venerdì, 26 Aprile 2024

Costume & Società

Home Costume & Società Pagina 741
Notizie e tendenze sulla società, sul costume, sull’opinione pubblica e sul cambiamento generazionale

Cos’e honjok: il concetto della solitudine in Oriente ed in Occidente

La solitudine è molto temuta, difficile negarlo. Cresciamo convinti di essere “animali sociali” e di non poter stare da soli. La nostra società in particolare ci spinge a non essere soli, ad aggregarci e a demonizzare lo stare da soli.

Vi siete mai chiesti perché? Ma questo concetto è valido in tutte le culture? No ed infatti oggi parliamo di “honjok”.

Cos’è honjok: la solitudine dal punto di vista dei coreani

Honjok è un termine coreano che si traduce letteralmente come “tribù di una sola persona” e rappresenta il modo di vivere la solitudine.

Si tratta di un movimento culturale nato in Corea del Sud in cui le persone scelgono di trascorrere del tempo da sole e di dedicarsi alle proprie attività personali senza la compagnia degli altri. Queste persone che scelgono di dedicare del tempo a se stessi si occupano del proprio benessere e interessi personali.

Questo può includere attività come viaggiare da soli, andare a mangiare da soli, fare escursioni, leggere, creare arte o impegnarsi in qualsiasi altra attività che porti gioia e soddisfazione individuale.

L’Honjok è nato perché alcune persone hanno sentito la necessità di rigenerarsi, ritirandosi dalla vita sociale, per ritrovare il proprio equilibrio.

La solitudine dal punto di vista degli orientali e degli occidentali

In Oriente la solitudine non è vista in modo negativo come da noi. Lo stare da soli non viene demonizzato, perché non ne viene proposta un’idea negativa di tristezza o di depressione, ma è più un tempo di qualità da vivere con se stessi, un’opportunità per la riflessione, la crescita personale e il recupero energetico.

Al contrario in Occidente la solitudine è un tabù.

Avete mai fatto caso che quando andate in una caffetteria e siete soli vi chiedono se aspettate qualcuno? Perchè qui è difficile immaginare che qualcuno voglia starsene semplicemente in pace da solo, al cinema, in un bar o in ristorante. In Oriente questo non succede.

Da poco ho visto degli spot in tv che accentuano l’idea che stare da soli non va bene, che dobbiamo per forza stare con qualcun altro, passa così il messaggio erroneo che la stare da soli è per forza un male. In particolare agli anziani viene inculcata l’idea che se stanno da soli saranno inevitabilmente tristi e depressi, un concetto abbastanza erroneo perché si può stare bene anche da soli.

Naturalmente ci vuole equilibrio: non va bene isolarsi completamente, così come non va bene cercare di essere sempre in compagnia. È utile e salutare trovare una via di mezzo.

Come passa la serata chi sceglie di non bere

Bere o non bere, questo è il problema: e se vi trovate a leggere quest’articolo è molto più probabilmente per il secondo, con particolare attenzione per coloro che vengono scelti come autisti alla fine delle serate, perché sono i “soliti sobri” e, più in generale, delle persone protettive. Se, perciò, vi sentite anche voi così, vi è probabilmente una serie di step che ognuno di voi fa prima di prendere la decisione definitiva di uscire la sera.

La decisione

Più spesso di quanto possiate pensare, avrete la possibilità di decidere se darvi alla pazza gioia in fatto di alcolici oppure no. E quella scelta, in genere, sarà: “No, grazie. Stasera però ti faccio da autista“. I vostri amici proveranno a convincervi a fare un sorso, a prendervi giusto un drink, a “divertirvi un po'”, ma voi sarete pronti a fargli vedere come giocherellate con le chiavi dell’auto. Si daranno una calmata, sicuramente.

Si comincia a bere

Chiavi messe al sicuro nella tasca e bicchiere d’acqua alla mano: eccovi seduti, solitari, al bancone del bar, mentre i vostri amici si scolano l’impossibile, cantano a squarciagola e ballano finché i piedi glielo consentono. Ad un tratto, vengono verso di voi, vi prendono per mano e vi trascinano in pista a ballare: sorridete e date a vedere di divertirvi, ma c’è qualcosa che non va. Le loro urla e le loro risate sono molto più spontanee, mentre voi ridete come a non voler fare la parte di quelli che non hanno capito la barzelletta per la quale tutti si stanno sbellicando. Vi ritirate, allora, tristemente al posto che occupavate prima al bar: meglio dare uno sguardo al cellulare.

Le conversazioni

Dopo aver ballato, ecco che i vostri amici sentono il bisogno di conversare: vi ritrovate, così, nel mezzo di una cinquantina di conversazioni in cui non capite se siete degli interlocutori effettivi o meno. Ma basta un amico un po’ alticcio che si siede accanto a voi e vi rivolge la parola a ridarvi conforto. O quantomeno a farvi sentire parte di qualcosa.

