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Il sole non è ancora alto nel cielo di Manhattan quando una moltitudine di persone invade frenetica le strade di New York, mentre Time Square dà il buongiorno con le sue imponenti insegne luminose ai visitatori che iniziano a popolarla.

La giornata alla scoperta di New York, sia questa per piacere o per affari, sarà lunga, ricca di colori, di odori, di paesaggi differenti, ma anche di sapori ed abitudini alimentari.
Sì perché basta poco per accorgersi come ogni angolo della città sia invaso da ristoranti, caffè, catene internazionali alimentari, e food truck, i tipici camioncini itineranti, nati proprio in America, che hanno fatto dello street food, il cibo consumato in strada, una delle mode più forti del momento.

Sebbene si abbia la concezione che oltreoceano non esista una vera e propria tradizione gastronomica, in realtà è possibile scandire regole ed abitudini alimentari ben precise made in USA.

La giornata americana infatti prevede tre pasti principali: la colazione (breakfast), un pasto veloce (lunch) che nel fine settimana si trasforma in brunch essendo appunto una fusione tra colazione e pranzo, e la cena (dinner).

Il breakfast americano

Fin dalle prime ore del mattino i caffè ed i diner newyorkesi sono gremiti di persone.
C’è chi afferra un caffè ed un sandwich al volo e riprende la sua corsa, chi invece si ferma e consuma con calma la sua ricca colazione.

Il breakfast americano non è la colazione a cui siamo abitati noi italiani, ma un vero e proprio pasto molto sostanzioso, solitamente composto da un buon bicchiere di succo d’arancia, un caffè americano o the, pane tostato (o french toast) con burro e marmellata, uova al tegamino, salsicciotti, bacon fritto, pancake con sciroppo d’acero.
Ma le opzioni sono svariate accontentando tutti i gusti e palati: muffin, cookies, cheesecake ed invianti dolci burrosi pronti per essere divorati dai più golosi.

Il risultato è un vero e proprio shock calorico, una bomba terribile di grassi saturi e di zuccheri.

Volendo infatti fare due conti in termini di calorie, sarà semplice sfiorare le 1000 calorie scegliendo la classica versione salata costituita da bacon, circa 300 kcal per 50 gr, uova fritte, circa 188 kcal per porzione, salsicce o wurstel, circa 280 kcal per 100 gr, pane tostato con burro e marmellata, circa 350 calorie a porzione, un bel bicchiere di succo d’arancia, circa 250 kcal.

Se invece si opta per la versione dolce costituita ad esempio da un bicchiere di succo d’arancia, circa 250 calorie, una porzione di pancake inondato di sciroppo d’acero, circa 400 kcal a porzione, o in alternativa una succulenta fetta di cheesecake alle fragole, circa 350 kcal per porzione, oppure per mantenerci più leggeri un soffice muffin al doppio cioccolato, circa 340 kcal per porzione, faremo il pieno di circa 600-700 kcal.

Il contrario della colazione all’italiana, che al mattino predilige cibi facilmente digeribili, con un quantitativo notevolmente inferiore di calorie e soprattutto grassi.

Il lunch americano

Cibi che si prestano ad un consumo veloce, giusto una breve pausa prima di essere catapultati nuovamente nella frenesia della città e del lavoro.
Questo è il pranzo per gli americani, un concetto quindi molto lontano dalla nostra cultura di sederci a tavola e consumare un pasto completo e, nella maggior parte dei casi, il pasto principale della giornata.

Un sandwich, un panino, una porzione di cibo thai, messicano, giapponese o cinese.
Ma sebbene la scelta sia quella di un pranzo veloce in termini di valori nutrizionali ed apporti nutritivi anche qui grassi e calorie non sono da sottovalutare.

Infatti se prendiamo ad esempio il classico BLT sandwich, dove la sigla BLT sta per “Bacon, Lettuce e Tomato”, un panino composto quindi da 5 ingredienti bacon, lattuga, pomodoro, maionese e pollo, bisognerà fare i conti con quasi 600 kcal ed un apporto in grassi di circa il 52%.
Gli americani dovranno camminare a pasto sostenuto per ben 144 minuti se vorranno smaltire questo sandwich veloce!

Forse era meglio sedersi a tavola e consumare un bel piatto di pasta al pomodoro che con solo 450 kcal per circa 80gr di prodotto, avrebbe fornito il giusto apporto in carboidrati, fibre e proteine?

Il dinner americano

Mentre il sole tramonta sul cielo di Manhattan ecco che ristoranti e pub iniziano ad affollarsi per la cena.

La portata principale è comunque sempre il secondo, solitamente a base di carne come hamburger, hotdog, pollo fritto, accompagnati da patate e da altre verdure come legumi, pomodori, ed insalate, anche queste rigorosamente inondate da condimenti laboriosi, i famosi dressing.

Si perché anche se si sceglie una semplice insalata, mentre noi italiani siamo soliti utilizzare solo olio extravergine d’oliva, aceto, succo di limone e sale, in America dovremo fare i conti con le salse dressing, di tutti i colori e sapori.
Le più diffuse sono a base di maionese, panna, yogurt o Blue Cheese un formaggio molto diffuso ed appezzato in America, emulsionate con aceto, zucchero, sale ed un enorme varietà di spezie, in grado di fornire fino a 200 kcal in più alla nostra “leggera insalatina”.

Ordinando invece un semplice cheeseburger con una porzione di patatine fritte le calorie saranno circa 500, magari preceduto nell’ attesa da una porzione di anelli di cipolla fritti, circa 230 kcal per porzione, o da una porzione di pollo fritto, circa 300 kcal per porzione.

Va bene che siamo a New York e ci siamo fatti trasportare dalle abitudini e dai ritmi di questa affascinante città, ma facendoci due conti, forse da domani sarà meglio riprendere la nostra sana e salutare dieta mediterranea?

Una buona alimentazione è amica della salute.