martedì, 23 Aprile 2024

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I cavalli ci capiscono

Si è sempre saputo che i cavalli sono tra gli animali più intelligenti, ora possiamo affermare che quasi ci capiscono. In un articolo pubblicato su Animal Cognition, si afferma il fatto che i cavalli siano in grado di interpretare i segnali che manda il nostro corpo.

La possibilità di comunicare passa non solo attraverso la parola ma anche attraverso la prossemica, la postura, le posizioni che facciamo assumere al nostro corpo e che rispecchiano istintivamente il nostro stato d’animo. Secondo gli studi, i cavalli sarebbero in grado di leggere e reagire proprio davanti a questi fattori.

La ricerca ha evidenziato come i cavalli sarebbero in grado di avvicinarsi di più a coloro che mostrano atteggiamenti fisici rilassati e accomodanti, quasi sottomessi.

L’esperimento si è svolto coinvolgendo due volontarie, le quali hanno entrambe dato da mangiare a 30 cavalli, coprendosi in parte il volto per non dare segnali visivi fuorvianti e vestite quasi nello stesso modo. Poi le volontarie si sono posizionate davanti ai cavalli assumendo due posture nettamente differenti.

Una ha disteso le braccia e le gambe lungo la linea del busto, con ginocchia leggermente flesse, l’altra invece ha assunto una posizione dominante, con braccia staccate dal busto, petto in fuori e muscoli tesi. Quando i cavalli si sono trovati a decidere verso chi dirigersi, la maggior parte di loro ha scelto la persona volontaria con l’atteggiamento meno offensivo e combattivo ma anzi quasi remissivo.

La posizione minacciosa ha inibito i cavalli, essi potrebbero essere riusciti a leggere tale attitudine proprio osservando la postura del corpo. D’altra parte, osserva Leanne Proops co-autrice dello studio, dell’Università di Portsmouth, anche gli animali aumentano la loro tensione nel corpo e allargano gli arti quando si trovano in posizione di minaccia.

Si tratta indubbiamente di importanti passi avanti, sia dal punto di vista etnologico che psicologico, per poter indagare ulteriormente la comunicazione inter-specie. Quest’ ultima quindi, proprio tramite studi come questi, si rivela ancora ricca di scoperte da raggiungere e risultati sorprendenti da studiare. Al momento con i cavalli si fatto un passo in più, essi capiscono il nostro corpo.

Quando lo zoo si trasferisce in città (FOTO)

Credit: dailybest.it

The Zoo: non è il titolo di un nuovo film che vede come protagonisti gli animali, bensì il sorprendente e affascinante progetto fotografico portato avanti da Ceslovas Cesnakevicius, artista lituano.

Il fotografo, appassionato di viaggi, ha deciso di sperimentare un nuovo tipo di fotografia che vede come soggetti dominanti gli animali selvatici in mezzo alla gente della metropoli – ovviamente tutto questo è reso possibile grazie ai fotomontaggi. I luoghi presi in considerazione sono Londra e Berlino, ed è proprio in questi posti che Ceslovas ha trovato l’ispirazione durante un viaggio, colpito dalle differenze delle due immense città. Le foto del progetto, esclusivamente in bianco e nero, ci dimostrano in che modo sia possibile la convivenza tra le diversità – in questo caso tra uomo e animale selvatico – ma, l’artista ha voluto sottolineare anche le differenze che esistono tra il clima delle grandi città europee – e non solo – e quello con il quale è cresciuto lui in Lituania, del tutto diverso e sicuramente più chiuso.

Credit: akamaihd.net
Credit: akamaihd.net

Sono stato escluso per 25 anni da una comunità felice durante la crescita e ho sperimentato sulla mia pelle il lato oscuro proprio di questa esclusione” – confessa Ceslovas – “e oggi mi capita di pensare a come sarei se fossi cresciuto in una società molto più tollerante.

Credit: akamaihd.net
Credit: akamaihd.net

Guardando le foto proverete un senso di tranquillità e riuscirete a comprendere come la convivenza tra le due specie sia così armonica, tanto da sembrare una cosa assolutamente normale e quotidiana: pinguini che salgono le scale della metropolitana, ippopotami che attraversano le strisce pedonali, gorilla che guardano i dischi e i vinili, cigni che guardano le vetrine dei negozi. L’obiettivo del progetto è trasmettere un messaggio di tolleranza soprattutto nelle nuove generazioni, nella speranza che queste non crescano con un senso di odio o differenza per il ‘diverso’. Insomma, si coesiste pacificamente fianco a fianco.

