sabato, 27 Aprile 2024

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Letture a casa: Vardø. Dopo la tempesta

Letture a casa: Vardø. Dopo la tempesta di Kiran Millwood Hargrave, tratto da una storia vera.

Devo dire che i libri che parlano di donne indipendenti mi attirano sempre molte.

Questo mi ha particolarmente incuriosito.

Kiran Millwood Hargrave prende spunto da un fatto realmente accaduto: i processi alle streghe di Vardø del 1620, Vardø. Questo è stato il primo grande processo alle streghe di Norvegia settentrionale e uno dei più grandi processi alle streghe in Scandinavia .

I fatti successi vengono riportati nel libro in versione romanzata ma la storia è praticamente la stessa.

Letture a casa: Vardø. Dopo la tempesta

Siamo nella Norvegia nordorientale ed è la vigilia di Natale del 1617.

Un’improvvisa burrasca si abbatte in mare: gli uomini della comunità di Vardø sono usciti a pesca, nessuno si salva.

Le donne assistono impotenti a riva e poi recuperano i corpi che il mare restituisce loro.

Inizialmente smarrite ricevono poco aiuto e comprendono, a malincuore, che se vogliono sopravvivere a Vardø devono prendere in mano le redini della società.

Le donne devono riprendere le attività e andare a pescare per poter continuare ad andare avanti.

Tutto sembra in equilibrio precario quando arriva il sovrintendente Absalom Cornet, chiamato per mettere ordine in questa comunità di donne sole e molto noto per aver mandato al rogo diverse donne accusate di stregoneria. E’ accompagnato da Ursa, la moglie, totalmente inesperta ed imbarazzata dall’indipendenza delle donne a Vardø. Absalom crede che il maligno dimori in questa comunità in cui le donne credono di poter vivere secondo le proprie regole.

Letture a casa: Vardø. Dopo la tempesta

Lettura interessante ma poco scorrevole devo dire, le donne si crogiolano molto nel dolore e sono molto meno intraprendenti rispetto a ciò che si legge nella trama.

Molto radicata la differenza fra pagani lapponi e cristiani, molto marcata la questione della superstizione.

Sappiamo come andò a finire: ci fu un processo e le donne di Vardø furono torturate, in particolare Mari Jørgensdatter, Kirsti, Else Knutsdatter, Anne Larsdatter da Vadsø e molte di queste donne sono state condannate al rogo.

Chernobyl: rischio rilascio materiale radioattivo

Un blackout militare lancia tutti nel panico: Chernobyl è senza corrente e siamo tutti a rischio.

Il sistema di monitoraggio delle radiazioni delle due aree ha smesso di trasmettere, il sito ora è in mano russa.

L’Agenzia internazionale dell’energia atomica ha lanciato l’allarme.

Chernobyl senza corrente: cosa rischiamo?

Chernobyl fa di nuovo paura e la causa è la guerra in Ucraina.

Le vasche che contengono il combustibile esausto necessitano della corrente per il raffreddamento, è necessario quindi ricollegare la centrale alla rete.

Energoatom, l’azienda statale che sovrintende al nucleare in Ucraina, dichiara: «I generatori diesel hanno un’autonomia di 48 ore, poi i sistemi di raffreddamento per i depositi di materiale nucleare smetteranno di funzionare, rendendo imminente il rilascio di radiazioni».

Ma neanche questo sembra fermare le intenzioni di Putin.

Chernobyl: cosa sappiamo?

L’Agenzia internazionale dell’energia atomica, l’AIEA, ipotizza che Chernobyl potrebbe iniziare a rilasciare materiale radioattivo.
Rafael Mariano Grossi, direttore generale dell’AIEA, ha espresso preoccupazione in quanto “l’approvvigionamento energetico esterno sicuro dalla rete per tutti i siti nucleari” è uno dei sette pilastri indispensabili della sicurezza nucleare.

Energotom aggiunge: “Il vento può trasferire la nube radioattiva ad altre regioni dell’Ucraina, della Bielorussia, della Russia e dell’Europa. Tutto il personale riceverà una pericolosa dose di radiazioni”.
La portavoce del Ministero degli esteri di Mosca Maria Zakharova ha detto: “Stiamo prendendo tutte le misure necessarie per assicurare la sicurezza dei siti nucleari in Ucraina. La Russia è pienamente consapevole dei potenziali rischi alle infrastrutture nucleari e sta facendo il massimo per assicurare l’adeguata sicurezza degli impianti nucleari dell’Ucraina”

Grossi fa un appello: “Ribadisco il mio urgente appello alle forze dell’ordine che controllano efficacemente l’impianto affinché rispettino le procedure interne di radioprotezione, facilitino la rotazione del personale e adottino altre importanti misure per garantire la sicurezza”.

Al momento i lavori per riparare il collegamento e ripristinare l’alimentazione alla centrale non si possono svolgere a causa della guerra.

Sarà la centrale nucleare a fermare la guerra?

Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte di Mark Haddon

Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, un libro indimenticabile.

