domenica, 27 Luglio 2025

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Walt Disney da “Re dell’infanzia” a “Principe oscuro”

Walter Elias Disney, meglio noto come Walt Disney, nacque nel 1901, a Chicago. É stato uno dei personaggi più brillanti e influenti del secolo scorso e lui dobbiamo la creazione di Disneyland, il più famoso parco a tema. Non solo, fu il primo ad accostare nel cinema la musica alle immagini, fu produttore, regista, sceneggiatore e doppiatore. Showman a tutto tondo nel campo dell’intrattenimento, ancora oggi il record di nomination all’Oscar, cinquantanove, appartiene ai suoi film
Questo è quello che tutti sanno sul creatore dei mille cartoni che hanno fatto sognare, emozionare grandi e bambini.

Ma al di là della magia di cui sono ricchi gli amati cartoon, con uno studio dettagliato non sembrano più essere tanto innocenti come si crede.
Ormai si sa che nei capolavori Disney sono stati inseriti messaggi subliminali, esponendo così i bambini al sesso fin dalla tenera età.
Ma sembra che nei cartoni animati ci siano anche altri significati nascosti.

Studiando Walt Disney si capisce ben presto che costui è stato un vero e proprio “genio del male”.
A smascherare la vera natura del più grande produttore ci ha pensato la biografia non autorizzata di Marc Eliot, nel libro “Walt Disney: il principe oscuro di Hollywood“, che il New York Times si apprestò a studiare a fondo, verificandone la veridicità dei contenuti.
Da quelle pagine si scoprì la personalità di un uomo alcolizzato, nevrotico, depresso, impotente, e razzista.
Ma questo non era certo un segreto. Sapevano tutti che nell’equipe della Disney, per volere del capo, non potevano entrare a farne parte persone di colore ed ebrei.

Ma il vero problema non è di cosa soffrisse il grande Walt, ma i messaggi subliminali che ha introdotto nei cartoni animati.
Cosa sono i messaggi subliminali?
Sono quei messaggi che percepisce la mente e non l’occhio, quei messaggi che evocano un concetto o un oggetto apparentemente diverso da ciò che stiamo osservando.
E i cartoon ne sono pieni.
Qualche esempio?

Biancaneve e i 7 nani

A rifletterci bene, il nome della protagonista è tutto un programma. Di fatti Biancaneve significa “snow white“, ovvero neve bianca, cioè niente popò di meno che la cocaina.
E i 7 dolci nani? Il loro nomi rappresentano i principali effetti dannosi derivanti dall’assunzione di cocaina.
Sebbene la storia sia stata raccontata dai fratelli Grimm nel 1812, quando la cocaina ancora non era stata sintetizzata, fu la Disney a dare ad ogni personaggio una caratteristica e un nome distintivo nel 1937.

Cucciolo, in inglese “Doopey“, cioè sfatto: è il primo sintomo della dipendenza da cocaina, trascuratezza e instabilità.
Brontolo, in inglese “Grumpy“, cioè irritabile: intrattabile, rappresenta l’astinenza.
Eolo, in inglese “Sneezy“, ovvero che fa starnuti: le conseguenze dell’abuso di cocaina sull’apparato orofaringeo e nasale.
Gongolo, in inglese “Happy“, allegro: rappresenta lo stato di euforia temporaneo.
Mammolo, in inglese “Bashful“, cioè schivo: il disagio del cocainomane che evita rapporti umani e sociali.
Dotto, in inglese “Doc“, dottore: saccenza e sensazione di onnipotenza.
E infine il dolce Pisolo, in inglese “Sleepy”, assonnato: l’ultimo stadio, stanchezza e dolori articolari.

Winnie The Pooh

Il dolce orsacchiotto ghiotto di miele e i suoi fantastici compagni di avventura non hanno riferimenti sessuali, o pro cocaina, ma a disturbi mentali/metabolici:
Christopher Robin: Schizofrenia.
Un malfunzionamento nella percezione della realtà che è sicuramente evidente nel bambino protagonista, che lo porta ad avere allucinazioni in cui immagina che i suoi giocattoli sono vivi e gli parlano.
Winnie The Pooh: Bulimia.
La bassa autostima di Pooh è il risultante psicologico nel suo eccessivo bisogno per il miele.
Pimpi: Disturbo d’ansia generalizzato.
Una condizione mentale in cui ogni cosa è fonte di stress. Il maialino diventa eccessivamente nervoso diverse volte e questo è evidente nel modo in cui le orecchie sottilmente si contraggono.
Tigro: Sindrome da deficit di attenzione e iperattività.
Il tigrotto è affetto da ADHD, non riesce a controllare la sua iperattività ed è estremamente impulsivo.
Tappo: Ossessivo compulsivo.
Un disturbo d’ansia in cui la persona soffre di pensieri ossessivi e tendenze compulsive. Questi possono essere visti nel coniglietto con azioni incontrollabili come la pulizia a livello estremo.
Uffa: Disturbo Narcisistico di Personalità.
Il gufo è eccessivamente preoccupato di se stesso. Crede di essere l’animale più intelligente, e per alcuni soffre anche di Dislessia.
Ih Oh: Depressione.
Stato mentale caratterizzato da un sentimento sconsolato e cupo e mancanza di attività.
Kanga: Sindrome della Leonessa.
Madre iperprotettiva, è chiaramente ossessionata dal controllo del suo piccolo Ro.

