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Ogni paese ha la sua storia, la sua cultura, le sue feste e le sue tradizioni. E anche i suoi cappelli.

Il sito “Booking Venere” ha realizzato un’infografica con 80 cappelli molto significativi: infatti ogni copricapo rappresenta un determinato paese.

Nell’infografica sono raffigurati moltissimi cappelli, tra cui alcuni molto riconoscibili: è presente il chepi francese, ma anche il sombrero messicano e la kefiah saudita. E come non distinguere, tra gli ottanta berretti, il “Rastacap” jamaicano?

Numerosissimi cappelli sono facilmente individuabili proprio perché rappresentano fortemente la cultura e l’essenza di un paese. Un tempo i diversi cappelli, copricapi e berretti indicavano la funzione, il ruolo e il lavoro di una persona, oltre che – naturalmente, come succede ancora oggi – l’appartenenza sociale.

I disegni del sito “Booking Venere” sono stati creati per fare un viaggio virtuale indietro nel tempo e nel mondo, per capire al meglio le usanze dei differenti luoghi e delle diverse nazioni.

Ma non tutti i copricapi raffigurati sono così famosi. Chi conosceva, prima di vedere queste immagini, il “Daka Thopi” del Nepal? E il “Aso Oke hat” della Nigeria? Pare proprio che questi siano nomi sconosciuti proprio a tutti.

Questa infografica, nonostante sia molto carina e divertente, è anche abbastanza limitata perché sembra fondata su alcuni stereotipi.

I pregiudizi sono tanti e vengono soprattutto dagli stranieri. La Germania, per esempio, è vista come il paese degli “ubriaconi”, che passano le loro giornate bevendo birra e mangiando würstel e crauti. L’Italia, invece, da molti è considerata il paese della mafia, anche se viene associata a moltissime cose molto più caratteristiche, come la moda e il mangiar bene.