mercoledì, 24 Aprile 2024

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Un’ora e mezza di sonno in più fa dimagrire

Se questa mattina vi siete trattenute a letto più del dovuto, potete complimentarvi con voi stesse: il sonno extra non solo ci fa sentire più rilassate, ma ci fa diventare più snelle – questo il parare dei ricercatori che hanno scoperto che anche soltanto un’ora e mezza di sonno in più fa dimagrire, perché aiuta a ridurre la sensazione degli attacchi di fame e la voglia di cibo-spazzatura.

Lo studio, condotto dagli scienziati dell’Università di Chicago, ha dimostrato che negli adulti giovani in sovrappeso presi in esame che andavano a letto prima o che restavano a letto più a lungo del solito si riscontravano un calo d’appetito del 14% e una diminuzione del 62% della voglia di snack poco sani, dolci e salati.

La scoperta suggerisce che delle semplici modifiche ai tempi che si passano a letto potrebbero aiutare a combattere l’obesità, malattia sempre più diffusa. Già studi precedenti avevano dimostrato che dormire troppo poco può causare problemi di peso, in parte legati al fatto che vengono a sbilanciarsi gli equilibri ormonali che permettono di tenere sotto controllo l’appetito.

Gli scienziati dell’Università di Chicago, in ogni modo, volevano vedere quanto una piccola alterazione alle abitudini che abbiamo a letto potesse incidere al livello di fame e di usi alimentari: hanno così esaminato 10 tra uomini e donne, obesi o in sovrappeso, di età compresa tra i 21 e i 40 anni che dormivano in media sei ore e mezza a notte. Nel corso della prima settimana è stato chiesto loro di continuare a dormire come d’abitudine e di rispondere frattanto a questionari circa la fame avvertita e i desideri alimentari. Nel corso della seconda settimana, invece, è stato chiesto loro di allungare i tempi trascorsi a letto fino a otto ore e mezza: ognuno di loro è stato fornito di un monitor su cui registrare quando si alzavano e tutti tenevano un diario sulle modalità in cui dormivano.

I risultati, pubblicati sul giornale Appetite, hanno dimostrato che aumentare il tempo trascorso a letto riduceva negli esaminati la sensazione d’appetito in maniera significativa. Per il Professor Jim Horne, ex direttore della ricerca sul sonno alla Loughborough University del Leicestershire, afferma che tempi prolungati a letto paiono frenare la fame per un effetto cerebrale dovuto alla fase REM (Rapid Eye Movements), la quale se prolungata avrebbe proprietà inibenti rispetto all’appetito.

Combattere i Radicali Liberi con metodi naturali

Cosa sono i radicali liberi? Sicuramente li hai sempre sentiti nominare come i responsabili dell’invecchiamento da pubblicità su cosmetici e alimenti ​ma ti sei mai chiesto cosa sono? Perché contrastarli? E quali sono effettivamente i danni che possono causare? Te lo spieghiamo in questo approfondimento. 

Sostanze antiossidanti e radicali liberi: la spiegazione

Tutto ciò che devi sapere riguarda il fatto per cui i radicali liberi siano i veri responsabili dell’invecchiamento cellulare. La loro azione distruttiva si contrasta con l’assunzione di sostanze anti-ossidanti sia tramite l’alimentazione che per altre vie. Difatti anche lo stile di vita è importante per prevenire l’azione minacciosa di questi nemici del nostro benessere. 

Una sostanza anti-ossidante è in grado di neutralizzare la formazione dei radicali liberi perché va ad “immolarsi” al posto delle cellule che compongono il nostro corpo. In altre parole attira a se i radicali liberi, distraendoli da prede più pericolose per il nostro benessere come il DNA

Gli effetti dei radicali liberi sull’organismo 

L’effetto dei radicali liberi avviene attraverso una reazione dell’ossigeno che si chiama, per l’appunto, ossidazione. Queste reazioni si chiamano così perché impiegano molecole di ossigeno presenti nel nostro organismo per reagire in tante situazioni quotidiane. 

Per esempio la conversione del cibo in energia è una reazione di ossidazione. In questi momenti l’organismo forma dei reattivi, ovvero i radicali liberi dell’ossigeno che iniziano a creare danni alle molecole, alle cellule e persino al DNA

Farmaci, sigarette, esposizione al sole ma anche stress e cattiva digestione sono tutte attività che fanno proliferare i radicali liberi che, durante il loro operato nel nostro organismo, danneggiano il corpo e lo invecchiano. 

