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Avete presente lo stereotipo di noi italiani che mangiamo solo pizza e non facciamo altro che gesticolare? Ecco, non è l’unico. Di luoghi comuni in giro per il mondo ce ne sono a volontà e uno di questi riguarda gli inglesi, anche se chi non hai mai vissuto in Inghilterra forse non sa che i sudditi della regina Elisabetta parlano sempre del tempo: tutte le loro conversazioni iniziano parlando del famoso, imprevedibile e variabile weather.

Un tempo decisamente strano dovuto alla sua latitudine, alla frequenza di cicloni e anche al fatto che l’Inghilterra è un’isola ed è composta da altre isole. Trevor Harley, che si occupa di psicologia cognitiva alla University of Dundee e gestisce un sito internet dedicato interamente al tempo in Inghilterra, afferma che questo Paese è uno tra i più mutevoli per quanto riguarda le condizioni climatiche. Basti pensare che il giorno più caldo della sua storia è stato nel mese di novembre, con una temperatura di 22.4° C.

Proprio per parlare del tempo, in maniera decisamente scientifica, durante la metà del novecento è nato il British Weather Newsgroup. Ma oggi questo argomento viene trattato in tutte le salse e ogni conversazione inizia proprio con una domanda sul tempo, che si collega ad altri temi: come vestirsi con questo tempo così variabile -a cipolla, più scoperti o con mille maglioni?- e se è necessario portare l’ombrello nella borsa.

Quello del tempo è un tema così centrale nella vita degli abitanti inglesi che, come gli eschimesi con la neve, ogni modo di piovere ha un suo nome: se volete arricchire il vostro vocabolario basterà guardare il meteo. Anche se, inizialmente, sarà difficile capire anche dalle immagini: in Inghilterra, l’intensità delle piogge e la bassa pressione vengono indicate con aree di colori differenti.
Inoltre, l’antropologa Kate Fox ha condotto delle ricerche proprio sull’importanza del tempo nel Paese e il risultato è significativo: il 94% degli intervistati ha ammesso di aver parlato del tempo nelle sei ore appena passate, mentre il 38% nell’ultima ora.

In molti parlano del weather come un’ossessione per gli inglesi, ma in realtà è un grave errore: discutere riguardo al tempo è una semplice occasione per fare un po’ di conversazione, come afferma Kate Fox nel suo libro “Watching the English“, nel quale ha dedicato un capitolo a questo discorso.
Il tempo può essere usato per sciogliere il ghiaccio all’inizio di una conoscenza, per riempire momenti di silenzio o per portare il discorso lontano da argomenti scomodi. E ci sono anche delle regole -non scritte- da seguire in questo rituale: si inizia con una domanda come “cold, isn’t it?” o “raining again?“, sebbene la risposta sia scontata, e la risposta sarà per lo più positiva. In caso contrario, ci si giustifica dando la colpa ad una mania personale.

Non dimenticate, poi, che esistono anche due temi molto più trattati. Il primo è il discorso riguardo al brutto tempo che tutti vorrebbero, come un Natale nevoso, presentatosi solo quattro volte da 51 anni. Il secondo, invece, è la nostalgia del clima passato.