venerdì, 19 Aprile 2024

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Il mondo del beauty tra tendenze, novità e consigli su come prendersi cura di se stessi

Meglio acqua e sapone? Ecco il potere del make-up (FOTO)

Che sia forte o delicato, naturale o marcato, complicato o velocissimo, il make-up resta il miglior compagno delle donne, soprattutto nei momenti più stressanti, quelli in cui i piccoli segnali del nostro corpo si concentrano soprattutto sul viso.

Così fanciulle, giovani e non, ricorreranno alla loro ancora, al loro salvagente, alla scialuppa che le mostrerà al mondo sempre perfette e ordinate. Uno smokey eyes nero abbinato a labbra nude per la sera, una soluzione più naturale per il giorno, che le faccia girare in ufficio sicure e consapevoli di essere le uniche a conoscenza della presenza delle proprie occhiaie: le opzioni e le tecniche sono davvero infinite, così come lo sono i conseguenti risultati.

Ma alcune di queste tecniche trasformano irriconoscibilmente i volti, tanto da sembrare appartenenti a persone diverse: scolpiscono i lineamenti e con giochi li luci e ombre donano una forma diversa al viso, valorizzandone la forma e le sue varie parti.

E così, siete davvero sicure di preferirvi acqua e sapone? E, di conseguenza, dopo aver provato l’esaltante soddisfazione nel guardarsi allo specchio, si è capaci di tornare indietro?
Alcune testimonianze, all’interno della gallery, risultano davvero sorprendenti e fanno venir voglia di correre a sedersi davanti allo specchio armate di stucco e pennello.

Mondiali sul divano: attenzione alla schiena

www.resport.it

L’attesa è finita, finalmente. Ieri, giovedì 12 giugno, sono iniziati i Mondiali di calcio 2014.
Per i più appassionati è arrivato il momento di passare ore e ore davanti alla televisione, a gustarsi tutti gli appuntamenti di questa Coppa del Mondo. E non importa se le partite si guardano da soli, con gli amici o in famiglia, l’unica cosa che conta è stare sul divano: sdraiati o accovacciati.

Una posizione questa molto comoda, un pò meno per la nostra colonna vertebrale. Agli occhi un dottore non è una posizione ottimale.
Ecco i consigli che arrivano dagli esperti: non forzare la nostra colonna vertebrale a stare in una posizione innaturale per non affaticarle, specialmente la sera, avendo sostenuto il peso del corpo per tutto il giorno. Bisogna evitare assolutamente di assumere una posizione incassata, con le gambe in una posizione più alta rispetto a quella del bacino. Soprattutto quando si sta per molto tempo sul divano, come può succedere durante il periodo dei Mondiali.

Un avvertimento importante infatti è, a malincuore per noi, non sprofondare nel divano. La posizione più rischiosa per la nostra colonna vertebrale è proprio quella che a noi può sembrare la più confortevole.

Una postura scorretta, a lungo andare, può causare danni alla schiena: le posizioni che non rispettano le curvature naturali della colonna vertebrale possono portare a cifosi e a lordosi, che si sviluppano rispettivamente nella parte cervicale e nella parte sacrale della colonna. I danni però possono arrivare anche a braccia e gambe, provocando dolori che saranno poi difficili da curare.

La cosa migliore sarebbe stare seduti, con glutei e schiena perfettamente attaccati allo schienale. Inoltre, sarebbe utile appoggiare la testa, così che i muscoli del collo e i muscoli della schiena possano essere rilassati, evitando quindi di subire contratture o forti botte.

Meglio non passare più di due ore al giorno sul divano, e meglio se queste due ore non sono consecutive. Per di più, durante la partita è opportuno fare dei movimenti di flessione ed estensione dei piedi, per evitare che si gonfino. E poi, non dimenticarsi mai di alzarsi e fare dei passi per riuscire a sciogliere la colonna ed allungare la muscolatura: per questo si può approfittare dei quindici minuti di intervallo. Naturalmente, tutti questi accorgimenti, devono essere ancor più rispettati da chi già ha problemi alla colonna vertebrale.

Quindi, va bene vedere le partite del Mondiale stando sul divano, ma tenendo conto due parole chiave: attenzione e moderazione.