Un capitolo a parte è dedicato ai messaggi sessuali della Disney:

Il Re Leone

Da un fermo immagine della scena in cui Simba si sdraia e fa sollevare della polvere, si nota come queste invece di sollevarsi in cielo normalmente, creino uno scritta piuttosto decisa.

Si nota anche come la conformazione della faccia del docile leoncino mostrino la silhouette di una donna.

Bianca e Bernie

Il cartone che ha incollato allo schermo tutti i piccini, ha fatto partire un processo nei confronti della Disney per i chiari riferimenti sessuali e satanici. La Disney ha sborsato ben 70 milioni per non fare troppo scalpore.

Con un fermo immagine si nota come, nella scena dell’impicchiata dei due topini, sullo sfondo, in una finestra c’è una donna nuda con faccia demoniaca.

Insomma, gli esempi sarebbero infiniti, dalla Sirenetta, che è ricca di forme falliche, ad Alice nel paese delle Meraviglie, con riferimenti alla droga e sessuali.
Ogni cartone è stra colmo di messaggi subliminali scelti con cura dal vecchio buon Walt, massone dichiarato.

Ora, sta ad ognuno scegliere se credere o meno in questi messaggi, se vedere “del marcio” nei capolavori Disney o se gustarli come da bambini.
Il fatto eclatante è come un padre di famiglia, creatore di un mondo magico, abbia cercato, e molte volte ci è riuscito, di manipolare i bambini con messaggi dannosi.

Ci vuole un occhio a-normale per vederli, ma nel momento in cui si scoprono, un cartone animato non sarà mai più bello,dolce e di compagnia come prima.

Realtà aumentata, un tocco di divertimento e magia

La realtà a volte può essere noiosa e gli effetti speciali, così come le grandi avventure sono tipiche dei film d’animazione, mentre la vita è tutta un’altra cosa. Ma essere un artista, fuori e dentro, significa anche trovare o creare attraverso una buona dose di fantasia, un modo per sconfiggere la quotidianità mettendo fine alla parola noia.

È il caso di Hombre_McSteez, nome d’arte del disegnatore californiano Marty Copper, 26 anni, che crea divertenti animazioni con lucidi e foto-video catturati con il cellulare. Così oggetti e scene di vita quotidiana diventano gli sfondi di spassose clip. Il suo è stato un passatempo nato per gioco, che lo ha già portato a totalizzare oltre due milioni e mezzo di visualizzazioni sui suoi canali Youtube, Instagram e Tumblr.

realtà aumentata un tocco di divertimento e magia

Un esempio di realtà aumentata e animazioni che ci permettono di inserire nelle azioni abituali strani personaggi. Un universo di fumetti invade la vita quotidiana, rendendo divertenti e fuori dal comune anche i gesti più piccoli. Così aprendo il frigo scopriamo di avere uno strano pinguino che balla, una casella postale che si apre da sola, una lucertola che inghiotte un aereo e una palla di pelo che sputa un gatto. Un paio di disegni di Hombre lo coinvolgono con il suo cibo, mentre un personaggio sputa su di lui dopo che cerca di impedirgli di volare via.

Si tratta di una tecnica apparentemente semplice dal punto di vista tecnologico, che richiede però un tempo di realizzazione e di animazione molto lungo, ma il risultato è impressionante.

Le star all’altare, ma come damigelle (FOTO)

Credit: nosotras.com

Il giorno dell’altare arriva per tutti, anche per gli amici e le amiche delle più famose star di tutto il mondo, che si tramutano in testimoni e damigelle d’onore.
Eccone alcune:

Mila Kunis
L’attrice, che aspetta un figlio dal fidanzato Ashton Kutcher, con cui si sposerà, nel dicembre 2013 ha fatto niente meno che la damigella d’onore per il fratello Michael Kunis, a St. Petersburg, Florida.
Indossava un abito rosa senza spalline che arrivava poco sotto il ginocchio. Semplice, ma bella e radiosa come sempre.

