sabato, 19 Luglio 2025

Animali

Home Animali Pagina 45
Notizie di attualità sul mondo degli animali, diritti e doveri per chi possiede un animale domestico, storie sugli amici a quattro zampe

Dermatite del cane, quali sono i sintomi

Come per gli esseri umani, anche per gli animali, la pelle risulta essere l’organo più esteso del corpo umano. Quando si possiede un animale domestico, che sia un cane o un gatto, è buona norma sempre tenere sotto controllo quello che è l’aspetto esteriore dell’epidermide e del pelo, perché eventuali alterazioni potrebbero essere il sintomo di diverse patologie, che a volte possono risultare oltremodo dannose per il nostro amico peloso.

Tra le forme di dermatite più frequenti, c’è sicuramente la malassezia, un’infezione simile alla candida degli esseri umani, perché generata da un fungo naturalmente presente sulla pelle e all’interno dell’orecchio dell’animale. Questa particolare patologia risulta essere più frequente nei cani che nei gatti, ma anche i nostri amici felini non ne sono immuni.

Le malattie della pelle

Anche se ricoperta di pelo, l’epidermide del cane è sempre soggetta all’attacco da parte degli agenti esterni, o dei parassiti. Se il piccolo si gratta in modo convulso e prolungato, ad esempio, potrebbe aver sviluppato la malassezia, una forma blanda e molto frequente di dermatite. Per sapere come curare la malassezia, è sempre opportuno rivolgersi al proprio veterinario di fiducia, che sarà l’unico in grado di consigliare quella che è la terapia più indicata, in base allo stato della malattia e alla sintomatologia.

E’ sempre importante, dunque, conoscere e osservare sempre il proprio amico per poter intervenire in caso di necessità, perché lui non ha voce, è il padrone la sua unica voce.

Prurito frequente

Può capitare infatti che il piccolo si gratti, anche spesso, durante l’arco della giornata oppure anche nel corso delle sue passeggiate quotidiane. Quando invece l’atto del grattarsi diventa frequente e incontrollato e, soprattutto, il cane continua ad indugiare sempre nello stesso punto, allora c’è qualcosa che non va.

In questi casi è sempre meglio controllare, avvicinandosi in modo dolce e rassicurante, per fare in modo che il cucciolo, anche se sente dolore in quel punto, non veda il contatto come una minaccia, e si lasci esaminare senza diventare aggressivo.

Nel caso in cui ci si trovi in presenza di arrossamenti, lesioni profonde o addirittura di pustole o vesciche, la cui causa non è da ricondurre all’azione delle unghie e delle zampe, allora è importante agire tempestivamente, portando il cane dal veterinario, l’unico in grado di formulare una diagnosi precisa e accurata, e di consigliare la terapia più adeguata perla cura del problema.

Niente panico

I danni esterni all’epidermide, infatti, possono anche essere il sintomo di qualcosa che sta accadendo all’interno del nostro piccolo amico. La desquamazione della pelle, la presenza di forfora, la perdita localizzata del pelo, e l’arrossamento della cute, sono sintomi evidenti che qualcosa non va, ed è quindi necessario effettuare degli esami clinici che siano in grado di fare luce su quanto sta accadendo.

Ma quando questo tipo di disturbo si manifesta, non è il caso di allarmarsi. Si tratta di episodi frequenti, che possono capitare in qualsiasi fase della vita del cane, e che non portano necessariamente ad una diagnosi infausta. 

                        

Tigri in aumento: si tratta della prima volta dopo cent’anni

credits: http://www.lifegate.it

Finalmente una buona ed inaspettata notizia: la popolazione delle tigri allo stato brado è in aumento.
Stando ai dati emersi dall’ultimo censimento, elaborato dal WWF e dal Global Tiger Forum, si tratterebbe della prima volta in cento anni. Lo studio infatti ha affermato che il numero delle tigri è cresciuto, negli ultimi sei anni, di ben 780 esemplari e che le tigri oggi sarebbero 3800, contro le 3200 del 2010.

Si tratta di dati sorprendenti ed incoraggianti poichè dimostrano che le misure di protezione e di conservazione, attuate da parte di vari Paesi, stanno dando i loro frutti.
Questa notizia ci dà grande speranza –dichiara Marco Lambertini, Direttore generale del WWF Internazionale – e ci mostra che possiamo salvare le specie e i loro habitat quando i governi, le comunità locali e chi lavora nel campo della conservazione lavorano insieme“.

Tra gli stati impegnati in prima linea ci sono l’India (dove si conta più della metà di questi esemplari), la Russia, il Nepal e il Rhutan. L’India in particolare sta investendo nel turismo sostenibile all’interno delle riserve per le tigri, ad esempio con la costruzione di nuove strade e passaggi sopraelevati per aiutare gli animali a spostarsi, senza entrare in contatto con gli esseri umani.

