venerdì, 26 Aprile 2024

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Isola dei famosi: pelì, pipì ed uragani. Spegnete la tv.

Isola dei famosi

Isola dei famosi: pelì, pipì ed uragani. Questo sarebbe dovuto essere un articolo di gossip ma non lo sarà.

Parlerò invece della disinformazione, del perché certi programmi tv contribuiscano a non formare le opinioni delle persone e portino l’Italia allo sbando.

Isola dei famosi: l’importanza di non guardarlo

Mi è capitato per caso di leggere la news principale del reality più squallido di tutti i tempi.

Sull’isola si litiga perché uno si è rasato i peli e si è lavato in mare e l’altra ha fatto pipì fuori dalla tenda.

La notizia del giorno è che una tempesta ha travolto e sconvolto i naufraghi.

Ora capite bene che, nei tempi che stiamo vivendo, è davvero assurdo avere dei programmi tv che azzerano i pensieri delle persone.

Abbiamo un palinsesto, Mediaset in particolare, costruito in modo che la fetta media del popolo italiano, anziché farsi un’idea di come sta andando il mondo si interessi di fesserie.

La cosa migliore è spegnere la tv.

Isola dei famosi

Isola dei famosi: lo schiaffo alla povertà

Questo “reality” palesemente finti sono uno schiaffo alle persone che in Italia non arrivano a fine mese. Ci sono davvero persone affamate e disperate, non abbiamo bisogno di uno show fittizio.

I programmi come Il grande fratello e L’isola, servono a distrarre e livellare l’opinione pubblica.

Comunicano all’italiano medio “Fregatene di come va l’Italia, interessati di scemenze è andrà tutto bene”.

No.

Se vogliamo cambiare il Paese, se vogliamo uscire dalla crisi, dobbiamo dire no a tutto questo. Dobbiamo parlare, informarci, istruirci e discutere.

Mai come ora questo Paese ha la necessità di persone che pensino, s’informino e aprano gli occhi. Dobbiamo andare avanti, superare gli ostacoli.

E’ ora di smetterla con questa tv qualunquista, che vuole trasformare il popolo in un gregge di beoti.

Vogliamo programmi consistenti, educativi, di svago ma che non trattino di fesserie inutili.

Spegnete la tv ed accendete la mente.

Terzani Tiziano: Mustang, un viaggio

Terzani Tiziano: Mustang, un viaggio.

Il libro di cui parliamo oggi è una sorta di diario di viaggio fotografico. Proprio così, un viaggio nel Mustang, intrapreso da Tiziano Terzani nel 1995.

Terzani Tiziano: il viaggio fotografico

Ventidue foto mai pubblicate accompagnate da appunti, schizzi, bozze dello stesso Tiziano, quest’ultimo considerava il Mustang il luogo ideale per un viaggio nel tempo e vi si recò per vedere come tutto fosse cambiato, non con gli occhi dello scrittore o del giornalista ma con quelli dell’uomo che assiste allo sbocciare del progresso, al fiorire della modernità che velocemente supera tutti i confini.

Ma ancora non era arrivato nel Mustang, una meta accessibile a pochi e che pochi conoscevano. Qui lo scrittore finalmente potè dedicarsi ad una delle sue passioni ossia la fotografia. Non ci sono monumentali opere umane, ma le sculture della natura, le grandi distese desertiche in una giornata nuvolosa, le solitarie strade polverose e gli alberi, le pietre, le montagne innevate.

Non fu poi una viaggio molto lungo ma Tiziano riuscì comunque a raccontarlo in pochi scatti che ne catturarono l’essenza, il fascino.

Si sa alcune volte una foto può trasmetterci molto di più di mille parole.

Chi è Tiziano Terzani?

E’ stato un grande scrittore di fama mondiale. E’ nato a Firenze nel 1938 e si è laureato a Pisa nel 1962, muoverà i primi passi nel giornalismo come corrispondente dall’Asia per il settimanale tedesco “Der Spiegel”. Nel 1973 uscirà il suo libro “Pelle di Leopardo”, dedicato alla guerra in Vietnam. Tiziano passa molti anni ad Hong Kong ed in viaggio per la cina e pubblicherà poi un libro dal titolo “Holocaust in Kambodsch” dove ci parla del suo viaggio in Cambogia.

Collabora con diversi quotidiani italiani e con radio e tv svizzere. Dopo il crollo dell’imperio sovietico pubblicò “Buonanotte, Signor Lenin” che vinse il “Thomas Cook Award”, il premio inglese per la letteratura di viaggio. In seguito si trasferisce in India e nel 1995 esce il famoso libro “Un indovino mi disse”. Nel 2002 lo scrittore scopre di esser malato di cancro, morirà successivamente nel 2004 a Orsigna (Pistoia).

Gift card per acquisti online: come ottenerle gratis


Abbiamo già visto qui alcuni modi per ottenere le gift card per acquisti online gratis, oggi ne vediamo degli altri.
Si tratta sempre di panel di sondaggi, che non sono per nulla difficili e non richiedono chissà quale impegno o tempo.

