mercoledì, 24 Aprile 2024

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Cani di razza e meticci: la salute è la stessa

Stando a una nuova ricerca del Royal Veterinary College di Londra, i cani di razza non sono più cagionevoli dei loro simili meticci. Gli scienziati della scuola veterinaria londinese hanno analizzato i parametri vitali di 150.000 cani, aspettandosi un risultato che avrebbe comprovato la comune credenza secondo cui gli esemplari di razza sono più vulnerabili a disturbi quali il soffio al cuore o a problemi di giunture. Con loro grandissima sorpresa, invece, l’esito della ricerca ha mostrato che cani di razza e meticci hanno le stesse identiche probabilità di riscontrare problemi di salute che sono, dunque, comuni nel cane – a prescindere dal pedigree.

Addirittura, i meticci sarebbero risultati più predisposti alle patologie degenerative delle articolazioni, mentre per quanto riguarda gli esemplari di razza gli unici disturbi che sembrano colpirli con maggior frequenza sarebbero le infezioni auricolari, l’obesità e l’ispessimento della pelle.
I dati, analizzati nell’arco di cinque anni da ben 100 veterinari, sono stati commentati dal dottor Dan O Neil, che ha coordinato lo studio nella sua interezza: “Il risultato è che non c’è nessuna prova evidente del fatto che esista una differenza sostanziale tra cani di razza e incroci in termini di salute”.

I meticci, in effetti, non derivano se non da incroci di razze, con combinazioni di predisposizioni da far risalire ai loro genitori. Non godono, perciò, di migliore salute, ed è pertanto un errore stigmatizzare i cani di razza. I 150.000 cani esaminati comprendevano tanto meticci quanto incroci di razze selezionate, come per esempio quelli risultanti dall’incrocio tra Labrador Retriever e Barboncino o tra Cocker Spaniel e Barboncino, ma in tutti i casi non si è registrata alcuna differenza sullo stato di salute complessivo degli animali.
Eppure, nonostante la “purezza della razza” non incida sulle effettive probabilità di sviluppare patologie, un’unica divergenza è stata comunque riscontrata nel corso della ricerca: i cani meticci vivono in media più a lungo (13 anni invece di 12) rispetto a quelli di razza.

Gatti rasati e tinti per la gara di pettinature del New Jersey (FOTO)

Paul Nathan

Si tiene ogni anno in New Jersey e, per quest’edizione, vede la partecipazione di più di 2.000 esemplari felini provenienti da 23 paesi diversi: è l’Intergroom, la più grande gara di pettinature al mondo. Al termine dei tre giorni in cui l’evento ha avuto luogo, i partecipanti hanno potuto illustrare il loro presunto estro creativo: e, dopo aver passato intere settimane a curare meticolosamente, con tagli e tinture, il pelo delle proprie bestiole, hanno esibito i loro “capolavori”. Così, grazie all’eccentricità dei padroni, leoni, uccelli e cani sono apparsi sul dorso dei poveri gatti rasati e tinti in maniera a dir poco bizzarra.

Sono tutti acconciatori professionisti – ha assicurato il fotografo Paul Nathan, presente quest’anno all’Intergroom per scattare le foto che andranno a costituire, insieme ad altre, la sua prossima raccolta, Groomede colgono quest’opportunità per dimostrarsi quanto più creativi possibile. La maggior parte del loro lavoro viene portata a termine prima che arrivino all’evento e questo perché la preparazione dei loro gatti richiede davvero molta meticolosità. Alla fine, non un pelo è fuori posto. Un gatto è stato trasformato in un leone – ma in realtà non aveva l’aria molto feroce. Un altro è stato acconciato come Scooby Doo, quello invece stava bene“.

Sebbene non sia un parrucchiere e non possieda né un gatto né un cane, Paul Nathan ha affermato di apprezzare gli sforzi profusi dai partecipanti in gara: “Penso che le persone che prendono parte a quest’iniziativa debbano essere eccentriche, ma nel modo più aggraziato possibile. Alcuni potrebbero pensare che si tratti di una vera e propria crudeltà, ma tutti i gatti hanno dei proprietari che si prendono cura di loro alla perfezione“.

Il vincitore di quest’anno è stato Martini: un siamese con una fantasia floreale multi-color sul dorso e luccicanti cristalli adesivi sparsi sul resto del corpo. A differenza della padrona, il gatto non dà l’impressione di essere altrettanto soddisfatto: né sembrano in qualche modo apprezzare tutti gli altri esemplari esposti, più che in mostra, al ridicolo. Chi ama i gatti sa che questi animali, più di ogni altra cosa, detestano la costrizione che viene loro imposta anche soltanto mettendoli nei propri trasportini in vista di una visita veterinaria: figuriamoci quanto questi poveri martiri avranno potuto patire tagli e tinture durati settimane. Non sorprende, allora, quell’espressione di manifesto disappunto sui loro volti. A sorprendere è, piuttosto, l’inspiegabile capacità dell’imbecillità umana a trovare sempre forme nuove.

