Short Message Service è l’acronimo della sigla SMS, il servizio di comunicazione per inviare brevi messaggi di testo che, oggi, compie 22 anni. Era infatti il 3 dicembre 1992, quando, Neil Papworth, ingegnere britannico della Vodafone, inviò il primo sms della storia da un computer a un cellulare con scritto ‘Happy Christmas’. Un anno dopo, nel gennaio del 1993, la Nokia lanciò sul mercato il primo cellulare in grado di mandare brevi messaggi di testo ad altri cellulari, aggiungendo alla tastiera numerica le lettere dell’alfabeto.
Ma i primi messaggini, però, potevano contenere solo 160 caratteri: è per questo motivo che iniziarono a diffondersi le abbreviazioni come ‘k’ o ‘x’ per abbreviare parole troppo lunghe.

Da quella data, gli sms di strada ne hanno fatta parecchia. Se vent’anni fa sembrava una vera e propria invenzione poter comunicare con semplicità attraverso pochi caratteri dal proprio cellulare, oggi la comunicazione è a portata di click. Potremmo mai vivere senza? Contate quanti sms mandate al giorno e la risposta vien da sè.

Facebook, Twitter e WhatsApp oggi sono sinonimo di comunicazione rapida e veloce. Inizialmente, sono stati i giovani a trainare la crescita dell’sms fino ai giorni nostri, epoca dei social network. La crescita degli sms è stata comunque rapissima: nel 2000 sono stati inviati 17 miliardi di messaggi di testo, nel 2002 ben 352 miliardi, nel 2004 918 miliardi. Nel 2008 gli utenti con Sim prepagata erano 2,8 miliardi e sono stati inviati 4.800 miliardi di messaggi di testo che nel 2011 sono saliti a 10.000 miliardi.

Numeri esorbitanti che ci fanno riflettere. Sì, perchè secondo studi sociologici messaggiare e chattare significare instaurare e mantenere un contatto, ma anche migliorare i nostri rapporti interpersonali. Mandare un messaggio ci consente di commentare in gran segreto qualcosa che non va con la collega che sta oltre la scrivania, inviare pensieri a persone con le quali non avremmo parlato volentieri e perchè no, giudicare con le amiche l’apetto fisico di un compagno di classe in tempo reale tra i banchi di scuola.

Per molti inviare un sms significa salvare una vita e fare del bene: è il caso degli sms solidali in caso di terremoti, tsunami e alluvioni. E ha dato modo ad Andrea Fantoni, tecnico informatico di Milano, di vincere nel 2006 il primo Campionato italiano di velocità di scrittura di sms, mettendo a segno un record da Guinness dei Primati.

Il successo avuto dall’sms negli anni ’90, lo sta avendo oggi la fotografia, prima chiamata autoscatto e adesso selfie: così importante da aver creato un nuovo social tutto per sè, Instagram. Ma questa è tutta un’altra storia.

Non ci resta che augurarti, caro SMS Happy Bday. Noi oggi, dopo 22 anni, lo scriviamo così.