sabato, 20 Aprile 2024

Costume & Società

Home Costume & Società Pagina 2
Notizie e tendenze sulla società, sul costume, sull’opinione pubblica e sul cambiamento generazionale

L’amore ai tempi del telefono

L’amore dell’attesa, quello in cui non ci si staccava dal telefono di casa fino a quando non si sentiva la voce dell’innamorato. La cornetta del telefono, nostra amica e confidente, compagna di gioie e dolori telefonici, quella di cui conoscevamo ogni piccola caratteristica, visto che ci passavamo ore accanto, aspettando la fatidica telefonata del fidanzato.

L’appuntamento telefonico

Quando ci si sentiva con il proprio fidanzato sul telefono di casa c’erano i fatidici appuntamenti telefonici, “ci sentiamo alle 21”, per evitare che i genitori potessero rispondere e fiondarsi così sul telefono fingendo fosse solo un’amica. Quell’appuntamento, che se mancato, cominciavano i drammi interiori: “Chissà cosa sarà successo”, “Se ne sarà dimenticato”, “Magari è con un’altra”. Ed ecco che la nostra mente diventava un vivaio di idee, da fare invidia al miglior sceneggiatore di Hollywood, invece lui era a fare la partita di calcetto con gli amici o immerso in una finale a PES.

Non c’era modo di rintracciarli o scrivergli su whats app. Si poteva solo fare una piazzata sotto casa o chiamare Chi l’ha visto. Quando ci si sentiva o si ci rivedeva, inizialmente c’era tutta la ramanzina, perché si sa, noi donne siamo chiacchierone, ma agli uomini, certe volte, bisogna estorcergli anche i monosillabi. Questo è l’eterno scontro maschile-femminile. Le donne parlano, parlano, ma non a vanvera: si aprono, rivelano i loro sentimenti, e loro invece niente, stanno in silenzio, o al massimo annuiscono e nemmeno comunicano in altro modo.

amore-distanza

La dolce attesa della telefonata

Quell’attesa rendeva ancora più dolce quel momento, soprattutto se la relazione era a distanza. Attimi che rendevano felici le coppie, perchè non esisteva tutto questo eccesso “telefonico” di oggi. Anche se si ci chiama ogni mezz’ora, questo non fa altro che evidenziare una sostanziale incomunicabilità tra uomini e donne, accentuata e anche causata dai nuovi mezzi di comunicazione, smartphone&co, e dall’eccesso di utilizzo che ne facciamo. Insomma, la mania dei connect people è la vera tomba dell’amore di oggi, perché bastavano anche 10 minuti o un’ora al telefono con il fidanzato per andare a letto felici, sognando l’amore eterno.

amori al telefono

La bolletta salata

Chi non ha mai fatto recapitare a casa una bolletta del telefono salatissima, in nome dell’amore? Ecco, la bolletta del telefono era un problema, soprattutto per i genitori, alle prese con i figli innamorati, pronti a prosciugare il patrimonio familiare per le tenere chiacchere tra innamorati. Non esistevano tariffe all inclusive, minuti infiniti e altri stratagemmi per la telefonia. A questo problema, si aggiungeva quello dell mille spiegazioni: “chi chiami?” “quanto tempo stai?” e il famoso slogan di una nota pubblicità “mi costi, ma quanto mi costi?”, che effettivamente non aveva tutti i torti.

Il telefono a gettoni della cabina telefonica

cabina telefonica

Menzione d’onore per il telefono a gettoni, con le cabine telefoniche in giro per la città. Come dimenticare le schede, quelle da 2000 lire o da 10000 lire, che erano il top d’estate per sentirsi con il fidanzato durante le vacanze e soprattutto, quelle file chilometriche alla cabina in attesa di quei pochi minuti con l’amato. Si consumavano talmente tante schede, che ci fu il boom della collezione delle schede, alcune davvero introvabili.

Conclusioni

Quanto l’evoluzione del telefono ha cambiato i nostri costumi e le nostre abitudini, anche in amore, è sotto gli occhi di tutti. Ripensiamo con nostalgia ai nostri primi amori e a come le loro voci al telefono ci hanno fatto battere il cuore.

Alla prossima puntata di “L’amore ai tempi del…“.