Un contributo importante era stato fornito anche dall’attore Leonardo di Caprio. Attraverso la sua fondazione, la Leonardo DiCaprio Foundation, la celebrity americana aveva donato al Wwf 3 milioni di dollari, proprio per la tutela di questi animali.

Sembra dunque che l’obiettivo che si erano prefissati alcuni Paesi nel 2010, cioè quello di raggiungere un aumento della popolazione di questi grandi felini entro il 2022, si stia realizzando.
La strada però è ancora molto lunga. In Bangladesh, per esempio, le tigri sono diminuite drasticamente, in Cina e in Vietnam se ne contano pochissime, mentre in Cambogia non ne è sopravvissuta nemmeno una.

Tutti gli Stati dovrebbero cooperare e impegnarsi concretamente per la salvaguardia della natura e della biodiversità.
Come afferma Luke Dollar, coordinatore della Big Cats Initiative per la National Geographic Society “Salvando la natura, spesso salviamo noi stessi”.

Dall’UE arriva lo stop ai fondi per la corrida

Credit photo: www.bergamopost.it

Ieri, 28 ottobre 2015, il Parlamento Europeo – con ben 438 voti su 687 – ha approvato un emendamento che cancella ogni tipo di finanziamento che riguarda l’allevamento dei tori usati durante la corrida. Ovviamente, prima che si parli di legge, dovremo aspettare l’approvazione dell’emendamento da parte dei ministri delle finanze: solo allora, quando i finanziamenti verranno interrotti, si potrà parlare di vittoria.

Questo emendamento, però, è già molto importante, tenendo in conto il fatto che lo scorso anno uno simile non era stato approvato: 58 europarlamentari, infatti, astenendosi, avevano salvato gli allevatori. Ma quei 129 milioni di euro usati ogni anno per questa terribile pratica non sarebbe meglio usarli per altri fini?

Anche se questi “spettacoli” attraggono ancora molti turisti, non si può dire lo stesso di chi in Spagna ci abita: il pubblico della corrida, infatti, negli ultimi anni ha subito un forte declino. Ma proprio per non scontentare i visitatori, lo stato spagnolo, che vede nella corrida un’espressione culturale tradizionale, potrebbe mettere i propri soldi per finanziare questo tipo di attrazione.

È cosa certa, comunque, che questo settore sta arrivando al termine: sia grazie all’emendamento di ieri che allo stop dei finanziamenti da parte di molte giunte locali.

Capodanno 2017: come proteggere dai botti il nostro animale

Capodanno
Capodanno

Capodanno 2017: quella che per molti sarà una piacevole festa per altri può trasformarsi in un vero e proprio dramma, questo è particolarmente vero per i nostri amici a quattro zampe.

Anche quest’anno, purtroppo, i nostri animali domestici dovranno affrontare i fastidiosi rumori che producono i botti di capodanno.
Gli animali hanno un udito molto più sviluppato di quello umano, e per questo motivo percepiscono in modo più amplificato i rumori dei botti di capodanno.

Stando a quanto dichiarato dal WWF “si stima che ogni anno in Italia almeno 5.000 animali muoiano a causa dei botti di fine anno”.

Cosa possiamo fare per tutelare i nostri amici a quattro zampe?
Ecco alcuni accorgimenti che possiamo mettere in atto.

1 – Sensibilizzare il problema: amici,conoscenti,vicini e bambini sono tutte persone a cui, con il giusto passaparola, si può far capire il pericolo che provocano i botti di capodanno.

2 – Teniamo il nostro amico a 4 zampe più lontano possibile dai luoghi in cui i petardi vengono accesi.

3 – Non lasciamolo gironzolare in giardino: se il tuo animale vive abitualmente fuori, in occasione dei botti si sentirà più sicuro con noi rimanendo in casa, evitando cosi anche il pericolo di fuga.

4 – Non lasciarlo mai solo: il nostro amico potrebbe avere reazioni incontrollate e ferirsi, è quindi un ottima idea quella di stargli più vicino possibile e magari distrarsi dandogli dei biscotti.

5 – Alza il volume della radio o della TV : anche se a qualcuno può sembrare strano, aumentando il volume del proprio televisore aiuterà a ridurre il volume esterno, ancora meglio se si tengono chiuse le proprie finestre.

6 – Evitare soluzioni fai da te: rivolgersi al proprio veterinario è la soluzione più saggia e meglio ancora se, fatto con qualche mese di anticipo dall’evento in modo da, poter subito iniziare una terapia comportamentale per far abituare l’animale a questi rumore, oppure una soluzione farmaceutica efficace per aiutare l’animale a superare la mezzanotte di capodanno con tranquillità.

Questi sono solo alcuni semplici accorgimenti, ma possono fare la differenza nell’aiutarci a rendere il meno traumatico possibile il capodanno 2017 per i nostri amici a quattro zampe.