giovedì, 25 Aprile 2024

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Chi si ritiene fortunato vince di più (VIDEO)

Sentirsi fortunati o sfortunati: due atteggiamenti che possono incidere in maniera diametralmente opposta sulla qualità della nostra vita.
Pensare positivo e credersi delle persone fortunate sono disposizioni mentali che possono avere effetti incredibili su di noi: a dimostrare questo straordinario potere della positività, un esperimento “on the road” realizzato da National Geographic, i cui operatori hanno girato un video in cui è stato chiesto ai passanti come preferissero definirsi, se fortunati o sfortunati. Una volta data la risposta, a ciascuno di loro è stato consegnato un giornale: è stato quindi spiegato loro che se fossero riusciti a contare tutte le immagini in esso contenute in soli 10 secondi avrebbero vinto 20 dollari.

http://www.youtube.com/watch?v=AqsIZiZTxHs

Incredibilmente, le persone che si erano definite “fortunate” sono state tre volte più brave nell’accaparrarsi il premio rispetto a quelle che avevano dichiarato di ritenersi “sfortunate”.

Sembra proprio che il trucco stia nel modo in cui si affrontano le cose: la seconda pagina del giornale di cui le persone erano state fornite, infatti, riportava sulla seconda pagina una fotografia del conduttore accompagnato da una nuvoletta in cui veniva suggerito ai volontari di dire di aver visto 7 foto per vincere i 20 dollari promessi. Coloro che si erano dichiarati “fortunati” sono stati più inclini a notare la vignetta perché più aperti alle opportunità straordinarie e agli imprevisti.

La National Geographic, nel realizzare il video, si è rifatta in realtà a un esperimento già condotto in precedenza dallo psicologo Richard Wiseman: anche in quel caso, tutti quanti si erano detti “fortunati” vinsero.

Le persone fortunate sono più inclini a fare nuove esperienze nel corso della loro vita, non sono vincolate dalle convenzioni e apprezzano il concetto di imprevedibilità“, spiega Wiseman nel suo libro “The Luck Factor” (Il Fattore Fortuna), in cui viene anche sottolineato quanto le persone che si considerano fortunate tendano ad essere molto più felici in tutti gli ambiti della vita. Ne deriva che la fortuna non è tanto una questione di quanto ci capita in sorte, quanto piuttosto del modo ottimistico con cui si sceglie di affrontare le situazioni.

Purity, la promessa di verginità nelle foto di David Magnusson (FOTO)

Giovani fanciulle tra le braccia dei propri padri, con un paesaggio indefinito a fare da sfondo: ad un primo acchito un po’ inquietanti, gli scatti fotografici di David Magnusson risultano comprensibili una volta conosciuta la loro fonte ispiratrice.

Una fonte radicata in America centrale, dove i Purity Balls, vere e proprie cerimonie volte a celebrare la verginità delle fanciulle prima del matrimonio, sono consuetudini non troppo antiche e autoctone. Una promessa di astinenza dalla sessualità, che trova la sua origine in Colorado, nel 1998, dalla famiglia Wilson.

Il fotografo svedese, spiega così la sua serie Purity: “Il mio primo giudizio è stato negativo: pensavo di trovare padri autoritari e gelosi pronti a chiudere in casa le figlie. Più ne sapevo e più capivo che questi genitori volevano soltanto proteggere le persone che amano nel migliore dei modi. A volte sono anche le ragazze stesse a prendere l’iniziativa di partecipare a queste feste. Prendono la loro decisione in base alla fede e la convinzione, e in tanti casi i genitori non sanno nemmeno cosa siano i Purity Balls prima di esserci invitati“.

Le foto, scattate in Lousiana, Colorado e Arizona, sono presenti nel libro Purity, pubblicato da Bokförlaget Max Ström nel 2014.

Felipe VI è il nuovo Re di Spagna, ma torna alla carica il presunto erede illegittimo

Dopo ben 39 anni di regno, il re Juan Carlos abdica al trono spagnolo a favore del suo erede, il figlio Felipe. Ed oggi, 19 Giugno 2014, a due settimane dalla decisione dell’ormai ex sovrano, si è tenuta la cerimonia d’incoronazione del nuovo re, salito al trono con il nome di Felipe VI di Borbone.

La cerimonia dei nuovi sovrani, però, è stata molto modesta, definita quasi “low cost”, a causa del periodo di crisi che la Spagna sta affrontando, e austera.