I baci più belli dei film rivisitati in chiave ironica (FOTO)

I film, si sa, raccontano per la maggior parte delle volte storie finte. Ma improvvisamente, quando noi, pubblico di eterne romantiche, decidiamo di guardare una pellicola amorosa e sentimentale ogni volta ci troviamo in lacrime, tra singhiozzi e mascara colato, davanti alla scena del bacio. Ma se questi baci venissero rivisitati in chiave ironica? Preparate i fazzoletti per piangere dalle risate.

La rivista Cosmopolitan ha proposto in chiave ironica dieci baci famosi che anche i cinofili meno agguerriti conosco sicuramente. CHiave ironica, perchè, per l’occasione, una coppia si è prestata a imitare la scena del bacio di famosissimi film romantici. Da Romeo più Giulietta a Titanic, da Spider man a Twilight, fino a pellicole degli anni Ottanta come Dirty Dancing e Sixteen Candles – Un compleanno da ricordare. Siete pronti? Le immagine parlano da sole.

Romeo and Juliet

‘Ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente’
gallery_nrm_1421794249-romeo-juliet

Titanic

‘Dammi le mani e chiudi gli occhi… ti fidi di me?’
gallery_nrm_1421794373-titanic

Sixteen Candles – Un compleanno da ricordare

‘Ecco perchè le chiamano cotte… quando il cuore fa male, vuol dire che brucia’.
gallery_nrm_1421793801-16-candles

Clueless

gallery_nrm_1421793860-clueless

Dirty Dancing

‘Baby ti sistemo i capelli? Staresti meglio… No, tu sei bella così come sei, al naturale’.

gallery_nrm_1421793935-dirty-dancing

Ghost

‘Ti Amo, Molly. Ti ho sempre amata tanto. È meraviglioso, Molly, l’amore che hai dentro. Portalo con te. Addio.’

gallery_nrm_1421853958-ghost

Mr. and Mrs. Smith

‘La prima volta che ci siamo visti, dimmi che hai pensato?”Io ho pensato che eri bella come la mattina di Natale. non saprei come dirlo diversamente’.
gallery_nrm_1421794130-mr-mrs-smith

The Notebook

‘L’amore più bello è quello che risveglia l’anima e ci fa desiderare di arrivare più in alto… è quello che incendia il nostro cuore e porta la pace nella nostra mente… questo è quello che tu mi hai hato e che spero di darti per sempre’.
gallery_nrm_1421794187-notebook

Spider-Man

‘Qualunque cosa dobbiamo affrontare, qualunque siano le nostre lotte interiori, abbiamo sempre una scelta. Harry scelse la parte migliore di sè. Le scelte fanno di noi quello che siamo e abbiamo sempre la possibilità di fare la scelta giusta’.
gallery_nrm_1421794310-spiderman

Twilight

‘Di tre cose ero del tutto certa. Primo, Edward era un vampiro. Secondo, una parte di lui, chissà quale e quanto importante, aveva sete del mio sangue. Terzo, ero totalmente, incondizionatamente innamorata di lui’.

gallery_nrm_1421853876-twilight

Dopo gli hipster, arrivano gli yuccies. Ecco chi sono

Credits photo: cnn.com

Barba curata, camicia ben abbottonata, pantaloni col risvoltino e iphone: da quando questo tipo di persona è diventata la normalità, la definizione di hipster che lo caratterizzava è morta insieme alla sua unicità. Ma per ogni specie che se ne va, ce n’è una nuova che arriva: parliamo degli yuccies, young urban creatives, così come li ha chiamati il suo ideatore David Infante in un articolo apparso su Marshbale. Ecco chi sono.

Se cercate informazioni su particolari tipi di giovani con la propensione per il successo e la creatività, d’ora in poi vi basterà digitare yuccies. Sono loro i sostituti degli hipster che, a differenza di questi ultimi, non hanno tratti fisici particolari e nemmeno tatuaggi ben visibili ma sono caratterizzati dall’amore per le proprie opinioni e dall’alta considerazione della soddisfazione personale. Perché lavorare come social media manager in un’azienda farmaceutica ed essere ben pagato quando si può lasciare la propria posizione per cominciare un’attività da giornalista freelance e scrittore?

