venerdì, 29 Marzo 2024

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Giornata mondiale contro l’omofobia: chi è il vero diverso?

Oggi, 17 Maggio 2014, si celebra la Giornata mondiale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia (o IDAHOBIT, acronimo di International Day Against Homophobia, Biphobia and Transphobia): è una ricorrenza promossa dall’Unione europea, dal 2007 il 17 maggio di ogni anno.

L’obiettivo della giornata è quello di promuovere e coordinare eventi internazionali di sensibilizzazione e prevenzione per contrastare il fenomeno dell’omofobia, della bifobia e della transfobia. È stata ideata dallo scrittore e attivista francese Louis-Georges Tin nel 2005, a 15 anni dalla rimozione dell’omosessualità dalla lista delle malattie mentali secondo l’Organizzazione mondiale della sanità.

Nel nostro Paese, ad oggi, non esistono leggi per l’estensione del matrimonio alle coppie omosessuali, differentemente da altri paesi europei e non. Il coming-out resta un’etichetta impossibile da togliere su pelli umane fatte dalle stesse cellule, su organismi e tessuti uguali, su cromosomi, globuli rossi, muscoli e apparati identici. Cittadini di Serie B, malati, anormali, pericolosi: per molti, ancora, sono questi alcuni dei sinonimi. Una tematica ancora troppo delicata: per queste ragioni in Italia e nel mondo oltre 100 paesi celebrano la giornata contro l’omofobia con sit-in, proiezioni di film e campagne di sensibilizzazione. La priorità è fermare i suicidi e le aggressioni.

Sul web e sui social moltissimi sono gli appelli #stopomofobia, migliaia i #liberidallomofobia che spopolano sulla rete. Le tematiche all’ordine del giorno sono diritti e doveri, matrimonio, adozione, lavoro e società.
Non mancano, di sicuro, gesti, eventi e pensieri di indifferenza o odio assoluto, ma moltissimi sono i post e i commenti di assenso e sostegno. C’è chi addirittura stila una specie di “decalogo” pungente ed ironico sui “motivi per cui essere contrari ai matrimoni gay”. Lei è Silvia Sala, studentessa e fotografa provetta, questo è il suo post su Facebook e queste le motivazioni più belle:

Le cose cambieranno, io ci credo.
1. Essere gay non è naturale. I veri italiani rifiutano ciò che è innaturale, come gli occhiali, le scarpe, il poliestere e l’aria condizionata.
2. Legalizzare il matrimonio gay aprirà la strada a ogni tipo di stile di vita folle. Le persone vorranno sposare i propri animali domestici, perché ovviamente un cane ha una personalità giuridica e i diritti civili per sposarsi, nonché la capacità di dichiararsi consenziente o meno al contratto giuridico.
3. Il matrimonio eterosessuale esiste da moltissimo tempo e non è mai cambiato minimamente; le donne infatti sono ancora una proprietà del marito, le nozze sono decise dai genitori, il padre ha il diritto di vita e di morte sui figli, i neri non possono sposare i bianchi e il divorzio non esiste.
4. Ovviamente i genitori gay tirerebbero su figli gay, proprio come da genitori eterosessuali nascono soltanto figli eterosessuali.
5. Il matrimonio gay è vietato dalla religione. Dunque in una teocrazia come la nostra i valori di una religione devono essere imposti all’intera nazione. Ecco perché in Italia c’è una sola religione e tutti i bambini devono essere battezzati alla nascita.
6. Perché la religione cattolica vieta l’atto omosessuale che è considerato peccato, e dunque loro non possono sposarsi ma possono farlo assassini, pedofili, maniaci sessuali, ladri, mafiosi, serial killer, truffatori, mercanti di organi, commercianti di bambini, di schiavi, di pellicce, papponi e chiunque non sia un omosessuale.
7. Perché verrebbe meno l’antica tradizione calcistica Italiana, dato che di sicuro ci saranno meno calciatori. Infatti si sa che i gay odiano il calcio e porteranno a odiarlo anche ai loro bambini impedendogli quindi di praticare qualsiasi tipo di sport che non sia danza classica, ginnastica ritmica, pattinaggio sul ghiaccio, shopping, manicure, lampada e bolle di sapone.

Ma più di tutti:
“I bambini cresciuti da una coppia gay verranno derisi e discriminati dagli altri coetanei. A differenza di quelli con le orecchie a sventola, quelli con il naso grosso, quelli grassi, quelli effeminati, quelli di colore, quelli con la erre moscia, o quelli troppo bassi che sono accettati da tutti i coetanei e mai presi in giro da nessuno”.

Favorevoli o contrari? Mente chiusa, aperta, libera, tradizionale, convinta, rivoluzionaria, conservatrice? Cosa? Si tratta di questo?

