giovedì, 28 Marzo 2024

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Le varie tipologie di persone che puoi incontrare su Facebook

Tutti ormai siamo Facebook dipendenti, condividiamo qualsiasi cosa ci passi per la mente, stato d’animo, le previsioni meteorologiche, cosa abbiamo fatto e cosa non ci va di fare. Indirettamente riusciamo, seppur per un minimo, a farci conoscere dai cosiddetti “amici virtuali”, ovvero quelle persone che abbiamo nella nostra cerchia di amicizie su Facebook ma che non conosciamo.

Da quando sono nati i social network il mondo sembra essersi diviso in categorie. Eccone alcune delle più frequenti.

Il romantico: tutti tra i nostri contatti di Facebook abbiamo almeno un romantico. Il romantico è colui/colei che non fa altro che condividere canzoni d’amore, frasi sdolcinate degne di Shakespeare, immagini di coppie innamorate con annesse delle didascalie in cui rivela tutto il suo amore per la/il sua/o amata/o.

Il depresso: rientrano in questa categoria tutti i romantici non ricambiati e non solo. Il depresso è colui che non riesce a godersi la propria vita perché è troppo occupato ad autocommiserarsi. Scrive stati su quanto la vita sia ingiusta e triste con lui, condivide canzoni che raccontano di una storia d’amore finita male o di un amico che gli ha voltato le spalle. Passa tutte le sue giornate al computer lamentandosi degli altri e del fatto che non riesca ad approcciarsi con il “mondo esterno”.

Il Nerd: non fa altro che condividere foto di fumetti, manga o anime. Gioca costantemente ai videogiochi e usa un linguaggio non comprensibile a tutti quelli che non rientrano nella sua categoria. Ha pochi amici- alcuni li conosce solo virtualmente- il suo mondo è racchiuso in uno schermo, veste in maniera bizzarra ed è fiero di essere un Nerd.

Il meteorologo: prima che riusciate ad aprire la finestra della vostra stanza c’è lui, il vostro amico virtuale, che vi aggiorna sulle condizioni meteorologiche con i suoi stati “Ammazza, oggi 5 gradi!” “Che caldo, sembra di stare in Africa” “Che vento.. si vola!”, “maledetta umidità, avevo appena passato la piastra”. Grazie mille amico per l’avvertimento in tempo reale.

Le modelle: bastano quattro fotografie scattate con una fotocamera professionale in riva al mare, in montagna o solamente nel giardino di casa propria ed ecco che si considerano modelle, e noi abbiamo “l’onore” di averle tra le nostre conoscenze.

Il cercatore di Mi piace: è colui che fa di tutto per ottenere più Like possibili, altrimenti non può considerarsi abbastanza popolare. Il cercatore di Mi piace scrive frasi banali ma d’effetto che riescono ad attirare i like dei suoi amici virtuali, si tagga più volte nella propria foto profilo per aumentare le visualizzazioni e di conseguenza gli apprezzamenti, mette mi piace a qualsiasi foto/commento/stato/ link di qualsiasi persona gli capiti nella home con la speranza che questo gli possa ricambiare il “favore”.

Il moralista: ha da ridire su tutto, è sempre in agguato, con le dita sulla tastiera, pronto a scrivere sul suo profilo delle riflessioni, lunghe quanto tutto l’Inferno della Divina Commedia, su tutto ciò che in quel momento va di moda su Facebook, sulle ultime elezioni, sulla morte di un personaggio o su i modi di fare dei suoi coetanei, cercando di dare alla società il proprio insegnamento.

Il PR: ti bombardano di notifiche con gli inviti dei loro eventi, ti contattano 10 volte al giorno cercando di riuscire a farti comprare la loro prevendita e invadono la tua home, o alle volte il tuo stesso profilo, con l’assidua condivisione dell’ultimo grandioso evento dell’anno. Dei rompiscatole mondani.

Quelli che provocano il diabete: sono coppie, spesso con il profilo in comune, e non fanno altro che pubblicare cuori, foto di loro insieme in qualsiasi angolo della città, frasi sdolcinate da far concorrenza al romantico. Spesso sembra che stiano giocando a pallavolo quando scrivono “Mia” con tanto di risposta “Tua”, oppure cadono nel ridicolo con stati in cui fanno esplodere tutto il loro amore verso il partner o avvertono , a caratteri cubitali, a tutti che sono la coppia più bella del mondo e che gli dispiace per gli altri.