Cameron Diaz
Anche la bellissima attrice statunitense, protagonista di molti film tra cui “Il matrimonio del mio migliore amico” e “Charlie’s Angels”, è stata accanto, sull’altare, a un suo caro amico che si è sposato in Francia, nel 2006.
La Diaz ha più di 40 anni, e nonostante tutto sono ancora tutti pazzi per lei. Nel caso dovesse pronunciare il fatidico “Lo voglio”, Drew Barrymore sarebbe pronta a farle da damigella: “Cameron’s my best friend in the whole world and I’d be honored to be a bridesmaid”.

Jennifer Lawrence
La vediamo spuntare sulla popolare rivista dedicata ai matrimoni “Martha Stewart Weddings”, in occasione del matrimonio del fratello (ottobre 2013).
Raggiante come al solito, La Lawrence ha atteso all’altare la sua nuova cognata, Carson Massler, accanto a suo fratello Blaine, in abito rosa tenue senza spalline.

Jennifer Garner
L’attrice diventata celebre a livello internazionale per l’interpretazione dell’agente della CIA Sydney Bristow, nella serie televisiva “Alias”, si è presentata all’altare con un abito lilla al matrimonio 2006 del suo assistente a Montecito, in California.

Keira Knightley
Anche la bellissima attrice de “Pirata dei Caraibi” ha avuto l’onore di accompagnare all’altare la moglie del fratello, la web designer Kerry Nixon, nell’aprile del 2011.
Keira era splendida con un abito viola, un bouquet di fiori bianchi e il suo solito sorriso smagliante.

Katherine Heigl
Nonostante sia stata protagonista del film “27 volte in bianco” la sua vita reale è ben diversa. All’altare ci è andata ben due volta, una per sposare il musicista Josh Kelley, nel dicembre 2007, e l’altra volta per fare la damigella d’onore di sua sorella Meg.

Jessica Simpson
La Simpson ha accompagnato all’altare una delle sua coppie preferite: CaCee Cobb e Donald Adeosun Faison, nel dicembre 2012.
Era già stata precedentemente damigella d’onore, con la sorella, Ashlee Simpson, per le nozze di amici.

Britney Spears
La giovane cantante ha indossato un abito molto elegante ma piuttosto scollato per il matrimonio della sorellina Jamie Lynn Spears. In una delle foto ricordo lei sembrava addirittura la sposa.

Mary-Kate e Ashley Olsen
Le gemelle Olsen, con abito abbinato, hanno accompagnato all’altare un loro amico. Vestito in abito bianco si è sposato a Cabo nel novembre del 2007. Ora aspettiamo in abito bianco anche le gemelle che hanno conquistato il cuore di moltissime adolescenti.

Rachel Bilson
Dalle foto rubate sembra proprio che Rachel Bilson si sia divertita nei suoi panni da damigella a un matrimonio in un ranch di Santa Barbara nel settembre 2008.
Indossava un abito fasciato sul seno senza spalline, e un sorriso da capogiro.

Selena Gomez
La giovane cantante e attrice americana ha saltato dalla gioia nel suo abito blu royal, quando l’amico che aveva accompagnato all’altare, sulla spiaggia, aveva pronunciato le tanto attese parole “I do”.

[Credit: USWEEKLY]

‘Te lo dice Belen’, è ironia sui social

Credit Photo: www.curiosandoinrete.com

“Te lo dice Belen” è una pagina social fantastica dedicata alla soubrette argentina.
L’autore di questa pagina ha riscontrato un successo strepitoso all’insegna di un sano senso dell’umorismo, e di una delle donne più amate e ambite del momento.

In Te lo dice Belen vengono rivisitati, grazie a battute in un argentino maccheronico che rende tutto estremamente più spiritoso, i vari scatti che la bella Belen Rodriguez posta sul suo profilo Instagram personale.
Solitamente quando si pensa all’immagine di Belen non si può fare a meno di idealizzare da subito un’esplosione di sensualità e perfezione. Non questa volta.

È sorprendente come grazie all’ironia dell’ideatore della pagina Te lo dice Belen, la bellezza stupefacente di una donna come Belen Rodriguez passi da subito in secondo piano, lasciando il posto ad inevitabili risa. Conosciamo Belen come una donna simpatica ed estremamente autocritica. Scorrendo questi post ne resterebbe piacevolmente divertita anche lei:

Ecco cosa succede quando un personaggio dello spettacolo diventa un vero e proprio fenomeno.
Sottoposti a numerose critiche, spesso anche gratuite ed offensive, le celebrità convivono costantemente nell’ombra di una vita parallela inventata da terzi. Protagonisti di situazioni spesso scomode, che mettono in cattiva luce anche la loro vita privata.

Ma quando un personaggio dal carattere intraprendente e simpatico come Belen stuzzica la fantasia di chi con intelligenza riesce a trarre l’aspetto più ironico di una donna dalla bellezza iconica, il successo è garantito, e le risate sono assicurate.