Minoranza discriminata e in alcuni casi perseguitata, perché travolta da insinuazioni e menzogne diffamanti. Una triste, amara ma veritiera realtà ancora presente nel XXI secolo.

Chi è il vero diverso?
“La vera diversità è la paura del diverso”.

[FONTE: Repubblica]

“Around the World in 360° Degrees” nei selfies di Alex Chacon (VIDEO)

Cinquecentotre giorni, più di centotrentamila km, ventidue paesi, cinque motociclette, una telecamera GoPro e un uomo: questa l’incredibile avventura che Alex Chacon ha raccontato attraverso i suoi selfies.

Around the World in 360° Degrees” il nome della sua impresa, documentata nei particolari, che ha visto il giovane texano immortalato in selfies con scenari epici a fare da sfondo. Sul ciglio del Gran Canyon, con le cascate del Niagara alle sue spalle, dinanzi al magico Colosseo, in volo con un paracadute o in discesa libera appeso ad un elastico da bungee jumping: non è mancato nulla nell’esperienza triennale da cardiopalma di Chacon.

Un vero e proprio diario del motociclista, che ha reso il giovane ragazzo un avventuriero, facendo sognare milioni di persone e rimbalzando attraverso i mass media. Un successo alimentato dalla voglia di avventura per cui spesso si è poco coraggiosi e che Alex ci aiuta a ricordare, raccontando quell’autentica bellezza della libertà.

A fare da veicolo tra le sue esperienze e le persone a cui raccontarle, sono proprio i social, lieti di accogliere storie curiose e virali come questa.

Nei video proposti la compilation dei selfies più entusiasmanti, ma anche alcuni dei momenti più belli di un fantastico viaggio che resterà nella storia. Non solo la sua.

La nuova moda dei cinesi: portare a passeggio la verdura

Credits photo absurdityisnothing

Ha dell’incredibile la nuova moda che arriva dalla Cina: portare a passeggio delle verdure come se fossero degli amici a quattro zampe. Sì perchè sembra che gli adolescenti cinesi abbiano bisogno sempre più di combattere la solitudine e di fare nuove amicizie e quale miglior modo se non quello di girare con una “compagnia”?

Bizzarra, senza dubbio. Ma solo per noi “occidentali”: i giovani cinesi la ritengono una buona strategia infatti per fare interessanti incontri e iniziare delle conversazioni. Si parte dalla verdura ovviamente per passare poi ad altri argomenti.

E non è tutto: alla verdura viene dato anche un nome, perchè altrimenti è complicato riferirsi all’oggetto. Ma non era meglio un cane? A quanto pare no, perchè secondo alcuni il fatto che il cane possa abbaiare distoglie l’attenzione. Invece la verdura nel suo piccolo non dà alcun fastidio, non ha bisogno di cure.

Al motto di una ‘verdura per amica’, gli adolescenti cinesi difendono il loro hobby. Lo vedremo spopolare anche altrove?

Nuova sede Facebook in Italia. Apre a Milano e valorizza il design Made in Italy (FOTO)

Se pensate che Facebook sia solo dietro lo schermo di un computer o un’app per il vostro smartphone, vi sbagliate di grosso.
Da quando la crescita del più famoso social network, inventato dal neo trentenne Zuckerberg, ha raggiunto numeri esorbitanti – arrivando a 24 milioni di utenti italiani – si è sentita necessità di un nuovo spazio pensato per la creatività e l’interazione.

Ha, infatti, aperto a Milano una nuova sede del social network.
Ovviamente è tutto ispirato alla filosofia di Facebook, per cui tutto open space, lasciando la libertà della totale auto espressione; aperta e trasparente.

Progettata in stile Menlo Park, si trova a pochi passi dal centro di Milano, in zona Duomo, tutto arredato da valorizzano da pezzi unici dell’artigianalità del design Made In Italy. La progettazione di questa nuova sede è stata curata dallo Studio RE|value di Cristiana Cutrona in collaborazione con gli ingegneri di BRE, di Voltaire per la parte illuminotecnica e di Biobyte per la consulenza acustica.

Due sono le particolarità affascinanti: le pareti riempite di graffiti e murales, di scritte ognuna diversa -con ogni tanto, qua e là, qualche Move Fast, muoviti veloce, Break Thing, rompi le cose (metaforicamente e non) Hack Often, ovvero rompi le regole, pensa fuori dai contorni – e la caffetteria ispirata niente meno che alle tipiche latterie meneghine, affacciata su un fantastico panorama con tanto di Torre Velasca sullo sfondo e skyline milanese mozzafiato.

[Credit: unadonna.it]