venerdì, 26 Aprile 2024

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Il nostro successo lo vedono gli altri (VIDEO)

Il più delle volte, i peggiori giudici per noi stessi siamo proprio noi: cosa può farci smettere di vedere sempre il lato negativo delle nostre vite? Ce lo svela una sorta di esperimento condotto dall’Università Strayer di Washington in collaborazione con Aplus: per realizzare questo video, è stato chiesto a svariate persone di esprimersi a proposito di chi amano, valutando i loro successi da 1 a 10. Quel che ne risulta è la prova lampante del fatto che spesso sembriamo più capaci agli occhi degli altri di quanto non riusciamo a concepirci noi.

Il cilp, creato dal team dell’Università Strayer e di Aplus, fa parte di un’originale campagna che gli studiosi hanno organizzato per fornire letteralmente una nuova definizione alla parola “successo” attraverso una petizione da avanzare al dizionario di lingua inglese Merriam Webster. Stando ai dati raccolti dai ricercatori dell’Università Strayer, infatti, il 90% degli americani associa alla parola successo concetti che hanno più a che fare con la felicità, piuttosto che con “il fatto di ottenere o raggiungere benessere, rispetto o fama”, sarebbe a dire l’attuale definizione che il Merriam-Webster fornisce per il lemma “successo”.

Se siete anche voi dalla parte di questi studiosi oltreoceano, non vi resta che firmare la petizione a vostra volta: per convincervi, saranno sufficienti poche immagini di questo video, in cui le persone spesso si mostrano sorprese nel vedere i loro cari dar loro voti così alti. Perciò, non dimentichiamoci mai che dovremmo dire molto più spesso a chi amiamo ciò che pensiamo di loro: il successo arriverà più facilmente.

Treni in Francia: come le stanze di Versailles (FOTO)

credits photo: slate.com

Se siete dei pendolari italiani, abituati ai puntuali ritardi di regionali ed intercity, ai vagoni sporchi, puzzolenti e pieni fino a scoppiare e alle liti tra persone nervose il consiglio è quello di armarsi di klenex per asciugare le lacrime che sgorgheranno in seguito alla visione di un progetto che fa venire la voglia immediata di scappare in Francia.

Prendere il treno in Francia a partire dal 25 maggio, sarà infatti un’esperienza unica e spettacolare. Le carrozze e i rivestimenti interni avranno un aspetto unico: quello delle stanze di Versailles, con soffitti che sembrano mosaici dorati e poltrone confortevoli.

L’idea geniale è venuta alle ferrovie dello stato francesi in collaborazione con la società di produzione americana 3M. Gli interni dei vagoni sono tematizzati: si passa dai giardini del castello alla biblioteca di Luigi XVI, per arrivare alla Sala degli Specchi e alle stanze di Maria Antonietta. Insomma, non manca proprio niente. Basta godersi il viaggio.

Il team che ha installato le eccezionali grafiche è composto da 10 persone che hanno svolto un lavoro perfetto. Assemblare i vari pezzi (ben 941!) è stato come comporre un vero e proprio puzzle. I treni su cui si potrà ammirare questo capolavoro sono 5 e percorreranno ogni giorno diverse tratte toccando 36 stazioni.

L’obiettivo di questo progetto non è solo quello di rendere piacevole il viaggio dei pendolari e di promuovere la cultura francese e i luoghi simbolo, ma è anche quello di scoraggiare gli atti di vandalismo che ogni giorno rovinano i vagoni dei treni e le stazioni.

Come sopravvivere agli esami

[Credit photo: newscronaca.it]

Bello giugno. Il mare, il sole, il nuovo bikini, il fatto che non potrai mai metterlo perché c’è la sessione estiva, l’ansia. Quella che è talmente copiosa che potrebbe essere trasformata in una forma di energia ecosostenibile. Perché sulle serie TV, su Uomini e Donne e sul gossip dello star system sei preparatissima, ma è procedura civile che ti frega. E ahimè, non ti chiederanno la 5×8 di Game of Thrones.

Ma ecco qualche piccolo consiglio di una studentessa sbarbatella e preda delle crisi di nervi come voi. Nonostante tra preparare gli esami e preparare la prova costume, mi venga meglio la seconda.

Calcola

Ogni giorno un po’. È questa la regola principale, il Santo Graal dell’universitario. Oggi non ti va? Pensa all’arretrato abominevole che ti ritroverai gli ultimi due giorni, quando vorrai solo premere il grilletto della pistola che hai adagiato nella tua bocca. Ma tanto lo sapete.