Il palestrato: tutto muscoli e narcisista. La sua vita senza la palestra non sarebbe la stessa e ama condividere questa sua passione con i suoi amici di FB. Come? Di certo non invitandoli ad allenarsi insieme, ma pubblicando la foto di lui nello spogliatoio mentre si prepara per l’allenamento, seguita dalla foto di lui che si allena e quella mentre alza i pesi. Infine, a fine giornata, la foto del muscolo del braccio o della tartaruga come testimonianza del risultato dovuto al duro lavoro.

Il fashionista: pubblica le foto dei suoi schizzi di moda, condivide link di sfilate ed eventi del fashion system e da questi inizia a fare una discussione sull’argomento con i suoi amici fashionisti.

L’alternativo: non segue le mode, ascolta musica che non rientra nel commerciale, odia la massa, è ateo e preferisce le serate in compagnia di una bionda in mano che con una bionda in discoteca.

S.O.S amore: la sindrome della crocerossina

casabenessere.com

“Nessuno può amarci abbastanza da renderci felici se non amiamo davvero noi stesse, perché quando nel nostro vuoto andiamo a cercare l’amore, possiamo trovare solo altro vuoto”. Così scrive Robin Norwood in “Donne che amano troppo”. E con questa frase si può sinteticamente racchiudere l’essenza della donna crocerossina.

Quella della donna salvifica e salvatrice, indefessa paladina della difesa e della cura di un uomo tenebroso ed enigmatico, è una vera e propria sindrome che ha colpito – e ancora colpisce – un gran numero di donne.

Il profilo di lui è quello generalmente di un uomo con un passato difficile, con una relazione burrascosa e tormentata alle spalle e con un presente ancora fragile e tutto da definire. Un uomo che non ha ancora raggiunto un proprio equilibrio sentimentale, problematico, pieno di dubbi, enigmi e paranoie da risolvere.

Ed ecco che prontamente in questa situazione complicata e instabile arriva lei, la mitica crocerossina. Al grido di ‘io ti salvero!’ questa personalità di donna è pronta a correre in soccorso del suo beniamino, forte di essere non una come tante ma la persona giusta e diversa che sarà in grado di riempire il suo amato di quelle cure e attenzioni che lo renderanno un uomo nuovo e sicuro di sè.

Questo tipo di rapporto però non corrisponde affatto alla normale definizione di un amore sano e genuino. Si viene a creare una sorta di dipendenza tale per cui la donna, che si sente investita di una missione salvifica, può addirittura arrivare all’abnegazione di sè pur di rendere felice il suo protetto. Protetto che – fra l’altro – non sempre vuole o chiede di essere salvato.

Questo stato mentale della crocerossina spesso può derivare da un trauma subito durante l’infanzia – come l’assenza di una figura di riferimento – oppure dall’essersi ritrovata in una situazione dove i ruoli si sono capovolti e lei è stata anzitempo costretta ad accudire anzichè essere accudita.

Ecco quindi che si genera lo schema mentale dell’amore come sinonimo di cura, in cui le attenzioni, la protezione e le tenerezze vanno sempre a senso unico. La crocerossina è quindi colei che si getta a piene mani e a pieno cuore in una relazione, donando tutta se stessa e tutto il proprio amore verso un’unica direzione, quella dell’uomo che si è prefissata di salvare.

Ma come si capisce se si è affette o meno da questa sindrome? I sintomi sono chiari: precipitarsi da lui appena lo si sente triste al telefono, accompagnarlo ad appuntamenti ed impegni sacrificando il proprio tempo libero o le uscite con le amiche, guardarlo dormire la notte per vedere se effettivamente sta riposando bene ed infine ascoltarlo ad oltranza anche quando ha torto marcio, mettendo sempre se stesse in discussione.

Nella maggior parte dei casi poi capita che le cose non vadano esattamente secondo le aspettative dell’eroina: lui si riprende dal suo stato di apatia e smette di star male e di appoggiarsi completamente a lei.

E qui la crocerossina non può fare altro che colpevolizzarsi per l’allontanamento dell’amato, che non ha saputo tenere abbastanza stretto a se.