Solo centosettanta invitati, e nessuno di nazionalità straniera, sono stati presenti all’incoronazione, tenutasi nella Camera bassa del parlamento davanti ai membri del governo, ministri, deputati, senatori e agli esponenti della famiglia reale tra cui la moglie Letizia Ortiz Rocasolano, che è divenuta la prima regina spagnola di origini borghesi e con un divorzio alle spalle (difatti Letizia, prima di conoscere Felipe nel 2003, faceva la giornalista televisiva ed è stata sposata, fino al 1999, con il suo professore di letteratura italiana), le figlie Leonor, futura erede al trono e principessa delle Asturie, Sofia, la madre del nuovo re, l‘ex regina Sofia e la sorella Elena.

Mancano all’appello della famiglia reale il padre Juan Carlos, che ha deciso di non presentarsi alla cerimonia onde evitare di togliere la scena al figlio, e la sorella Cristina, recentemente protagonista con il marito di uno scandalo finanziario.

“Comincio il mio regno con molta emozione” ha detto il nuovo re Felipe VI durante suo primo discorso da sovrano davanti al Parlamento e dopo il giuramento alla corona, che è stato accolto da un lungo applauso e da un entusiasmante “Viva il Re, Viva la Spagna”.

Cerimonia intima e senza intoppi, o quasi

Dalla felicità alle preoccupazioni. Dopo l’abdicazione del re Juan Carlos, il suo presunto figlio illegittimo Albert Sola Jimenez, che da anni chiede di essere riconosciuto, è tornato alla carica. Adesso che Juan Carlos non gode più dell’immunità, il presunto figlio 58 enne ha avviato le procedure di riconoscimento tramite causa giudiziaria. Se mai fosse riconosciuto c’è una minima probabilità che possa salire al trono.

Intanto Jimenez ha confessato di aver fatto nel 2007 un esame del DNA senza mai ottenere un confronto con quello dell’ormai ex re.

Gay Village, oggi al via la 13esima edizione (EVENTO)

Credits photo : gayvillage.it

Oggi, giovedì 19 Giugno alle ore 20 si riaccendono i riflettori sulla manifestazione del Gay Village, giunta alla sua tredicesima edizione. Se l’anno scorso le presenze stimate sono state circa 200mila, gli organizzatori tenteranno di superare il record, riservando al pubblico nuove sorprese, tra cui i “Gay Village Games”, una sorta di giochi senza frontiere anti-omofobia.

Anno dopo anno la cerchia dei visitatori si allarga a famiglie e ad eterosessuali, e a chiunque creda nel vero spirito della manifestazione. “Chi è se stesso ha vinto” è lo slogan di questa edizione per i pari diritti di omosessuali e transessuali.

Vladimir Luxuria, nelle vesti di direttrice artistica, ha presenziato in conferenza stampa assieme ad Imma Battaglia, politica italiana e storica attivista del movimento LGBT, con la quale organizzò la prima edizione ufficiale italiana del Gay Pride. «Dedichiamo questa conferenza a Danilo, il bimbo down rifiutato da un centro sportivo, e alle donne ammazzate dai loro uomini», ha dichiarato la Battaglia.

Il tema sportivo è anche quello che ha ispirato la campagna di comunicazione, incentrata su un bacio tra due ragazze e due ragazzi (tutti eterosessuali). Se pur esplicita, non è stata rifiutata da nessuno, questo a dimostrazione delle battaglie per i diritti di tutti senza distinzione di sesso.

La scenografia dell’evento richiamerà quella di un Tempio dell’antica Grecia con i colori dell’arcobaleno come sfondo. Si parte quindi giovedì 19, tre sere a settimana, per concludere il 13 Settembre.

Proprio come per giochi senza frontiere, sarà la fiamma di una torcia olimpica a dare il via alle gare che si terranno, a partire dal 20 Giugno, ogni venerdì. Gara di freccette omofobe, gara di calcio tra gay e lesbiche, corsa nel condom (rivisitazione di quella nei sacchi), drag wrestling e salto in alto col tubino, lancio della borsetta, raccolta della saponetta, gara di lotta lesbica, twerking e vogueing, corsa sui tacchi, il tutto in un’atmosfera gay/etero friendly. Queste le gare in programma con premiazione finale il 12 Settembre.

Non mancheranno gli ospiti, prima tra tutti Alessia Marcuzzi durante la serata inaugurale, seguiranno poi Margaret Mazzantini, Nicola Savino, Sabrina Impacciatore, le Iene Pio e Amedeo, Paola Minaccioni, Carlo Gabardini, Francesca Reggiani, Michela Andreozzi, Karma B.

Sono previsti anche i concorsi di Drag Queen, della durata di tre giorni, e Mister Gay World 2014, ultimo ma non per importanza il Gender Docu Festival, dedicato all’esplorazione dei temi e dei problemi legati all’identità di genere.

L’intera manifestazione sarà contornata dalla musica dance proposta dai quarantacinque Dj provenienti da tutto il mondo che si alterneranno durante i tre mesi dell’evento.