Il fine-serata

Stavate quasi iniziando a divertirvi per davvero, quando all’improvviso s’è fatto giorno: ora vi tocca accompagnare a casa i vostri amici, ricordandogli continuamente (e invano) di non vomitare, sputare o fare pipì nella vostra macchina. Alla fine della corsa, l’abitacolo non avrà più il buon odore del deodorante che avevate comprato. Ma va bene anche così.

Il genitore

Siete tornati a casa, ma non è ancora tempo di addormentarsi: “bevi dell’acqua” o “non chiamare la tua ex” sono tra i messaggi che vi ritrovate a inviare ai vostri amici, per metterli al riparo da qualsiasi eventuale guaio. Dormite, suvvia: ve lo siete meritato! Al vostro risveglio, non si conteranno i “grazie” che avrete ricevuto.

La personalità in una mano

Photo Credits: Simonahobeammer

La mano è uno degli elementi del nostro corpo che salta subito all’occhio, se una donna non rinuncia ad una manicure perfetta per mostrare mani impeccabili anche gli uomini ormai sanno che le donne fanno caso alle mani maschili e le considerano molto importanti.

Una cosa che probabilmente ancora non sapete, però, è che dalla forma della mano e dalla lunghezza delle dita possiamo capire meglio la personalità e il carattere di chi ci interessa.
Il frutto di una ricerca di alcuni studiosi canadesi ha rivelato che la maggior parte degli uomini che ha il dito indice più corto dell’anulare ha un carattere tendente all’aggressività ma in compenso è più generoso nei confronti del partner e teme il giudizio della persona a cui è interessato. Un uomo con il dito indice più corto regalerà fiori e profumi e sicuramente sarà incline ad offrire una cena.
Per quanto riguarda le donne, avranno una spiccata generosità quelle con il dito indice più lungo dell’anulare. In entrambi i casi tutto dipende dalla maggiore esposizione agli ormoni nell’utero materno.
Per quanto riguarda i due tipi di ormoni accennando agli uomini parliamo di testosterone, nel caso delle donne, invece, si tratta di estrogeni.

Un’altra particolare curiosità è stata riscontrata nelle donne con l’indice più lungo, quindi più esposte agli estrogeni. Queste donne sono quelle che si impegnano di più a curare il proprio corpo per fare colpo e risultare più belle e seducenti agli occhi del partner. Sono proprio queste donne che spendono tempo e denaro nella cura dell’aspetto fisico per impressionare e colpire.

Al primo appuntamento, quindi, occhio alla forma della mano.

Italia live: grave incidente durante il Giro d’Italia 2018

Italia live

Italia live: grave incidente durante il Giro d’Italia 2018, la notizia è appena giunta.

Scontro terribile durante la quinta tappa del Giro, un motociclista ed un automobilisti coinvolti. L’uomo in moto è in fin di vita.

Enrico Battaglin vince la quinta tappa del Giro.

Italia live: incidente alla quinta tappa del Giro

L’incidente è avvenuto sulla statale 640 “Strada degli Scrittori” ad Agrigento poco prima che avesse inizio la quinta tappa del Giro d’Italia 2018. Lo scontro ha avuto luogo all’altezza del bivio per contrada Maddalusa che era stato transennato dall’Anas su disposizione della polizia Stradale.

Dalle prime ricostruzioni pare che l’uomo alla guida dell’auto abbia forzato uno sbarramento disposto dagli organizzatori, nonostante il presidio delle squadre Anas, e travolto un uomo in moto.

L’uomo in sella a una Bmw GS, 48 anni di Sambuca di Sicilia (Ag), nell’impatto ha perso scarpe e casco, è stato subito portato via con l’elisoccorso. Ora è in fin di vita nell’ospedale Sant’Elia di Caltanisetta. Ha una grave emorragia cerebrale e 12 costole rotte.

L’automobilista, italiano circa sessant’anni, è stato fermato e la procura di Agrigento ha immediatamente aperto un’inchiesta.

Secondo la dinamica l’uomo ha forzato i controlli ed ha centrato in pieno un motociclista del servizio d’ordine, in un terribile frontale.

Inizialmente era prevista una deviazione, poi l’intervento dell’elisoccorso ha invece liberato l’area, consentendo alla carovana di passare nel percorso stabilito.

Italia live: Enrico Battaglin vince la quinta tappa

Enrico Battaglin conquista la quinta tappa, oggi da Agrigento a Santa Ninfa (Trapani) lunga ben 153 chilometri.

Battaglin, al termine della tappa si è detto soddisfatto per il successo meritato, anche se ha dovuto faticare e non poco per piegare la resistenza di un ottimo Visconti e nonostante il terribile incidente che ha rischiato di creare diversi problemi a questa quinta tappa del Giro.