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Londra è una città che ormai non ha quasi più segreti. Con la sua varietà, la sua vitalità e il suo dinamismo ammalia tutti gli anni milioni e milioni di cuori, che, a fine della loro vacanza, si ripromettono solo una cosa: “Devo tornarci al più presto”.

Da Soho e Covent Garden, da Westminster a Notting Hill, senza dimenticare Camden Town, Greenwich, Hyde Park e tutti gli altri magnifici posti di Londra; sono questi a fare innamorare i turisti. È la diversa atmosfera che si respira nella capitale inglese, è il differente modo di vivere, è la nostra nuova personalità che è nata proprio qui.

Ma ci sono cose di Londra che forse non sapete, che nessuno vi ha mai raccontato. Di cosa parlo?

Labirinti ovunque

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È da un po’ che, appesi ai muri della metropolitana, ci sono immagini di strani labirinti. Non pensate a nessuna teoria cospiratoria, e neanche a mappe per un tesoro nascosto, quelli sono veri e proprio labirinti che fanno parte di un’opera d’arte creata dall’artista Mark Wallinger nel 2013. Si tratta della più grande commissione artistica della città ed è stata inaugurata in onore del 150° anniversario della metropolitana.
270 labirinti, con sfondo bianco e linee nere. Ci sono voluti 2 anni affinché tutti questi labirinti venissero appesi alle pareti di tutte le stazioni.

Hampstead Pergola

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Avete presente il bellissimo parco a nord di Londra Hampstead Heath. Ecco, nella sua immensità si nasconde una costruzione particolare ma davvero affascinante: Hampstead Pergola.
Di per sé, la pergola, non ha un vero e proprio scopo, è una costruzione sopraelevata coperta di piante locali e esotiche tra cui figurano anche il gelsomino, la salvia, il caprifoglio, l’edera, il kiwi, la lavanda e il glicine.
Il finanziatore del progetto fu Lord Leverhulme, un amante dei giardini che nel 1904 comprò una grande casa, chiamata The Hill, e la terra circostante, nel quale costruì la stravagante pergola per ospitare feste e stupire gli amici. Sbirciando tra i rampicanti di rose si scorge ancora The Hill, che attualmente è un complesso residenziale.

Seven Noses of Soho

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Questo è leggermente terrificante. Diciamocelo, non capita mica tutti i giorni di imbattersi in un naso attaccato a un muro. Non si tratta di nessun scherzo di discutibile gusto, ma è un’opera (di discutibile gusto) dell’artista Rick Buckley. Il tutto risale al 1997, quando l’artista attaccò trentacinque nasi a vari edifici in giro per la città, in segno di protesta contro l’installazione di telecamere di sorveglianza in giro per la città.
La maggior parte dei nasi sparì nelle settimane seguenti, e ad oggi ne rimangono solo 7, su cui girano diverse leggende metropolitane.

Telefoni o defibrillatori?

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Un po’ come il Big Ben e il Tower Bridge, le rosse cabine telefoni che sono un simbolo della Gran Bretagna e tra le attrazioni più fotografate di Londra. Attualmente ne sono rimaste circa 11 mila, di cui la maggior parte però è inutilizzata e scollegata a qualsiasi linea telefonica.
E allora è nata da poco una nuova proposta: trasformare le storiche cabine telefoniche in uno spazio per installare defibrillatori. Sarebbero disponibili 24 ore su 24, sistemati all’interno delle cabine racchiuso in una custodia gialla, a prova di vandali, aperibile solo digitando un codice che si ottiene chiamando il numero di emergenza 999.

St. Dunstan in the East

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Un po’ Hogwarts, un po’ Giardino Segreto; è questa l’atmosfera che si respira a St. Dunstan in the East, una chiesa diroccata trasformata in parco pubblico, a pochissimi passi dal Tamigi e dalla Torre di Londra.
La chiesa fu costruita attorno al 1100, e poi modificata e riparata nel 1391 e 1631. A distruggerla per la prima volta fu il Grande Incendio di Londra del 1666, ma fu subito riparata e abbellita con una torre da Sir Christopher Wren, cioè l’architetto che costruì St. Paul’s Cathedral.
Ciò che di St. Dunstan in the East è rimasto oggi sono i pochi muri sopravvissuti ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e adibiti a giardino pubblico nei primi anni settanta del secolo scorso.

[Credit photos: zingarate.com]