sabato, 20 Aprile 2024

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Ecco come interpretare i messaggi del tuo corpo (FOTO)

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Come fare a capire quali siano i messaggi del tuo corpo? Come interpretare i segnali dei tuoi muscoli, della tua mente, dei tuoi movimenti? Si dice che gran parte del linguaggio tra persone sia non verbale: ecco come riuscire a comprendere perfettamente tutto ciò che il tuo corpo ha voglia di dire a se stesso e agli altri. Ora un’infografica si propone di spiegare cosa significa il body language.

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La mano o il pugno sotto il mento significano noia, stanchezza, fastidio, sonno. Il dito invece puntato lungo gli zigomi o vicino il visto invece manifesta attenzione, interesse, idea o pensiero verso qualcosa o qualcuno. Allo stesso modo, una persona seduta con le braccia incrociate sulla scrivania si trova in una posizione chiusa e difensiva, e probabilmente non vorrà iniziare una conversazione.

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Anche lo sguardo può dire molto di voi stessi agli altri: fissare gli occhi sul naso indica che siete amici. Tuttavia, puntare gli occhi sulla loro fronte rappresenta uno sguardo dominante che potrebbe aiutare a prendere il controllo di una situazione. Se invece c’è qualcosa di più romantico, solitamente lo sguardo cade verso le labbra e il collo. Guardare verso il basso e verso destra è segno che si stanno ricordando delle emozioni. Guardare invece in alto a destra mostra che si stanno molto probabilmente ricordando le immagini.

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Il modo in cui posizioniamo le nostre gambe può anche essere un grande indicatore di come ci sentiamo. Stare con le gambe incrociate, infilando il piede della gamba superiore dietro il polpaccio dell’altro è probabile un segno di timidezza.

Se sei una donna lavoratrice in Italia scappa

travelzoo.com - Reykjavik_Iceland

Signore e signorine, studentesse, lavoratrici o blogger come me se volete vivere bene lavorando allora preparate le valige per uno di questi paesi. Da un’analisi condotta dalla Commissione Europea è stata stilata una classifica dei paesi in cui le donne lavoratrici vivono meglio grazie al trattamento equo e alle agevolazioni per le madri che lavorano.
Il risultato dell’analisi è un indice chiamato “glass-ceiling index” o più volgarmente “indice del soffitto di cristallo”. L’indice è la media ponderata, per ogni paese preso in esame, di dieci diversi fattori come il livello di istruzione delle donne, la percentuale femminile della forza lavoro, i diritti di maternità o i costi della sanità.

economist.com
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Quasi tutta la top 10 è formata da paesi nordici, l’Islanda, la Norvegia, la Svezia e la Finlandia sono ai primissimi posti.
Questo primato è dato dall’alta percentuale di donne nel mercato del lavoro, quasi al 50% con gli uomini, e il gap di trattamento economico è poco evidente (15,5% in Norvegia rispetto alla media dell’OCSE).
In Islanda oltre il 44% delle poltrone dei Consigli di Amministrazione in società quotate sono occupate da donne, grazie anche al meccanismo delle quote rosa (Scandinavia).
Un ruolo importante in queste Nazioni è giocato anche dall’assistenza all’infanzia e alla concessione di congedi per maternità e paternità. Si è visto infatti come concedendo permessi di paternità ai padri facilitava il rientro nel mondo del lavoro delle donne.

reteperlaparita.it
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Come prevedibile il nostro caro bel Paese si trova al di sotto della media dell’OCSE con un indice del 53,7%. In Italia le difficoltà per le donne sono tantissime, a maggior ragione nel mondo del lavoro. I dati Istat ci informano che una donna su due non ha un impiego. Le colpe sono molte e da attribuire a vari aspetti della nostra Nazione: la mentalità ancora molto antica ed arretrata, i trattamenti economici squilibrati e sopratutto la poca tutela in caso di maternità.
Se sei una donna in Italia e vuoi lavorare scappa. Il titolo del mio articolo è una provocazione bella e buona. Noi siamo donne. Noi siamo nate per combattere. Noi riusciremo a vincere e a cambiare questo Paese che molto vuole e poco da’ in cambio. Noi siamo donne che ce la mettono tutta sia a lavoro sia a casa quando torniamo stanche ma lo stesso giochiamo con i nostri figli. Per questo e per molto altro ancora noi non dobbiamo arrenderci ma rimanere e combattere per i nostri diritti.

Gli omofobi sono probabilmente gay: lo dice uno studio

credits photo: bossy.it

Le persone omofobe probabilmente sono gay. Era una cosa che già era stata detta ma adesso a confermarlo arriva un importante studio delle Università di Rochester di New York, Università della California e Università dell’Essex.

Attraverso vari test psicologici è stato dimostrato che chi si dichiara orgogliosamente etero, disprezzando e dimostrando un atteggiamento negativo verso gay o lesbiche, ha spesso mostrato attrazione per lo stesso sesso.

Da dove deriva, quindi, l’omofobia? Neta Weinstein, docente presso l’Università dall’Essex e autore principale dello studio, ha affermato che chi mostra aggressività lo fa perché ‘può sentirsi minacciato da gay e lesbiche poiché gli omosessuali gli ricordano tendenze simili presenti in se stesso’.

