La continua ricerca dello stereotipo di bellezza propinatoci attraverso qualsiasi mezzo, influenza, senza ombra di dubbio, soprattutto le nuove generazioni, non sempre in grado di limitarsi e inserite in una società in cui, come sui social, bisogna piacere.

Così difettucci dovuti all’età, come acne, rughe d’espressione e sudorazione, diventano i mali estremi a cui dover applicare estremi rimedi. E le soluzioni migliori sembrano essere bisturi e siringa.

Secondo una ricerca dell’associazione “Donne e qualità della vita”, in Italia, un’adolescente su due desidererebbe ricorrere alla chirurgia estetica per sistemare i suoi “problemini”, con una su sette pronta a volare fuori dai confini dello stato, pur di migliorarsi.

Un turismo del ritocco possibile e in molti casi consentito dai genitori“, afferma la Società italiana di medicina estetica (Sime). “Secondo uno studio condotto dalla WJLA, emittente televisiva statunitense affiliata alla ABC, dal 2010 il numero di teenager americani che tra i 13 e i 19 anni si è sottoposto a iniezioni di tossina botulinica è cresciuto del 20%. E dal 2000 questa progressione è stata del 680%“.

Un dato indice di una moda allarmante, beffa di quella freschezza pura e innocente, che solo l’adolescenza dona.

Molte teenager ricorrono alla tossina botulinica per combattere l’iperidrosi, altre invece la usano per combattere le rughe d’espressione sulla fronte“. Continua la Sime, “Il portale medico canadese FFAQ, che ha recensito negli USA oltre 12.000 iniezioni annue di tossina botulina somministrate ad under venti. Numeri che preoccupano anche i medici italiani. Nonostante un recente sondaggio AITEB (Associazione Italiana Terapia Estetica Botulino) sostenga che nessun medico italiano ha mai effettuato trattamenti con botulino per fine estetico su minorenni, e che solo lo 0,5% dei pazienti ha meno di 25 anni, i rischi di derive ci sono anche in Italia“.

Il dilagare delle mode e la maggiore superficialità con cui ci si approccia alle strade “più semplici” lascia perciò aperto l’interrogativo: la situazione sfuggirà di mano anche alle adolescenti italiane?