecco gli approcci migliori e quelli assolutamente da evitare per far breccia nel cuore di una ragazza.

Approcci sì

Non avere paura, sii coraggioso e non rimanere solo a guardare, perché potresti a) essere preso per uno stalker maniaco b) potresti essere deriso.
Mi raccomando, bisogna essere calmi, rilassati, simpatici e propositivi. Dopo tante ore al sole, le ragazze potrebbero essere annoiate e cedere volentieri a fare qualcosa di diverso dal solito: un gioco insieme o un tè freddo al bar. Due alternative perfette: per la prima, va benissimo un gioco con la palla, come beachvolley, o una sfida a racchettoni. La seconda è perfetta per scambiare quattro chiacchiere – e magari anche il numero di telefono – tra una bevanda ghiacciata e un po’ di siesta.

Niente falsi entusiasmi o esagerazioni: basta solo essere se stessi, e provarci. Non fa nulla se il risultato non sarà quello sperato, ma almeno non ci malediremo tutta la notte per non aver fatto la prima mossa. Iniziate con dei giochi di sguardi: lei si entusiasmerà molto se capisce di esser stata “puntata” e sarà più propensa a sfoggiare la sua femminilità.

Sì alle ciabatte da spiaggia ed alle infradito, no ai sandali di San Francesco. Va bene il costume ma senza esagerare con slip o abbronzatura da palestrato fallito. Niente gel per capelli né tantomeno profumo o olio, per non sembrare usciti da un centro di bellezza solo per un giorno.

Sono consigliate le feste in spiaggia, gli aperitivi, i concerti all’aperto e, ovviamente, la spiaggia. E, state tranquilli, basta solo un po’ di coraggio e autostima per il colpo perfetto.

Approcci no

Subito, diretto – ma troppo – e presuntuoso. Cominciamo alla grande.
Non ti approcciare ad una ragazza con commenti troppo audaci, battutine piccanti e frasi senza senso. Calibra bene le parole e non esagerare.

No a banalità: “Che bello sguardo”, “Cosa ci fa una bellezza così sola soletta in spiaggia?”, perché non vanno bene per nulla.

In bocca al lupo.