Quando si visita un posto nuovo, per una vacanza, per lavoro o per mille altri svariati motivi, ci si veste dei panni del turista e anche di quelli dell’esploratore. Si esplorano le giungle urbane, ci si deve orientare in esse in tempi ristretti e con mezzi non sempre di facile interpretazione.

La mappa della metropolitana ne è un esempio: collegamenti incrociati in una ragnatela di nomi e colori, da provocare cefalea cronica già al primo sguardo. New York, Londra, Parigi, Madrid, capitali di un’estensione paurosa, capaci di far sentire i visitatori minuscoli, diventano un mostro troppo grande da affrontare.

Si chiama Jug Cerovic, architetto di professione, francese di nazionalità, ed è il Dio a cui molti turisti saranno devoti. Il suo merito è, infatti, quello di aver ideato un sistema uniforme e semplice, per orientarsi tra gli infiniti collegamenti delle metropoli: la mappa universale della metropolitana.

E così la mappa di Tokio, prima indecifrabile e ostica, è diventata lineare e di immediata fruizione, grazie all’ordine datole dall’essenzialità del giovane architetto. Un’essenzialità completa però di tutte le informazioni utili.

Per ora sono solo dodici le città di cui è stata messa a punto la mappa, in grado di favorire un’immediata lettura al turista, che non dovrà più trascorrere la metà del suo soggiorno a disegnare cerchietti rossi sulla cartina.

Un’idea, quella di Cerovic, sempre più utile per soddisfare la natura cosmopolita dell’uomo, le sue esigenze lavorative, la sua curiosità turistica.

Lo dicono anche tutte le mamme del mondo: in fin dei conti basta un po’ d’ordine.