Andare in vacanza: pro e contro

Non sempre rilassarsi è un’esperienza piacevole, anzi. Occorre, così, prendere in considerazione pregi e difetti dell’andare in vacanza: pro e contro, come in ogni circostanza, sono aspetti da valutare per non incappare in situazioni sgradevoli. Già viaggiare in aereo, per esempio, può provocare mal di denti inediti: a causa dei cambiamenti d’altitudine, delle sacche d’aria potrebbero restare intrappolate nelle otturazioni e nelle carie, provocando fastidi che però, in genere, passano dopo poche ore dall’atterraggio. E, se si è deboli di stomaco, i voli molto lunghi potrebbero causare un rallentamento della velocità alla quale il cibo si muove attraverso l’apparato digestivo, insieme con una certa disidratazione: tutto ciò finisce col generare costipazione.

Ancora, sebbene prima di partire si possa essere in piena salute, ci si potrebbe ritrovare raffreddati o influenzati non appena arrivati a destinazione. Uno studio olandese ha, infatti, rivelato che una persona su 30 tende ad ammalarsi – seppure presentando una sintomatologia variabile a seconda del soggetto – non appena smette di lavorare e si appresta a rilassarsi: si tratta del cosiddetto “disturbo da svago”. La spiegazione consisterebbe nel fatto che al lavoro il corpo produce incessantemente ormoni dello stress quali l’adrenalina, che aiuta a prevenire le infezioni proprio mentre ci si trova indaffarati nel disbrigo delle questioni quotidiane: così, non appena si comincia a rilassarsi, ci si ritrova più esposti ai virus. Del resto, il viaggio in sé costituisce una forma di stress. In vacanza l’accumulo di stress si traduce, allora, in un calo delle difese immunitarie che ci rende più vulnerabili: una condizione in cui è altamente sconsigliabile stare in prossimità di altre persone, così come accade in aeroplano, dove il contagio da raffreddore aumenta del 100%.

Il caldo, poi, può creare grossi problemi ai diabetici, che corrono un rischio maggiore di cali ipoglicemici: ciò accade perché, mentre l’organismo tende al raffreddamento, i vasi sanguigni si ingrossano e la pressione sanguigna andrebbe, pertanto, tenuta sotto controllo con maggiore attenzione. Inoltre, nonostante si pensi comunemente che aiutino a combattere i mal di testa, le vacanze, in realtà, possono favorire l’insorgere di emicranie. Il problema si potrebbe far risalire all’aumento della pressione sanguigna legata all’alta temperatura, che andrebbe a creare disturbi all’ipotalamo, la parte del cervello che rappresenta il nostro termostato naturale. Anche mal d’aria, mal d’auto e mal di mare potrebbero causare emicrania: in questi casi, la soluzione sta nella prevenzione. Per cui, se c’è posto a sedere in aereo, è raccomandabile accomodarsi nel punto più stabile, cioè all’altezza dell’ala; in nave, la postazione migliore è al centro, mentre in auto la più indicata è al seggiolino della parte anteriore dell’abitacolo. Un altro suggerimento è quello di tenere gli occhi chiusi il più possibile, dato che i malesseri da viaggio sono generalmente provocati dalla discordanza tra le informazioni captate al livello visivo e quelle percepite tramite l’udito.

Un altro disturbo riscontrabile in vacanza è la sonnolenza, per via del fatto che nella maggioranza di casi ognuno di noi soffre di carenza di sonno. Così, una volta rilassati, cerchiamo di recuperare: una tendenza cui si vanno ad aggiungere anche le conseguenze legate al caldo, ai pasti più pesanti, al consumo di alcol e all’ora più tarda a cui si va a dormire – posticipata proprio in virtù del fatto che si dorme nel pomeriggio. L’intero ciclo del sonno risulta, così, alterato. In più, se la vacanza la si trascorre al mare, ci si potrebbe ritrovare a dormire ancora meglio: difatti, l’aria di mare si caratterizza per un’alta concentrazione di ioni negativi di idrogeno, delle particelle che potenziano la nostra capacità di assorbire l’ossigeno e che favoriscono la produzione di serotonina, l’ormone della felicità.