Mi correggo: non potrebbe fare altro che colpevolizzarsi. Perchè un modo per uscire da questo tunnel di dipendenza emotiva esiste: anzichè lasciarsi travolgere dall’onda emotiva degli eventi, buttarsi a capofitto su un uomo insicuro e debole, la crocerossina ha la possibilità di fermarsi un po’, di riflettere su chi è e su cosa è diventata, per imparare ad apprezzare le caratteristiche che rendono unica ciascuna di noi donne. La soluzione quindi sta nel giusto bilanciamento fra un altruismo ponderato e un po’ di sano egoismo.

Selfie mania: scatti con le corna ispirati a Maleficent (FOTO)

Come si fa a resistere al fascino della cattivona Disney Malefica? Se poi, è Angelina Jolie ad interpretarla, allora non ci sono dubbi. Tutti sono letteralmente impazziti per la Disney, e soprattutto per la strega cattiva Malefica.

angelina-jolie-maleficent

Angelina, magnetica e bellissima, diventa protagonista, alla faccia della bella principessa. Il 28 maggio è uscito nelle sale cinematografiche italiane e il 30 maggio negli Stati Uniti, il film “Maleficent“, diretto da Robert Stromberg e ispirato al cartone animato “La bella addormentata nel bosco“, capolavoro Disney del 1959.

maleficent

Le fans, provenienti da tutto il mondo, ispirandosi alla favola e alla Jolie, si divertono a fotografarsi con le corna della strega. La mania su Malefica sta contagiando davvero tutti i campi, da quello cinematografico a quello della moda. Linee di make up e abiti ispirati al look very dark della regina del male. Infatti, facendo un salto su youtube possiamo notare una carrellata di tutorial, che aiutano a creare fantastici make up, che possono renderci un po’ più somiglianti a Malefica.

maleficent selfie

In occasione dell’uscita del film, era stato organizzato un concorso della Disney di scatti ispirati a Maleficent, in cui le ragazze potevano trasformarsi nella super cattiva protagonista o nella bella principessa Aurora, in base alla propria personalità. In palio, per la più votata, una serata fashion con viaggio a Milano e un kit Maleficent composto da trucco MAC, cerchietto con tanto di corna e un libro sull’apprendista strega.

Se avete voglia di trasformarvi nella perfida Maleficent, allora date un’occhiata ai selfie più divertenti sul web, da Anna Dello Russo, fashion editor di Vogue Japan, fino alla gente comune, che si mette in gioco per vedere chi è la più cattiva o il più cattivo.

Holly e Benji tornano in campo per i Mondiali 2014

Il fumettista Yoichi Takahashi li disegnò negli anni ’80, facendo impazzire miliardi di ragazzini affascinati dalle azioni rocambolesche dei protagonisti: parliamo di “Holly e Benji, due fuoriclasse”, il cartone animato fonte ispiratrice dei cross tirati giù in cortile o in campi di calcio veri.

Come non poter far rivivere, allora, due icone del calcio come loro, nell’anno dei Mondiali del Brasile 2014?
Il Gruppo Campari ne approfitta e dedica un’intera limited edition firmata Oransoda e Lemonsoda ai due fuoriclasse dei cartoni animati.

Cinque diverse lattine in edizione limitata, con i volti dei beniamini del calcio, da Oliver Hutton a Benjamin Price, ai loro compagni d’avventura, Mark Lenders e i temibili gemelli Derrick, fino al talentuoso e sfortunato Julian Ross: ogni fan potrà andare alla ricerca della propria lattina e, perché no, collezionarla.

Holly e Benji tornano in campo per i Mondiali 2014

In vendita in tutti gli ipermercati e i supermercati, la limited edition di Holly e Benji sarà disponibile anche sul sito e-commerce Barcampari.it.

E se sorseggiare una limonata non dovesse bastare a riesumare certe icone, ci pensa la programmazione televisiva, che dal 12 giugno manderà in onda le avventure balistiche dei due campioni sul canale del digitale terrestre Boing.

E se ancora una limonata davanti alla tv non dovesse bastare, a riportare in auge il promettente duo penserà il Manga Festival, in programma fino al 2 giugno a Milano presso la Fabbrica del Vapore di via Procaccini.