La parola ‘psicopatico’ viene impiegata quasi sempre in senso estremamente negativo: non appena la si sente pronunciare, subito immagini di individui dall’indole sanguinaria e violenta ci appaiono davanti agli occhi. In generale, anche quando qualcuno assume un fare aggressivo o impetuoso, lo si definisce ‘psicopatico’, ovviamente senza intenderlo in un’accezione letterale, ma per rendere l’idea in maniera enfatica. La verità è che abusiamo troppo di certe parole, senza riflettere in chiave critica sul loro significato. Nell’utilizzare così facilmente la parola ‘psicopatico’ spesso dimentichiamo che abbiamo molte più tendenze psicopatiche di quante crediamo: non c’è necessariamente da preoccuparsi, però, perché in realtà ci sono tutta una serie di benefici nel presentare dei tratti di psicopatia.

Innanzitutto, non va sottovalutato il fatto che alcuni tra i più grandi leader e uomini di successo della storia erano in effetti un po’ psicopatici, senza per forza essere deprecabili: per dirne una, il Dottor James Fallon, neuro-scienziato di grande fama, nel mettere a confronto una tac del suo cervello con quella di alcuni assassini ha scoperto di essere, a sua volta, uno psicopatico. Gli psicopatici, dal punto di vista scientifico, presentano un’attività minore in certe porzioni del lobo frontale associate alla moralità e all’empatia, e il cervello del Dottor Fallon presentava esattamente queste caratteristiche. Eppure, Fallon non ha mai commesso un solo reato nella sua vita: è un uomo di famiglia ed è un professionista estremamente rispettato nel suo campo.

La differenza tra lui e gli psicopatici assassini è che il dottore può ‘disattivare’ le qualità negative della psicopatia quando vuole – aggressività, noncuranza, freddezza emotiva – sempre mantenendo salde, invece, la qualità positive, come il carisma. Se, perciò, si incarnano alcune caratteristiche associate alla psicopatia, i ricercatori affermano che si può essere portati per indole alla leadership. Del resto, alcuni tra i principali tratti distintivi di uno psicopatico sono proprio il fascino, l’innata abilità di mentire, la mancanza di rimorso e di empatia e l’impulsività: tutte caratteristiche che potrebbero attribuirsi a buon leader. Ma come può qualcuno ergersi a guida degli altri se è incosciente, apatico e irrazionale?

Andy McNab, sergente ormai in pensione, afferma che gli psicopatici raggiungono il successo perché sono dotati dell’abilità di privarsi dell’empatia quando lo ritengono necessario. Non sempre mantengono la loro freddezza, semplicemente la adottano nel contesto appropriato. Sarebbe questa la differenza tra uno psicopatico ‘buono’ e uno ‘cattivo’: sapere quando è il momento giusto per disattivare la modalità empatica, riuscendo a stabilire un equilibrio tra l’essere troppo sensibili e l’essere del tutto incuranti.

Quando, infatti, si è preda delle proprie emozioni, si diventa incapaci di agire: gli psicopatici, perciò, hanno un grosso vantaggio. Stando agli esiti di diverse ricerche, molti presidenti americani sarebbero stati degli psicopatici: Teddy Roosevelt, John F. Kennedy, Franklin D. Roosevelt, Ronald Reagan e Bill Clinton, per esempio, presentavano tutti un profilo del genere, non avendo alcuna remora né al livello sociale né al livello più propriamente fisico. Gli psicopatici, in parole povere, non hanno tutta una serie di apprensioni che rendono molti altri insicuri della propria riuscita: sono individui intrepidi e audaci che riescono mantenere la calma anche sotto pressione.

Di conseguenza, si tratta anche di soggetti fondamentalmente eroici: la loro impulsività li rende meno esposti a esitazioni nel correre rischi in situazioni pericolose. Il che porta a pensare che, mentre generalmente lo si associa a una certa mancanza di amor proprio, l’eroismo resta pur sempre una forma di audacia che spinge a sacrificare la propria incolumità per il bene degli altri.

Grande, perciò, è la relatività del mondo in cui viviamo: qualcosa che viene considerato come negativo può invece spingere a imprese meravigliose: le scintille di follia che abbiamo in noi non vanno spente. E la prossima volta che vi danno dello psicopatico, prendetelo come un complimento.