Natale con Grumpy Cat (VIDEO)

“Grumpy Cat’s Worst Christmas Eve”, questo il titolo del primo lungometraggio dedicato al gatto più famoso del web, che gli americani hanno potuto vedere sul piccolo schermo il 29 novembre. Non tutti sanno che il micio brontolone in realtà è una femmina e si chiama Tardar Sauce: è nata il 4 aprile 2012, e vive a Morristown, in Arizona (Usa), con Tabatha Bundesen.

Per l’occasione della messa in onda, Grumpy Cat è stata doppiata dall’attrice comica Aubrey Plaza, famosa tra il pubblico statunitense grazie alla sua partecipazione nella seguitissima serie Parks and Recreation. Grumpy Cat è una vera e propria diva: apparsa online per caso sul sito Reddit, con foto che la ritraevano con il muso sempre arrabbiato, in breve tempo è diventata famosissima sul web, raccogliendo una serie di parodie sulla sua pagina ufficiale di Facebook, fino alla beneficenza e alla pubblicazione di un libro.

L’ultima tappa è il film per famiglie trasmesso in televisione il 29 novembre, che è stato accolto molto bene dai suoi fan più accaniti. Realizzare la pellicola è stato possibile grazie allo staff di Grumpy Cat: il manager Ben Lashes, Tabatha, ex cameriera, si è presa un congedo dal lavoro per gestire il programma di Tardar, e il fratello Bryan ne cura la parte social.

Grumpy Cat non ha problemi di tipo neurologico: la sua espressone accigliata non è frutto di photoshop, come molti hanno creduto per molto tempo, ma è un raro caso di nanismo felino, di cui anche suo fratello Pokey ne è affetto. Un’altra particolarità: ha una zampetta più corta che la fa sculettare quando cammina. Nonostante il nome, Tardar è una gatta gioiosa, mentre suo fratello, al contrario, è quello scontroso.

Il suo è un marchio di fabbrica che frutta milioni di dollari: T-Shirts a suo nome, bevande, libri e gadget. Friskies l’ha perfino assunta per uno spot, pagandole un volo in prima classe. Ma Grumpy Cat non preferisce la vita lussuosa, in realtà si accontenta di una scatoletta di tonno e di una torta al caffè da Starbuck’s (anche se non è un cibo adatto per il suo stomaco).

Cina, vendita record per il Mastino Tibetano

Dalla provincia orientale cinese dello Zhejiang giunge la notizia che un cucciolo di cane di razza mastino tibetano è stato venduto, nel corso di una fiera, per un milione e 500mila euro. A quanto sembra è il cane che è stato più pagato al mondo. Il cucciolotto, anche se dalle dimensioni tutto sembra fuorchè un cucciolo di cane, ha un anno, è alto ottanta centimetri e pesa novanta chili.

Enormi e spesso feroci, sono facilmente riconoscibili per una regale criniera che li fa assomigliare ai leoni.
Infatti è di qualche mese fa la notizia che uno zoo cinese, nella gabbia riservata al re della foresta, aveva truffato i visitatori mettendoci dentro un mastino tibetano. Il cucciolo record ha un anno, è alto 80 cm e pesa 90 chili

Il prezzo di questi cuccioli è sempre più alto: nel 2011 un cuccioletto di mastino tibetano venne venduto per un milione e centomila euro, mentre nel 2012 era arrivato a un milione e duecentomila euro. Ora siamo a un milione e mezzo.

In Cina i mastini tibetani sono considerati uno status symbol, sarà forse per le sembianze da re felino. Il Mastino Tibetano è una razza rara, considerata in Cina al pari del Panda e portatrice di salute e sicurezza. Un tesoro nazionale che giustificherebbe il costo elevato.

In Italia i mastini tibetani sono davvero pochissimi e, a dire il vero, nello stesso Tibet è quasi del tutto scomparso.
Sono cani dal carattere piuttosto difficile: distaccati e indipendenti, raramente lasciano trapelare le loro intenzioni. I mastini tibetani sono molto attaccati alla famiglia ed estremamente diffidenti verso gli estrani: il che significa che possono mordere senza pensarci due volte.

La razza discende dai cani utilizzati per la caccia da tribù nomadi dell’Asia centrale e il Tibet e sono feroci ma leali e protettivi.

Insomma un cucciolotto a quattro zampe a mo’ di panda per casa, col suo maestoso pelo e la sua regalità. Il mastino tibetano è tanto bello e raro quanto costoso.