È ciò che ha fatto il primo yuccie e ideatore stesso del termine, David Infante, un ragazzo di 26 anni residente in America che anche se ha visto diminuire le sue entrate ora è nettamente più felice di quanto lo fosse prima. Segue i sogni, ama ciò che fa e viene pagato per le sue opinioni e il suo pensiero. Che si può voler di più?

Accordo tra successo e creatività: ecco cosa desiderano e riescono ad ottenere gli yuccies.
La loro è una vera e propria vocazione, che li porta ad inglobarsi nelle aeree metropolitane, dove hanno più possibilità di far fruttare le loro passioni.
Ma non tutti riescono a ricavare il denaro sufficiente per vivere dalle loro idee, molti sono costretti a praticare un altro mestiere. Ebbene questi ultimi non possono entrare a far parte della categoria degli yuccies. Scrivere, dipingire, disegnare per hobby, è una cosa che possono fare tutti soprattutto grazie ad internet, riuscire a sostenere spese e a vivere bene grazie al proprio spirito creativo è una prerogativa degli yuccies.
Ma quando sono nati e come hanno vissuto sin’ora?

Gli yuccies fanno parte di quella generazione anni ’80-90 che ha conosciuto social media come my space e col tempo si sono adeguati alle nuove tecnologie, iscrivendosi prima su Facebook e poi su Istangram. Gli yuccies sono così nati dalla sintesi di hippies e yuppies. I primi infatti si distinguevano per la creatività, mentre i secondi volevano ottenere il successo. Per ricordare questo bisogno di libertà, gli yuccies girano con una copia di Freedom di Jonathan Franzen e comprano sempre il New York weekend edition anche se non sempre leggono le news.

Come si sarà ben capito, gli yuccies sono nati in America e bisognerà aspettare tempo prima che questa creatura si radichi anche in Europa. Qui è molto più difficile riuscire ad essere indipendenti e guadagnarsi da vivere allo stesso tempo, ma questo non è un alibi. La società si sta evolvendo velocemente e molti giovani si danno da fare e pongono le basi per il successo con le starts up. Chi lo sa, magari proprio tra questi appassionati c’è qualcuno che già si riconosce come uno yuccie. Non bisognerà aspettare tanto per scoprirlo.

50 Sfumature di Grigio e la morte del vero sesso

Credit: melty.it/

L’arrivo al cinema di 50 Sfumature di Grigio ha fatto parlare quotidianamente di sesso come nessun’altra cose prima d’ora. Poco prima della pubblicazione in anteprima a Berlino, la regista Sam Taylor-Johnson, aveva descritto quello presente nel film come “molto coreografico”.
Ma un momento, il sesso non deve mai essere coreografico, deve essere labbra, carne, sguardi e gemiti. Deve essere piacere. Forse è proprio per questo che in molti dicono che il così tanto acclamato 50 Sfumature di Grigio sia la morte del sesso vero.

Già è difficile pensare che un miliardario 27enne, dominatore sessuale (alias Christian Grey), svergini così quasi su due piedi, la goffa e disperatamente romantica Ana Steele. Ma va be, sorvolando su questioni etico-morali, la prima scena di sesso è tutto mordersi le labbra, un respiro affannoso e basta. Nel film, infatti, molta attenzione viene data ai dettagli: alle curve di Dakota Jonson, alla schiena di Jamie Dornan, ai piedi, alle cosce e agli sguardi. Di sostanza, nel primo rapporto tra Anastasia e Christian, ce n’era poca.

A differenza del libro, infatti, nel film il sesso è stato “castrato”: tutto era privo di sex appeal, di entusiasmo, e sguardi passionali.
E le cose non migliorano neanche nella camera dei giochi, dove Mr. Grey aveva dalla sua corde, cravatte, fruste e altri giocattoli.

Si, insomma, il film che aveva promesso di essere il più eccitante di Hollywood dai tempi dei tempi, non è stato poi così bravo a letto.
E nessuna marea di recensioni poco brillanti, o di gemiti collettivi, spingerà la gente a non andare a vederlo. Ormai è boom di Fifty Shades, e a dimostrarlo sono state le centinaia di biglietti venduti in anticipo e prenotati in tutte le sale cinematografiche italiane.
Ma non ne vale la pena.