Gift card per acquisti online con Mingle

Mingle è un panel di sondaggi che fra i premi ha le gift card per acquisti online. Si tratta di una piattaforma di ricerche di mercato online creata nel 2005.

Il meccanismo per ottenerle è molto semplice: ci si iscrive qui https://mingle.respondi.it/registration-refer-a-friend/?sponsorship_token=KoVJxB23AyZJdVDw3QlBOaTlMUZ7AAAv466ICytF1c0 utilizzando la propria mail e si inseriscono i dati richiesti.

Una volta aperto il profilo andremo a completare i sondaggi iniziali, a cosa servono? Sono importanti perché ci vengono assegnati dei punti e perché permettono al panel di conoscerci e assegnarci i sondaggi che meglio ci si addicono.
A questo punto non ci resta che attendere le mail con i sondaggi. Fra i premi ci sono i buoni Amazon.

Gift card per acquisti online con Opionione.net

Anche con il sito Opionione.net si possono ricevere gift card per acquisti online e ricariche telefoniche.
Come nel caso precedente bisogna cliccare qui https://opinione.net/accedi/#page-content ed iscriversi.

Si compila il form con i dati e si conferma la mail.
Anche in questo caso all’inizio vanno compilati i sondaggi iniziali che consentiranno poi al panel di inviarci i sondaggi che meglio si addicono al nostro profilo.

Gift card per acquisti online con Mister Panel

Stessa identica procedura per avere le gift card per acquisti online anche con Mister Panel.

Bisogna iscriversi qui https://www.misterpanel.it//site/about inserendo la mail ed i dati richiesti.
Gli obiettivi da raggiungere non sono molto difficili, si viene retribuiti in euro per ogni sondaggio e alla soglia si possono riscattare le gift che preferiamo.
Si viene avvisati via mail quando arrivano i sondaggi. Fra i premi abbiamo: ricariche telefoniche, buoni benzina e buoni acquisto digitali vari.

Ice Bucket Challenge: ecco cos’è successo da quando è nato

Credit photo: www.huffingtonpost.com

È già passato un anno da quando Chris Kennedy ha pubblicato un video su YouTube. Non un video qualunque, ma quello che è considerato come il primo dell’Ice Bucket Challenge, ve lo ricordate? Milioni tra vip e persone normali giravano video in cui si rovesciavano addosso – da soli o grazie ad altri – un secchio di acqua ghiacciata, nominando poi altre persone ad effettuare lo stesso rituale.

Quella che doveva essere una buona e allo stesso tempo divertente causa per donare fondi per la ricerca di una cura della SLA, la Sclerosi Laterale Amiotrofica, è però diventata una moda, che nei mesi successivi ha invaso tutti i social network.

Anche se non mancano quelli che veramente hanno aperto il libretto e firmato un assegno per cercare che questo sogno di guarigione diventi finalmente realtà. Perché – purtroppo – ad oggi la SLA non si può prevenire e non conosce cure.
Si conta che dal 29 luglio al 15 settembre dello scorso anno 2,5 milioni di persone hanno consegnato all’Assocazione circa 115 milioni di dollari. Un importo molto importante, forse uno tra i più grandi collegato ad un disastro o ad un’emergenza.
Cosa è stato di tutti questi soldi? Sono già stati usati? Come verrà speso il denaro ancora inutilizzato?

Partiamo dalla percentuale più alta: il 67%, ossia 77 milioni di dollari, andrà alle ricerche orientate verso l’identificazione di trattamenti o di una cura per curare e prevenire la SLA. Questa malattia, infatti, tende ad uccidere i pazienti entro 5 anni dalla diagnosi e, per ora, sul mercato esiste solamente un farmaco che aiuti a prolungare la vita delle persone affette.

Al secondo posto troviamo la quota di 23 milioni di dollari che sarà utilizzata per i servizi dei pazienti e delle comunità, aiutando tutti coloro che sono costretti a vivere con la Sclerosi Laterale Amiotrofica. Per questo, sarà comprato più equipaggiamento, come ascensori e sedie a rotelle, che aiutino i pazienti a vivere una vita il più normale e tranquilla possibile.

I restanti 15 milioni saranno usati per la formazione – 10 milioni – la raccolta di fondi – 3 milioni – e 2 milioni per le spese di gestione per le transazioni con carte di credito e sul web dovute ad un aumento di visitatori della pagina grazie all’Ice Bucket Challenge del 2014.

Lo scorso anno, infatti, è stato fondamentale per far conoscere meglio la SLA e l’Associazione che se ne occupa. Quest’ultima vorrebbe che ci fosse un altro anno come il 2014, tanto che penserebbe anche di rilanciare l’Ice Bucket Challenge nel mese di agosto, sperando che i risultati siano anche migliori dei precedenti. Anche perché, secondo un sondaggio condotto da Treato su 500 persone il 14% che ha partecipato alla famosa “secchiata d’acqua” dichiara di voler donare “molto probabilmente” e il 50%, invece, si ritiene “abbastanza probabile”.

Di certezze, purtroppo, ce ne sono ancora pochissime.