Come contrastarli?

Per questo è importante assumere sostanze anti-ossidanti e correggere lo stile di vita, in modo da proteggere l’organismo e limitare i danni che questi possono provocare. Come anticipato poc’anzi le sostanze anti-ossidanti sono molecole in grado di ossidare velocemente e, per questa loro caratteristica, sono in grado di attirare i radicali liberi. 

In pratica funzionano come delle trappole che fanno sì che i responsabili dell’invecchiamento cellulare interagiscano maggiormente con esse piuttosto che con il nostro organismo. Per queste ragioni è importante assumere alimenti ricchi di sostanze anti-ossidanti e correggere rapidamente le cattive abitudini. 

Dove trovi gli antiossidanti?

Gli anti-ossidanti si trovano prevalentemente nella frutta e nella verdura fresca di stagione per cui si raccomanda l’assunzione di cinque porzioni al giorno distribuite in tutti i pasti. Inoltre sono reperibili nel mondo degli integratori e dei cosmetici proprio perché sono importantissimi per la nostra salute. 

Infine fare attività fisica, bere acqua, smettere di fumare e proteggersi dai raggi UV in modo opportuno è l’insieme di buone abitudini che ti aiuterà a contrastare l’invecchiamento con ottimi risultati. Mettendo in atto queste buone abitudini inizierai a vedere miglioramenti sul tuo corpo già dopo sole tre settimane. Ti sentirai così bene che, molto sicuramente, non vorrai più tornare indietro.

Il corpo, lo specchio delle emozioni

Dalla Finlandia arriva una ricerca che dimostra come il corpo sia lo specchio delle emozioni. Si tratta di “Body Atlas”, pubblicata nel “Proceedings of the National Academies of Sciences”: la ricerca individua i modi in cui l’emozioni, gli stati d’animo influenzano il nostro corpo.

Lo studio si è basato su 773 partecipanti di varie origini (taiwanesi, finlandesi e altri occidentali) e gli è stato chiesto di indicare le parti del corpo che a loro parere erano in attività mentre erano sottoposti alla visione di film, al ascolto di storie o parole.
Rosso per le parti intense, giallo per una sensazione crescente e blu per nessuna emozione. Ma gli autori dello studio ammettono che i risultati della loro ricerca potrebbero “riflettere un’associazione puramente concettuale tra conoscenze semantiche degli stereotipi basati sulla lingua e sensazioni emotive come le farfalle nello stomaco”. Sostengono inoltre che le loro risposte suggeriscono un’universalità culturale dell’influenza delle emozioni sul nostro corpo.

Quindi nulla di certo.

Quello che si sa è che i pensieri e le emozioni si scaricano immediatamente sul corpo. La prima struttura fisica a manifestarli è la muscolatura e quando gli stati d’animo diventano permanenti, essi creano irrigidimenti muscolari cronici che modificano stabilmente la nostra forma corporea, basti pensare a come cambia la mimica facciale durante uno stadio di gioia incontenibile, e viceversa nel bel mezzo di un pianto isterico.

Il corpo diviene così la valvola di sfogo primaria per le emozioni.

Qualche esempio?

Uno stato d’ansia può provocare forti dolori alla bocca dello stomaco, capogiri o ancora nausea;

Il corpo, lo specchio delle emozioni

Uno stato d’animo di depressione può provocare una sensazione “annullante” in quanto è come se il corpo non provasse più alcun sentimento;

La rabbia invece si scarica su fegato e cistifellea creando tensioni alle vie biliari, e in estremo può portare fino alla formazione di calcoli, a tutto questo si aggiunge l’effetto dello stress sul cuore e sulla pressione arteriosa.

E ancora, l’eccessiva insofferenza ed intolleranza fanno accumulare forti tensioni che, se non sfogate, possono liberarsi scatenando il sistema immunitario contro pollini e alimenti, creando varie tipologie di allergie. E a leggere ciò si capisce come questo mondo sia insofferente se si pensa a quante persone siano soggetti allergici.

Ed i piccoli incidenti come le cadute che causano traumi e fratture? Anche queste sono il riflesso di stati d’animo eccessivi, spesso, infatti, non sono casuali ma il risultato di periodi di eccessiva stanchezza, dove si è obbligati a riposare per forza. Oppure esprimono un tentativo inconscio di ricevere affetto ed attenzioni dalle persone a cui si vuole bene e con le quali non si riesce a comunicare.

