giovedì, 31 Luglio 2025

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La storia dei fuochi d’artificio e di come sono arrivati in Occidente

Oggi parliamo di fuochi d’artificio? Dove sono nati? Hanno una storia davvero affascinante che parte dalla Cina, circa nel VII secolo. Gli antichi cinesi inventarono i primi esplosivi per tenere lontani gli spiriti maligni e per festeggiare eventi speciali. Usavano una miscela di sale nitrato, carbone e zolfo, creando uno spettacolo visivo e sonoro che lasciava tutti a bocca aperta. Con il tempo, questi show pirotecnici divennero molto popolari, specialmente durante le festività.

La Via della Seta e l’arrivo in Occidente dei fuochi d’artificio

Man mano che i secoli passavano, i segreti della pirotecnica si diffusero lungo la Via della Seta. Mercanti e esploratori europei, affascinati da queste meraviglie, portarono in Occidente le tecniche di produzione dei fuochi artificiali. Già nel XIII secolo, questi spettacoli iniziarono a comparire in Europa, dove venivano utilizzati per festeggiare eventi importanti, battaglie e celebrazioni religiose.

Il Rinascimento e il grande sviluppo

Durante il Rinascimento, l’uso dei fuochi esplose letteralmente. Artisti e ingegneri iniziarono a perfezionare le tecniche, creando effetti sempre più spettacolari. Le corti nobili europee non potevano rinunciare a questi eventi grandiosi, e i fuochi divennero il clou delle celebrazioni. In Italia, il termine “fuochi d’artificio” ha preso piede proprio in questo periodo.

Un’esplosione di popolarità

Arriviamo al XVIII secolo, quando i fuochi pirotecnici hanno raggiunto il loro massimo splendore. Le città europee cominciarono a organizzare festival dedicati, e i fuochi divennero parte integrante di celebrazioni storiche come la Rivoluzione francese. Ogni evento era un’occasione per stupire il pubblico con colori e suoni mozzafiato.

Oggi, i fuochi sono un simbolo di festa in tutto il mondo. Da Capodanno al Giorno dell’Indipendenza, continuano a incantare le persone di tutte le età. Questa tradizione millenaria, che si è evoluta nel tempo, rimane viva e ci regala momenti di gioia e meraviglia.

Leggi anche: Fuochi d’artificio vicino a me, normative e sicurezza

Sicurezza durante i fulmini: perché colpiscono le persone e come evitarlo

Sicurezza durante i fulmini: perché colpiscono le persone?

Capita spesso di vedere scene di persone che vengono colpite in pieno da un fulmine. Ma perché succede? Come evitarlo?

Sicurezza durante i fulmini: perché colpiscono le persone?

I fulmini sono attratti principalmente da oggetti alti e conduttivi. Alcuni dei fattori che influenzano l’attrazione dei fulmini includono:

  • Altezza: le persone possono essere colpite dai fulmini quando si trovano in spazi aperti, in particolare in aree elevate o su terreni scoperti, dove non ci sono strutture alte nelle vicinanze.
  • Conduttività: l’acqua e i materiali metallici (come ombrelli o attrezzature) possono aumentare il rischio di essere colpiti, poiché conducono elettricità.
  • Comportamento durante i temporali: spesso, le persone non cercano riparo in modo tempestivo durante un temporale. Stare all’aperto, sotto alberi o vicino a strutture alte aumenta il rischio.
  • Effetto di “passaggio”: anche se una persona non viene colpita direttamente, i fulmini possono colpire il suolo e l’elettricità può propagarsi attraverso il terreno, causando danni a chi si trova nelle vicinanze.

Come difendersi dai fulmini?

Per proteggersi dai fulmini, è importante seguire alcune precauzioni e pratiche di sicurezza.

Ad esempio è meglio non sostare in spazi aperti e cercare riparo in edifici chiusi o veicoli.

Evitare di nuotare, sostare in spiaggia o presso i corsi d’acqua. Se ti trovi all’aperto e non hai accesso a ripari, accovacciati con i piedi uniti e le mani sulle ginocchia, evitando di toccare il suolo con il corpo.

Non stare sotto alberi o strutture alte, che possono attirare i fulmini.

Evita di utilizzare il telefono fisso e gli apparecchi elettrici durante un temporale, mentre si è in casa. Scollega gli apparecchi elettronici durante i temporali per prevenire danni da sovratensione. Rimani all’interno finché il temporale non è passato, evitando finestre e porte.

Se sei in un gruppo, assicurati che tutti siano consapevoli delle procedure di sicurezza.

