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“Quando cominceremo a reagire sul serio e tutte insieme alla costruzione di una simile idea di donna?” : si pronuncia così Michela Murgia di fronte alla copertina di novembre di Marie Claire che presenta una donna dalle forme non in linea con un sano rapporto tra bellezza e salute. Ma Marie Claire non ci sta ad essere imputata nè dal pubblico, nè dal mondo dei sindacati e neppure dalla nota scrittrice che nel 2013 si presentò alla presidenziali della regione Sardegna e non tarda a controbattere.

“Noi non abbiamo mai creduto in un solo ideale di bellezza femminile, ma al contrario crediamo nella consapevolezza di ogni donna di sentirsi bene nella propria pelle, compresa in una sana taglia 38!” – così risponde la Antonelli, direttrice della rivista Marie Claire dopo essere stata attaccata soprattutto sulle pagine facebook per aver permesso che la propria rivista pubblicizzasse la foto di una donna praticamente anoressica. “Marie Claire da sempre è una rivista molto attenta e sensibile alle tematiche femminili, evitando immagini che siano dei modelli negativi per le ragazze, evitando foto con sigarette per il cancro al seno o modelle anoressiche…o altro” – così prosegue la direttrice Antonelli.
Ma queste parole che sembrano cercare un tono diplomatico, paiono poco soddisfacenti soprattutto per chi vede le sue figlie crescere con i modelli di donna che si trovano sulle riviste.

“Se fosse tua figlia e si aggirasse per casa sempre con quell’aria da gatto bagnato, derelitto e incazzato, vorrei vedere se la giudicheresti ugualmente ‘sana'” – puntualizza una lettrice.

Tutto ciò accade dopo che proprio ieri la modella Charli ha detto no ai suoi managers che non erano ancora contenti della taglia 38 che portava con signorilità e naturalezza e le chiedevano di perdere 3 cm sui fianchi se desiderava il rinnovo del suo contratto.

Le pressioni maggiori derivavano dunque proprio da chi l’avrebbe dovuta guidare. Ma non tutte sono forti come Charli. Non tutte sanno quando è il momento di dire no all’immagine, al successo e alle passerelle per mantenere uno stile di vita sano. Dall’altra parte della medaglia ci sono migliaia di donne come quella sulla copertina di Marie Claire. E se neppure una rivista riesce a rispettare quel limite, sarà ancora più dura spiegare alle generazioni presenti e future che essere in forma non è sinonimo di pelle ossa, ma di star bene in un corpo voluminoso e visibile nelle sue forme, quelle che Madre Natura le ha consegnato come virtù.