Colmo dei colmi, molti studi hanno dimostrato che non conta quanto ci siamo divertiti durante le nostre vacanze: l’effetto tenderà a scomparire in meno di una settimana. Un vacanziere su tre afferma, infatti, che soltanto il pensiero di dover tornare al lavoro lo fa cadere in uno stato di depressione, pensiero che spesso ci fa concepire persino la partenza come qualcosa di insensato. Sarebbe, pertanto, preferibile concedersi – se possibile – un giorno di “recupero”, per riprendersi dalle vacanze, durante il quale non si cominci immediatamente a rispondere a tutte le e-mail. Un metodo, questo, che potrebbe risparmiarci l’ansia cui ci condanniamo da soli. L’unica cosa davvero importante da fare è disfare immediatamente i bagagli: niente di peggio di una valigia ancora nell’angolo della stanza a ricordo costante della fine della nostra vacanza.

Non possono esserci, ovviamente, soltanto lati negativi: come suggerisce una recente ricerca condotta presso le Università del Southampton e di Edimbugo, durante la quale 24 giovani sono stati esposti per venti minuti alla luce di lampade abbronzanti, stare al sole favorisce l’abbassamento della pressione sanguigna. Nei soggetti esaminati, la pressione diastolica (il più basso dei valori sanguigni quando il cuore si rilassa) ha mostrato una notevole diminuzione, persistita per per almeno mezzora dallo spegnimento delle lampade. Si crede, infatti, che i raggi ultravioletti sollecitino al livello epiteliale la produzione di un composto detto ossido nitrico, che induce al rilassamento i vasi sanguigni e, di conseguenza, a un abbassamento della pressione.

Inoltre, se si soffre di disturbi dermatologici come, per esempio, la psoriasi – che comporta desquamazioni su gomiti, ginocchia e cuoio capelluto -, in vacanza si può notare in questo senso un netto miglioramento. Esporsi ai raggi ultravioletti, difatti, riduce significativamente le infiammazioni della pelle: bastano semplicemente cinque minuti di esposizione (senza crema protettiva) per verificarne gli effetti. Ancora, la salsedine, presentando proprietà antisettiche, potrebbe aiutare a guarire da infezioni associate all’eczema – nonostante sia importante risciacquarsi dopo aver nuotato, idratare la pelle e applicarvi la crema protettiva: un effetto benefico derivante, con tutta probabilità, dall’alta concentrazione di sale e cloruro di potassio presente nell’acqua di mare, che favorisce la formazione di una barriera al di sopra della zona epidermica interessata, velocizzandone la guarigione.

Meno 11 chili in 24 ore, la dieta di Ross Edgley

Credit Photo: Blogo

Ross Edgley è un personal trainer, e scrittore, di 28 anni che ha voluto dimostrare come sia possibile perdere peso velocemente.
La sua dieta miracolosa è stata monitorata attraverso scatti istantanei pubblicati sulla sua pagina Facebook, ma Ross invita tutti a prestare molta attenzione al suo percorso, e a non ripeterlo.

Perdere 11 chili in 24 ore è possibile.
Come? Basta astenersi dall’assunzione di carboidrati, evitare allenamenti in sala pesi, e dedicarsi unicamente alle saune, e ai bagni di sale Epsom.
Perdere molto peso in poco tempo, quindi, è possibile ma inutile.

“Fino al 50% del 70% del nostro peso corporeo è costituito da acqua. Quindi se peso 95 chili, almeno 47,5 chili sono liquidi: eliminare la maggior parte di liquidi è fatale visto che è uno degli elementi fondamentali per il funzionamento dei nostri organi e per mantenerci in buona salute. Eliminando d’un tratto il liquido corporeo con tute che favoriscono la sudorazione, assumendo diuretici, cercando di non bere per una giornata intera ecco che si riduce – drammaticamente – il peso.”

Liberatevi dall’ossessione per la bilancia

Questo è il messaggio che lo sportivo Ross ha voluto lanciare sottoponendo il suo fisico ad uno stress palesemente forte.
Il peso che dichiara la nostra bilancia poco ha a che vedere con il peso reale della massa grassa del nostro corpo.
Basti pensare che lo stesso Ross Edgley durante le prime ore di questa dieta miracolosa è riuscito a perdere fino a 5 chili, ma al termine delle 24 ore ha dichiarato:

“Anche se ho perso più di 10 chili, nessuno di questi era massa grassa. Infatti a 2 ore dall’esperimento li ho ripresi tutti. Voglio lanciare un messaggio chiaro: basta salire e scendere da una bilancia. Quell’aggeggio non misura realmente il grasso di una persona. Abbiate più stima in voi stessi.”