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Era il 29 giugno 1929 e in quel di Firenze veniva al mondo Oriana Fallaci, un nome destinato a rimanere nella storia. “Sono nata a Firenze il 29/6/1929 da genitori fiorentini: Tosca ed Edoardo Fallaci. Da parte di mia madre, tuttavia, esiste un ‘filone’ spagnolo: la sua bisnonna era di Barcellona. Da parte di mio padre, un ‘filone’ romagnolo: sua madre era di Cesena. Connubio pessimo, com’è ovvio, nei risultati temperamentali. Mi ritengo comunque una fiorentina pura. Fiorentino parlo, fiorentino penso, fiorentino sento. Fiorentina è la mia cultura e la mia educazione. All’estero, quando mi chiedono a quale Paese appartengo, rispondo: Firenze. Non: Italia. Perché non è la stessa cosa“, ha affermato la stessa scrittrice in una intervista.

Quella di Oriana Fallaci è una figura molto complessa, tanto amata quanto criticata. Le sue opinioni e la forza con cui le ha portate avanti l’hanno sempre posta al centro dell’attenzione e hanno suscitato critiche ed elogi. Al di là delle posizioni politiche, condivisibili o meno, ci sono cose che Oriana Fallaci ha lasciato a tutti coloro che l’hanno apprezzata come donna, come attivista, come scrittrice e come giornalista.

In primis la tenacia nell’inseguire una passione. Oriana Fallaci ha inseguito la sua a tutti i costi, anche dove sembrava fosse impossibile. Con testardaggine e fatica è riuscita a diventare la prima corrispondente di guerra donna. Quando si ha una passione bisogna avere il coraggio di inseguirla, fosse anche in prima linea, fosse anche rischiando di morire per delle raffiche di mitra o su una mina.

Oriana Fallaci ha sempre dimostrato quanto fosse importante credere in qualcosa e non aver paura di dire ciò che si pensa, anche quando può portare gli altri ad additarti e a giudicarti come una persona arrogante e con un caratteraccio. Essere se stessi, in un modo o nell’altro, ripaga sempre.

Infine, tra le tante cose che la Fallaci ci ha insegnato c’è la bellezza di essere donne. “Essere donna è così affascinante. È un’avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non finisce mai“, e, nonostante la società in cui viviamo pare dire il contrario, essere donna non rappresenta un limite ma un punto di forza.