Anche in questa giornata buia e di pioggia si legge. La lettura di cui andiamo a parlare è molto particolare, a raccontarcela è un bambino autistico.

Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte: la storia di Christopher

La storia narra di Christopher, un quindicenne con pochi amici, che soffre di autismo, malattia che, colpendo il cervello, gli fa assumere strani comportamenti quali agitazioni alla presenza di suoni, ripetizioni di movimenti, silenzi e frasi brevi che riproducono le sequenze dei suoi pensieri.

È dotato di una grande abilità quasi ossessiva per i numeri che lo porta a superare l’esame di matematica e ad accedere all’università.

Christopher trova il cane della signora Shears trafitto da un forcone ed inizia a indagare, come il suo idolo Sherlock Holmes, per scoprirne l’assassino. Quando viene a sapere, girando per la stanza di suo padre, che quest’ultimo lo ha tradito, nascondendogli le lettere che la madre, data per morta, gli inviava tutte le settimane, si sente vuoto dentro, confuso e comincia a chiedere spiegazioni.

Una confessione inattesa colpisce il ragazzo che decide di scappare di casa e di recarsi a Londra dalla madre che viveva con il marito della signora Shears.

Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte


Considerando che il racconto è scritto dal punto di vista del bambino è un lavoro a dir poco complesso ma ben riuscito.

Ed è proprio questo il punto forte di quest’insolito giallo: l’autore immagina di entrare nella mente di un bambino autistico e ci narra le vicende attraverso i suoi occhi.

E’ molto scorrevole e dai tempi molto profondi: il rapporto difficile tra padri e figli, reso ancora più difficile dalla presenza di una malattia mentale; l’adolescenza con i suoi mutamenti e le scelte spesso fatte in modo errato; la diversità di Christopher con il suo handicap fatto di impulsività, estrema sensibilità e piccole manie e l’importanza della verità in un qualsiasi rapporto soprattutto se di crescita e se tra padre e figlio.


Chi è Mark Haddon?

uno scrittore e poeta britannico nato a Northampton il 26 settembre 1962. Ha studiato ad Oxford. Finora ha scritto e illustrato quindici libri per ragazzi ed ha lavorato per la radioe la televisione realizzando diverse sceneggiature. Tra i suoi scritti pubblicati in italiano: Il cavallo parlante e la ragazza triste e il villaggio sotto il mare, un libro di poesie, e Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, che è il suo libro più famoso. Questo romanzo ha avuto diversi riconoscimenti e, secondo un’intervista rilasciata dall’autore, è stato anche il primo ad essere espressamente scritto per un pubblico adulto. I diritti cinematografici sono stati acquistati dalla Warner Bros.

Fiore di neve e il ventaglio segreto di Lisa See

Fiore di neve e il ventaglio segreto, un romanzo di Lisa See. Vi piacciono le storie della Cina antica? A me affascinano moltissimo quindi non potevo non parlarvi di questo libro.

Fiore di neve e il ventaglio segreto: i gigli d’oro

Conoscete la pratica della fasciatura dei piedi?

Si svolgeva nella la prima metà del XX secolo (durante dinastia Song e durante le dinastie Ming e Qing) ed era detta “Gigli d’oro” consisteva nel fasciare i piedi delle bambine piccole in fasce strettissime e poggiarvi una pesante pietra sopra di modo che venisse impedita la naturale crescita del piede. In questo modo il piede veniva deformato e rimaneva piccolissimo.

La donna cresceva ma i suoi piedi continuano ad essere come quando aveva che so 4 anni.

Perché? A quanto pare gli uomini andavano pazzi per l’andatura precaria e oscillante che assumevano le donne camminando, trovandola molto erotica (più perché richiama la sottomissione a cui erano sottoposte le donne).

Sì, è una cosa veramente strana, ma veniva considerato un gesto d’amore: se la madre o la nonna non avessero fasciato così i piedi della bambina questa sicuramente non avrebbe avuto un buon futuro. Per quanto la cosa possa sembrare assurda asteniamoci dal giudicare.

I piedi deformati venivano racchiusi in scarpette di seta, non venivano mai tolte le fasce per tutto il resto della vita ed era impensabile mostrare il piede nudo, per ovvi motivi.

Fiore di neve e il ventaglio segreto: la trama

Dunque vediamo un po’: la storia si svolge nella Cina del XIX secolo in cui troviamo Giglio Bianco una ragazza che non riesce a lasciarsi alle spalle una storia triste e soprattutto la sparizione della sua cara amica, Fiore di neve.

Tutto fra loro è iniziato in un epoca lontana in cui, in Cina, le donne non avevano affatto una vita serena e facile.

Accomunate da un destino simile e dall’isolamento totale che circondava le donne, le due si conoscono e divengono laotong “vecchie se stesse” e si crea un forte legame di amicizia, simile alla parentela, che le porta a praticare il Nu Shu un linguaggio segreto delle donne scritto su stoffa o sui ventagli.

Si scambiano messaggi ed inventano racconti per evadere dalla realtà. Poi un terribile equivoco che cambierà per sempre il loro rapporto, un dramma segreto che non è mai stato rivelato.