Chi sono le donne sirena: alla scoperta delle Haenyeo

Le haenyeo sono davvero le donne sirena della Corea del Sud, in particolare dell’isola di Jeju.

Queste pescatrici tradizionali sono famose per le loro straordinarie abilità di immersione in apnea, che utilizzano per raccogliere diversi tipi di frutti di mare, come polpi, crostacei e alghe. La parola “haenyeo” si traduce letteralmente in “donne del mare” e rappresenta una figura iconica della cultura e della storia marittima coreana.

Dove vivono le donne sirena?

Le haenyeo risiedono principalmente sull’isola di Jeju, un luogo noto per le sue bellezze naturali e la sua cultura unica. Le pescatrici si immergono in mare senza attrezzature subacquee moderne, affidandosi solo a un costume da bagno tradizionale, una maschera e un respiratore di bambù. La loro pratica di pesca è sostenibile e riflette un profondo rispetto per l’ambiente marino. Le haenyeo lavorano in gruppo, creando un forte senso di comunità e solidarietà tra di loro.

Che ruolo hanno le haenyeo nella società coreana?

Tradizionalmente, le haenyeo hanno ricoperto un ruolo cruciale non solo nell’economia locale, ma anche nella struttura sociale della comunità. Molte di queste donne sono diventate le principali sostenitrici delle loro famiglie, specialmente in un contesto storico in cui gli uomini erano spesso assenti per lavoro o militare. La loro forza e resilienza hanno conferito loro un posto di rilievo nella società coreana, e sono viste come simboli di indipendenza femminile e tradizione.

La donna era il capofamiglia, colei che portava il sostentamento a casa, mentre gli uomini dovevano badare ai figli ed all’abitazione.

Nel corso della storia, il numero delle haenyeo è diminuito drasticamente, soprattutto a causa della modernizzazione e della globalizzazione. Negli anni ’60 e ’70, si stima che ci fossero oltre 30.000 haenyeo, ma oggi il loro numero è sceso a poche migliaia. Questa riduzione è attribuita a vari fattori, tra cui l’invecchiamento della popolazione e la mancanza di giovani disposte a seguire questa tradizione. Tuttavia, negli ultimi anni c’è stato un rinnovato interesse per la cultura haenyeo, con iniziative di conservazione e programmi turistici che celebrano il loro patrimonio.

Strani rumori in casa, “C’è un mostro” dice la bimba di 3 anni

Se soffrite di melissofobia leggete con cautela, questo articolo potrebbe spaventarvi.

A chi non capita di sentire rumori in casa? Un po’ a tutti, soprattutto se le case sono vecchie.

È stato anche il caso di Ashley Massis Class, suo marito e la loro bimba Saylor Class.

Rumori in casa: “C’è un mostro” racconta Saylor ai genitori

Saylor ha 3 anni e vive con i genitori in Carolina del Nord (USA). Una notte inizia a piangere e non vuole rimanere nella sua stanza da sola.

Succede già da qualche tempo: la bimba è spaventata. I genitori non sanno che fare, finché la bambina non si confida con loro: “C’è un mostro” dice spaventata.

I genitori si sentono sollevati, è normale che i bambini immaginino cose.

I genitori le danno una “pozione magica” (bottiglietta di acqua) da spruzzare per mandare via il mostro.

Ma la bambina continua a lamentarsi dei rumori che sente, sostiene che un mostro abita il muro della sua stanza.

50 mila api nel muro, 20 mila dollari di danni

E in effetti la bambina aveva ragione, il mostro c’era ma non era il bau bau sotto il letto.

Ashley Massis Class inizia a trovare api in casa, anche vicino alla soffitta ed inizia a sospettare che fosse quello il rumore che la bambina sentiva.

Decide di chiamare una azienda che si occupa di disinfestazione.

E finalmente si scopre il mostro: nel muro della cameretta della bimba c’è un alveare con circa 50 mila api. Pare che in più o meno otto mesi abbiano costruito un alveare in un intercapedine del muro, non visibile dall’esterno. L’apicoltore lo ha individuato con una termocamera.

Una colonia di api mellifere, una specie protetta negli Stati Uniti.

Gli insetti sono stati messi al sicuro, ma la mamma di Saylor era impietrita. Ha fatto un video su Tik Tok riprendendo l’alveare e dicendo che le pareva di essere in un film horror.

Le api hanno danneggiato il cablaggio elettrico della casa, causando danni per circa 20mila dollari.

La prossima volta che vostro figlio vi dice che c’è un mostro in casa fareste meglio a crederci.

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