Trasferirsi all’estero non è una scelta facile. La cosiddetta “fuga di cervelli” è un fenomeno sempre più in evidenza in questi ultimi anni, soprattutto perché i giovani, dopo la laurea o i master conseguiti nel nostro paese, decidono di avventurarsi in nuove esperienze, cercando sicuramente più opportunità, cavalcando l’onda dell’entusiasmo, scappando da un paese che, purtroppo, ad oggi non offre molte alternative.

Ma, tra i tanti motivi ed effetti positivi che questa decisione porta, ci sono da analizzare anche gli “effetti collaterali” negativi che, a volte, non ci rendiamo conto di provocare.

Lontananza dai propri cari

Molto spesso la scelta di trasferirsi all’estero viene vista come “egoistica”. Pensare solo a se stessi,a i propri interessi e al proprio futuro, senza tener conto di chi si lascia. E che siano parenti, amici di una vita, partner non importa.

In teoria, questo non dovrebbe pesare proprio per nulla. Anzi, dovrebbero proprio essere loro, per il nostro bene, a dire “Fai ciò he ti rende felice e vai lì dove ti porta il cuore. Noi ci saremo sempre”.

Sentirsi in colpa per tutto il tempo

Il compleanno del nostro migliore amico, i 18 anni di nostra cugina e la laurea di tua sorella. Senza dimenticare il battesimo delle tue nipotine, il matrimonio del tuo vicino di casa, la prima comunione di nostro fratello e i 50 anni di papà. Tutte feste a cui non parteciperemo. No, perché siamo troppo lontani, e solo il viaggio di andata e ritorno costerebbe una fortuna.

Senza dimenticare gli 80 anni di tua nonna.

Solitudine

Possiamo anche essere persone super socievoli, alla mano ed estroverse. Alla fine, sempre, per la legge del cosiddetto “opportunismo”, la solitudine verrà a farci visita. E saremo soli.

Basti pensare alle amicizie che nascono all’improvviso, e con le stesse tempistiche svaniscono: chi per l’erasmus, chi per una nuova avventura, chi per le vacanze estive e le ferie di Natale. Tutti, prima o poi, andranno via.

E allora a che serve affezionarsi?

Nuovi stili di vita

Trasferirsi all’estero ci cambia in molti più modi di quanti ne immaginiamo. Viviamo il cambiamento: mentale, culturale, gastronomico, politico, religioso. Sempre.

E molto spesso ci dimentichiamo da dove veniamo.

Problema “keep in touch”

Mantenere i contatti non è così semplice quando si decide si trasferirsi all’estero: tra impegni e fuso orario, la routine viene a mancare, e le amicizie anche.