Lo studio, condotto fra gli Stati Uniti e la Germania, si è basato principalmente su quattro diversi esperimenti e ha come scopo quello di spiegare le dinamiche che si nascondono dietro un atto di bullismo e criminale dovuto all’odio verso gli omosessuali.

Richard Ryan, professore di psicologia presso l’Università di Rochester a New York, ha detto che: ‘Le persone che hanno atteggiamenti omofobi, che hanno pregiudizi e discriminano i gay, hanno a loro volta più probabilità di avere una discrepanza tra le loro attrazioni inconsce e quello di cui sono a conoscenza relativamente alla propria sessualità’.

Queste discrepanze, che li portano a dire di sé ciò che poi effettivamente non sentono di essere, derivano probabilmente dalla presenza di una famiglia molto autoritaria. I genitori che impongono ai propri figli una determinata personalità o sessualità causano, perciò, molti danni psicologici ai loro figli.

Per questo motivo ciò che si consiglia è di incoraggiare i propri figli ad apprezzarsi , a volersi bene e ad accettarsi per come sono. Solo così si potranno evitare conflitti interni al bambino e futuri atteggiamenti discriminatori e violenti, soprattutto nei confronti di gay e lesbiche.

Caffè: una bevanda, mille ricordi (FOTO)

photo credit: Passed tense

Oggi, 1 ottobre 2015 l’aria profuma di buono e di ricordi grazie ad una festa molto speciale: la giornata internazionale del caffè.
Una bevanda che accompagna le giornate di molte persone al mondo e che gli italiani amano particolarmente e che apprezzano dappertutto: anche in carcere, come cantava De Andrè nella celebre canzone Don Raffaè. Ma siamo sicuri che amiamo il caffè solo per il suo aroma inconfondibile? Noi di Blog di Lifestyle pensiamo che al caffè siano legate molte più caratteristiche che ce lo fanno amare. Abbiamo frugato tra ricordi d’infanzia, primi assaggi e molto altro ancora scoprendo milioni di momenti che ci legano al tanto amato caffè.

Ricordi d’infanzia

photo credits: te la do io firenze
photo credits: te la do io firenze

Tutti noi ci siamo avvicinati all’aroma ed al sapore di caffè durante l’infanzia, nonostante sia una bevanda poco adatta ai bambini. Lo abbiamo respirato di mattina in cucina, era l’odore che contraddistingueva la nostra mamma nel bacio della sveglia e ci sentivamo così grandi quando ce ne versavano qualche goccia nel latte. Con il caffè è stato amore a prima vista, sin da bambini.

Appuntamenti e chiacchiere

photo credits: teraodesign
photo credits: teraodesign

Crescendo, poi, il caffè ha suggellato appuntamenti e chiacchiere. Rivedere un’amica davanti un caffè per confidarsi o semplicemente per stare insieme è un rito che contraddistingue molti rapporti e relazioni.
Che sia un appuntamento a casa, davanti ad una moka fumante o in un bar davanti ad una profumata tazzina, il caffè diventa un appuntamento, un momento per stare bene insieme a chi amiamo.

Corteggiamento

photo credits: quotesgram
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In Italia si corteggia anche con il caffè. Quante volte, in preda all’ansia da primo appuntamento ci siamo chiesti in quale posto incontrarsi e cosa fare? Un semplice caffè risolve tutti i nostri quesiti: si sta insieme il giusto tempo e il suo profumo crea la giusta atmosfera. Una vera agenzia matrimoniale .

Compagno di studio

photo credits:mypatchworkheart
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Il migliore energizzante nei momenti di studio più fiacchi. Amico di tutti gli studenti, il caffè ci tiene svegli nelle notti in cui dobbiamo finire di ripetere tutto il programma per l’esame del giorno dopo. Ottimo anche nei grigi pomeriggi di studio, quando vorresti solo dormire. Lo studente lo porterà sempre nel cuore e ripensando alla sua scrivania incasinata focalizzerà la sua tazzina salvatrice immersa tra pile di libri e appunti.

Team leader

photo credits: coffeerig
photo credits: coffeerig

Il caffè ci segue anche sul posto di lavoro. Galeotta fu la macchinetta, capace di legare i colleghi grazie al suo dolce nettare. Non c’è nessun problema lavorativo, riunione o giornata storta che un caffè non possa risolvere. Persino il capo, dopo un caffè bevuto in compagnia, non ci sembra poi tanto male.

Un momento personale

photo credit: Passed tense
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Chi non ha mai preso un caffè da solo? Può sembrare triste, ma non lo è affatto. Al contrario, è un momento da dedicare a se stessi. Di mattina presto, appena svegli, quando la casa è vuota e silenziosa un caffè ci fa riflettere, pensare, ricordare.

Che sia lungo, ristretto, zuccherato, amaro o macchiato, il caffè non è mai solamente una bevanda dall’aroma e dal sapore paradisiaco. Il caffè è molto di più: è un alleato, un compagno, un collante.
E a voi, quali ricordi suscita il caffè?