Non mangiare

Come dicevo prima, non essere pronti per gli esami è brutto, non esserlo per la prova costume è straziante. Non abbuffatevi mentre siete lì ad angosciarvi sulle pagine, con la scusa di meritare una gioia. Appena dopo aver deglutito, vi sentirete in colpa per aver trangugiato una tavoletta di cioccolato oltre che per non aver studiato.

Studia

Nel caso in cui non fosse chiaro. Nonostante siamo nel 2015, gli esami si passano ancora dovendo studiare.

Prenditi dei momenti di pausa

Una pennichella pre-studio sarebbe l’ideale. Di 20 min, non un coma farmacologico. Esci a prendere aria e a socializzare alla fine delle ore di studio, così ricorderai di essere ancora una persona dotata di un’anima.

Ubriacati

Magari non la sera prima, ecco. Il week end prima sarebbe perfetto. Perché la vodka può essere la migliore amica e consigliera in questi momenti di sconforto. E di sicuro vi aiuterà a dimenticare per un po’ la sessione estiva e la vostra voglia di suicidio. Gioia liquida.

Evitate altri studenti universitari

Soprattutto quelli che studiano davvero. Loro non hanno più un’anima e passano la loro esistenza a evidenziare parole e seminare il panico tra gli altri studenti, come i ragazzini più grandi con le storie horror, nelle notti davanti al falò. Piuttosto parlate delle loro sopracciglia.

Respira, ce la farai

E se non questa volta, la prossima. Ci vuole anche la giusta dose di fortuna oltre alla preparazione. Accettate la sconfitta con filosofia e riparate ai vostri errori. Se invece la vostra è una vittoria, uscite e ubriacatevi.

Come passa la serata chi sceglie di non bere

Bere o non bere, questo è il problema: e se vi trovate a leggere quest’articolo è molto più probabilmente per il secondo, con particolare attenzione per coloro che vengono scelti come autisti alla fine delle serate, perché sono i “soliti sobri” e, più in generale, delle persone protettive. Se, perciò, vi sentite anche voi così, vi è probabilmente una serie di step che ognuno di voi fa prima di prendere la decisione definitiva di uscire la sera.

La decisione

Più spesso di quanto possiate pensare, avrete la possibilità di decidere se darvi alla pazza gioia in fatto di alcolici oppure no. E quella scelta, in genere, sarà: “No, grazie. Stasera però ti faccio da autista“. I vostri amici proveranno a convincervi a fare un sorso, a prendervi giusto un drink, a “divertirvi un po'”, ma voi sarete pronti a fargli vedere come giocherellate con le chiavi dell’auto. Si daranno una calmata, sicuramente.

Si comincia a bere

Chiavi messe al sicuro nella tasca e bicchiere d’acqua alla mano: eccovi seduti, solitari, al bancone del bar, mentre i vostri amici si scolano l’impossibile, cantano a squarciagola e ballano finché i piedi glielo consentono. Ad un tratto, vengono verso di voi, vi prendono per mano e vi trascinano in pista a ballare: sorridete e date a vedere di divertirvi, ma c’è qualcosa che non va. Le loro urla e le loro risate sono molto più spontanee, mentre voi ridete come a non voler fare la parte di quelli che non hanno capito la barzelletta per la quale tutti si stanno sbellicando. Vi ritirate, allora, tristemente al posto che occupavate prima al bar: meglio dare uno sguardo al cellulare.

Le conversazioni

Dopo aver ballato, ecco che i vostri amici sentono il bisogno di conversare: vi ritrovate, così, nel mezzo di una cinquantina di conversazioni in cui non capite se siete degli interlocutori effettivi o meno. Ma basta un amico un po’ alticcio che si siede accanto a voi e vi rivolge la parola a ridarvi conforto. O quantomeno a farvi sentire parte di qualcosa.

Il fine-serata

Stavate quasi iniziando a divertirvi per davvero, quando all’improvviso s’è fatto giorno: ora vi tocca accompagnare a casa i vostri amici, ricordandogli continuamente (e invano) di non vomitare, sputare o fare pipì nella vostra macchina. Alla fine della corsa, l’abitacolo non avrà più il buon odore del deodorante che avevate comprato. Ma va bene anche così.

Il genitore

Siete tornati a casa, ma non è ancora tempo di addormentarsi: “bevi dell’acqua” o “non chiamare la tua ex” sono tra i messaggi che vi ritrovate a inviare ai vostri amici, per metterli al riparo da qualsiasi eventuale guaio. Dormite, suvvia: ve lo siete meritato! Al vostro risveglio, non si conteranno i “grazie” che avrete ricevuto.