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Dormire poco la notte, e rendere ancora meno di giorno. Dormire troppo la notte, e rischiare di addormentarsi anche di giorno.

I disturbi del sonno sono davvero diversi tra loro, e colpiscono 12 mila italiani. A rivelarlo uno studio condotto dagli esperti dalla World Association of Sleep Medicine.
Nello specifico lo studio effettuato da questo team di esperti del sonno, ha stabilito che le problematiche più ricorrenti sono cinque.

L’insonnia cronica, colpisce maggiormente le donne.
Nel 50% dei casi questo disturbo del sonno è legato a situazioni di ansia, stress, o depressione.
Si tenta di contrariare tale disturbo attraverso l’assunzione di farmaci ad azione sedativa. Questo però è un atteggiamento errato nei confronti della causa che, in realtà, è di natura differente (ansia, stress, depressione), bisognerebbe quindi optare per l’utilizzo di farmaci a basi di dopamina che agisce sulla condizione mentale di chi ne fa uso.

Altro disturbo a colpire per la maggiore l’emisfero femminile è detto Mioclonia Ipnica.
Comunemente conosciuta come la sindrome delle gambe senza riposo questo tipo di disturbo, che colpisce il 2% della popolazione, interrompe il sonno conseguentemente a spasmi muscolari che, seppur lievi, si ripetono ogni 30-40 secondi.

Il 3\4% della popolazione infantile è, invece, colpito da sonnambulismo, detto altrimenti parasonnia. Solitamente questo tipo di disturbo tende a svanire con la crescita del bambino, ma è comunque una situazione da tenere sotto controllo, lasciandosi consigliare da uno specialista, soprattutto in casi che si ripetono 2\3 volte l’anno.

Negli uomini, invece, resta alta la percentuale di coloro che soffrono di apnee morfiche ostruttive, ben il 4% a confronto del 2% nelle donne. Diverse conformazioni fisiche come una mandibola molto piccola, abitudini scorrette come il fumo, o problematiche relative al sovrappeso, conducono al restringimento delle prime vie aeree con un conseguente scarso apporto di ossigeno. Questo implica che il sonno venga disturbato dal russare durante la notte.

In modo nettamente opposto a quello che è il mondo dell’insonnia, vi è invece l’ipersonnia. Questo disturbo colpisce il 5% della popolazione e crea diversi scompensi. L’ipersonnia, infatti, riguarda quelle persone che al contrario dormono troppo e faticano a restare svegli in situazioni di ordinaria routine, anche durante la giornata.
Questo tipo di disturbo causa perdita della memoria, disorientamento, situazioni di nervosismo apparentemente inspiegabile, e una forte stanchezza che accompagna tutta la giornata.

Questi sono solo alcuni – i più frequenti – dei disturbi che la notte tengono 12 milioni di italiani lontani dalle braccia di Morfeo.

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