L’incredibile storia di una leonessa e di un cucciolo di babbuino(FOTO)

dailymail.co.uk

Una leonessa, infastidita da un gruppo di babbuini, prima ne uccide una di loro, poi gioca con il suo cucciolo. Tutto è successo al Selinda Camp, nel nord di Botswana ed è stato ripreso dagli scatti del fotografo Evan Schiller.

Mentre si trovava nel campo insieme alla moglie e ad un gruppo di appassionati di grandi felini, il fotografo ha notato come un leopardo ha cominciato ad agitarsi a causa della presenza su di un vicino albero di un numeroso gruppo di babbuini, nemici secolari dell’animale.

I primati poi hanno iniziato a loro volta ad urlare e a dimenarsi: due leonesse erano infatti spuntate improvvisamente dai cespugli e li avevano puntati, graffiando l’albero sul quale si trovavano per incutergli ancora più timore.

Non sapendo come uscire da questa pericolosa situazione, tre coraggiosi babbuini hanno tentato un’impresa disperata: scendere da quell’albero e raggiungerne uno più alto e protetto. Due di loro sono riusciti nell’impresa. Una terza invece non c’è l’ha fatta, ed è stata aggredita e uccisa da una leonessa. Una scena cruda ma tutto sommato abituale se si considera la legge del più forte che domina in questi ambienti.

Ma a questo punto c’è stato un colpo di scena: Schiller e il resto del gruppo si sono infatti accorti che la babbuina uccisa portava attaccato al petto un cucciolo. Il piccolo babbuino, resosi conto della rischiosa e delicata situazione in cui si era suo mal grado venuto a trovare, ha provato a fare di tutto per salire su un albero e mettersi così in salvo. “Ma non aveva ancora la velocità e l’agilità padronanza”, ha osservato giustamente Schiller.

Così è stato notato da una delle leonesse. Il destino del cucciolo sembrava ormai segnato, quando il grosso felino ha sorpreso tutti: anzichè divorare il piccolo babbuino, la spietata leonessa che poco prima ne aveva ucciso la madre prima ha giocato un pò con il piccolo e poi lo ha preso con molta delicatezza fra le sue fauci e lo ha messo a terra di fronte a se.

A questo punto il cucciolo ha cercato di succhiare il petto del felino, che lo ha tranquillamente lasciato fare. Il lieto momento non sarebbe durato ancora a lungo, ma grazie all’arrivo di due leoni le leonesse si sono distratte e il padre del cucciolo è riuscito a trarlo in salvo su di un albero.

E di fronte a questo spettacolo ancora una volta non possiamo fare altro che rimanere stupiti e affascinati dai piccoli e grandi “miracoli” che la natura ci offre.

Galeotto fu il cane

North West news

La maestra d’elementari Katia Beddo, 31 anni, di Darlington, è sempre stata un’amante degli animali: mentre, scettica, bazzicava su un sito di incontri, è incappata nella foto-profilo di un cucciolo di Labrador nero. “Chi l’ha inserita dev’essere di sicuro un burlone”, ha subito pensato. E ha deciso di contattare quello che sarebbe diventato suo marito.

Farmer Richard Craggs, 36 anni, iscritto invano a Match.com da mesi, proprio per scherzo aveva deciso di cambiare la sua immagine del profilo in quella del suo cagnolino George: quando Katie l’ha trovata, ne è rimasta così colpita da contattare Richard per fargli i complimenti per un cucciolo tanto adorabile. “Come fa il tuo cane a sapere che sei in cerca dell’amore?”, gli ha scritto. Da lì in poi, ci sono volute solo due settimane prima che fissassero il primo appuntamento: due mesi dopo, Richard si univa alla famiglia di lei per una vacanza in Spagna.
Cinque anni più tardi, i due si sono sposati, adesso vivono a casa di Kathy e hanno una bellissima bambina di tre mesi di nome Bethany.

Essenziale nel farli conoscere, il cane George ha avuto un ruolo di spicco anche durante il matrimonio: nel corso della cerimonia, tenutasi nel lussureggiante North-East village di High Worth nel Dicembre 2011, ha portato – stretto tra le fauci – un cuscino con le fedi lungo la navata. Attualmente, il cane di Richard continua ad aiutare lui e la sua famiglia nella loro fattoria di Yarm (North Yorks) ed ha anche lui una figlia: una bellissima cucciola di Labrador di due anni.

Quando si è sulla trentina, i tuoi amici hanno già per la maggior parte una relazione stabile” spiega Kathy “se non sono addirittura sposati con figli. In più, se si è insegnanti alle elementari non si ha a che fare che con donne e bambini. Incontrare uomini liberi alla mia età stava diventando sempre più difficile”. È stato per questo motivo che la madre e le amiche più strette le hanno suggerito di dare una chance ai siti di incontri. “Ero scettica -confessa- non pensavo fosse il genere di cosa mi si addicesse: ho accettato di fare un tentativo solo per dimostrare a mia madre che si sbagliava”. Eppure, a sbagliarsi era lei. “Cliccare sul buffo profilo di George è stata la miglior decisione mai presa nella mia vita!”, afferma entusiasta Kathy, che conclude rimarcando quanto sia meraviglioso che lei e Richard abbiano finito per incontrarsi per l’amore che entrambi nutrono per i cani. Insomma, tutto è bene quel che finisce col cane.