Da questi piccoli esempi si capisce come la malattia può addirittura diventare, anche inconsciamente, un modo per difenderci dalle pretese e dall’aggressività degli altri, o per venire meglio accettati: tutti sono infatti più disponibili e tolleranti di fronte ad un malato.

Si potrebbe continuare a lungo con la lista dei sentimenti ed emozioni, ma già è chiaro che, per mantenersi in buona salute è assolutamente indispensabile una profonda serenità con se stessi e con il mondo.

Insomma, se il corpo è il templio dell’anima, dello spirito, per far sì che questo goda di benessere è necessario sfogare le proprie emozioni e cercare la serenità dentro e fuori il proprio templio.

Ad ogni capello la sua cura

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Ci risiamo: non siete contente dei vostri capelli, d’altronde avete mai conosciuto una donna che abbia detto di esserlo? C’è chi li vuole lisci come li hanno in Cina, chi li vuole ondulati come le modelle di Victoria’s Secret, chi si lamenta perché subito si ingrassano e chi ha prurito alla cute per la eccessiva secchezza.
Ogni tipo di capello necessità di cure specifiche, certo c’è chi è nato con chiome più belle e gestibili della media, ma qualsiasi capello con la giusta cura può apparire in salute è bello da vedere.
La prima cosa da fare è capire qual è la vostra tipologia.

Grassi

I capelli grassi sono una brutta bestia, nel senso che necessitano di detersioni accurate e frequenti rispetto ai capelli secchi. Anzitutto evitate di lavare ossessivamente i capelli: essi devono abituarsi a produrre meno sebo e a restare puliti più a lungo. Per rendere ciò possibile la prima cosa da fare è guardare nella vostra doccia e capire che shampoo state usando: via i prodotti 2 in 1 (che non capisco perché e per chi vengono prodotti), gli shampoo super nutrienti e a base di olio, miele, e pappa reale. Insomma tutte quelle sostanze che servono per apportare nutrimento, che a voi non serve. I vostri capelli hanno bisogno di un prodotto light, che li deterga senza appesantire il fusto. Potrebbe essere utile nel vostro caso diluire il prodotto in questione con un po’ d’acqua ed evitare di applicarlo copiosamente, peggio ancora se al centro della testa.
Dosate bene lo shampoo come fanno i parrucchieri: secondo voi perché la piega del salone vi dura così tanto? Perché restano puliti più a lungo?
Cercate di lavare i capelli a giorni alterni e non ogni giorno, di applicare il balsamo (sempre leggero) solo sulle lunghezze e di fare una maschera a settimana specifica per cute e capelli grassi, meglio se acquistata in erboristeria e priva di silicone.

Capelli secchi

Se i capelli grassi sono estremamente brutti da vedere (anzi fanno quasi impressione) quelli secchi scatenano nell’osservatore un sentimento di pietà. La prima cosa da fare è tagliare via le punte bruciate: a che serve portare i capelli lunghi se sono orrendi e malandati?
Seconda cosa da fare: impacco con l’olio. Difficile? No di certo, perché vi basterà utilizzare l’olio d’oliva da cucina e applicarlo sulle punte in maniera generosa, tenendo ovviamente in posa per un paio d’ore. Dopo avere fatto ciò dovete necessariamente lavare i capelli con uno shampoo nutriente, magari a base di argan, e applicare una maschera della stessa tipologia (da tenere comunque in posa per un tempo apprezzabile).
I capelli secchi sono anche essi impegnativi da gestire, ma se siete costanti la chioma acquisterà lucentezza e apparirà in salute. Ovviamente dovete evitare di lavarli troppo spesso, di piastrarli ossessivamente e di asciugare con il phon a distanza troppo riavvicinata.

Cute sensibile

Avere la cute sensibile è un po’ scocciante, perché l’attenzione da mantenere è senz’altro più alta.
Prima regola: dimenticate lo shampoo del supermercato e recatevi in erboristeria. Fatevi consigliare un prodotto dolce, magari uno specifico per la cute delicata dei bambini.
Durante il lavaggio cercate di non strofinare troppo sia la cute che i capelli, per evitare arrossamenti (che bruciano e a tratti diventano anche visibili).
Cercate di asciugarli rapidamente e con il diffusore: il calore ravvicinato rischia di infiammare il cuoio e rendervi impossibile persino riflettere a causa del bruciore. Fatevi consigliare degli integratori da usare per rafforzare i capelli e ovviamente non stressateli con code alte e acconciature scomode.