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Durante le caldi serate estive a farla da padrone sono i cocktail, di ogni genere e di ogni formato. Dal Mojito al Cuba libre, dal Long Island alla Piña Colada le bevande alcoliche diventano le regine di aperitivi e uscite in discoteca.

Gli esperti del National Institutes of Health (NIH) degli Stati Uniti hanno creato un calcolatore in grado di stabilire quante unità alcoliche – ovvero quanto alcol – contiene un cocktail. Il rilevatore è disponibile online sul sito http://rethinkingdrinking.niaaa.nih.gov/ToolsResources/CocktailC alculator.asp.

Questo innovativo sistema oltre a calcolare la quantità di alcol che una bevanda contiene, offre anche la possibilità di conoscere le dosi alcoliche con cui andrebbero creati i cocktail più famosi.

La finalità dei ricercatori è quella di aiutare le persone e i giovani in particolare a diventare più consapevoli della quantità di alcol che assumono tramite un cocktail. Un modo utile per cercare di ridurre il numero di incidenti autostradali legati all’abuso di alcol. Incidenti che ogni anno mietono centinaia di vittime e distruggono intere famiglie.

Ma non solo: sempre più ragazzini – spesso minorenni – cadono in coma etilico o concludono i sabati sera fra risse e pestaggi, proprio perchè non riescono a rendersi conto dei litri e litri di alcol che assumono durante la serata.

Questo perchè bere cocktail su cocktail al giorno d’oggi è visto come un modo – alternativo alla droga – per sballarsi, perdere la cognizione del tempo e dello spazio fisico in cui si è e dimenticare per qualche ora i problemi della vita di tutti i giorni. Una scelta da condannare e da contrastare, anche e soprattutto con progetti utili ed innovativi come questo.