Credevamo che il cerchio si fosse chiuso con Barbie Principessa Incas, ma poi è arrivata Barbie McDonald. E fin qui ok, una bambina appassionata di cheeseburger può capitare a chiunque.

Ma poi il colpo di scena: una sfilata religiosa, made in Argentina, di Barbie Maria Maddalena, Barbie Vergine Maria, Barbie Maria Addolorata, Barbie Santa Lucia e al seguito – solo perché il peggio non ha fondo – Ken Gesù, Ken San Rocco, Ken San Gaetano e così via.

A dare forma a questa diabolica idea sono stati due artisti del gruppo “Pool and Marianela“, che in occasione della mostra “Barbie, la religione di plastica“, organizzata a Buenos Aires, hanno riprodotto le note bambole della Mattel, sotto le spoglie delle osannate figure sacre.

E ora vi chiederete, quale è stata la reazione della chiesa? Emorragie nasali, congiuntivite, finte stigmate e polemica. Sacrosanta polemica. Soprattutto per quanto riguarda la bambola raffigurante la Difunta Correa, molto venerata in Argentina, e per la cui riproduzione sembra che i due artisti dovessero chiedere una speciale autorizzazione.

La nostra opera cerca di omaggiare e di non arrecare alcun tipo di offesa a nessuna religione. Ci siamo impegnati molto per rispettare tutte le credenze e infatti non rappresentaremo Maometto perché l’Islam considera offensivo raffigurare il Profeta“, spiegano Pool&Marianela.

Da sempre, in effetti, si riproducono figure sacre su qualsiasi tipo di oggetto, anche sui ditali da cucito. Ma, di grazia, vestire degli abiti sacri una Barbie che in passato ha vestito quelli di Cher e Liz Taylor, è una di quelle cose lì, in equilibrio, con il tacco 12, su un filo tra sacro e profano.

Non resta che implorare: “Signore, pietà”.