sabato, 12 Luglio 2025

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Inquinamento ambientale: è ora di spegnere le vetrine sempre accese

Dobbiamo necessariamente parlare di inquinamento ambientale e di come viene influenzato da alcune scelte fatte da negozi ed edifici pubblici.

Vi sarà capitato di passeggiare in centro, dopo l’orario di chiusura dei negozi ma vedere le vetrine illuminate.

A me personalmente è successo di vedere supermercati completamente illuminati, dopo l’orario di chiusura ma anche edifici pubblici.

Queste vetrine sempre accese contribuiscono notevolmente all’inquinamento dell’ambiente, sarebbe ora di spegnerle.

Inquinamento ambientale: è ora di spegnere le vetrine sempre accese

Già a Milano, proprio per via dell’inquinamento ambientale, il presidente della rete associativa vie Confcommercio Milano aveva decretato che: «Si può non tenere accese le luci fino all’una di notte, ma vetrine e insegne fino alle 23, soprattutto per garantire l’illuminazione delle strade, e le altre luci spegnerle quando si chiude il negozio».

In realtà andrebbero spente tutte le luci perché fra crisi energetica e cambiamento climatico, non ci sembra naturale che restino accese se l’attività non è in funzione.

Si è aperto un dibattito sul fatto che le vetrine illuminate contribuiscono ad illuminare le strade, rendendole più sicure. Il fatto è che città come Milano hanno già una buona illuminazione pubblica.

Inquinamento ambientale: la ribellione in Francia

In Francia si sono attivati gli attivisti francesi di nome On The Spot Parkour contro l’inquinamento ambientale.

Questi atleti parkour si filmavano mentre giravano la sera, per le strade della città, ed a mani nude si arrampicavano per spegnere le insegne dei negozi, in Francia infatti gli interruttori si trovano all’esterno.

In Italia sarebbe davvero difficile, ma Le Iene hanno fatto un servizio in proposito chiedendo ai negozianti perché tenessero le luci accese anche se siamo in piena crisi energetica e cambiamento climatico. La risposta è stata: pubblicità. Se l’insegna è accesa da l’idea che li si stia lavorando (anche se non c’è nessuno dentro) ed inoltre se il vicino la tiene accesa bisogna per forza accendere anche le altre. Insomma sacrificare l’ambiente per la pubblicità, per vendere.

Ci aspettiamo una normativa, anche a livello comunale, che imponga che le vetrine vengano spente alla chiusura dell’attività.

Quale libro leggere in estate: Un regalo da Tiffany



Quale libro leggere in estate: Un regalo da Tiffany di Melissa Hill è il mio consiglio.

Per questo periodo ci vuole una lettura leggera, non troppo impegnativa vista anche la situazione. Chi di voi non si ricorda di Colazione da Tiffany?

Il film in cui la Hepburn interpreta Holly Golightly, prostituta d’alto bordo che sogna di sposare un uomo ricco che le regali tanti gioielli da Tiffany e poi incontrerà un romanziere squattrinato di cui s’innamorerà.

Quale libro leggere in estate: Un regalo da Tiffany

In questo romanzo di cui parliamo oggi incontriamo all’inizio due uomini: Ethan e Gary, che la notte di Natale stanno acquistando un regalo per le proprie fidanzate. Il primo cerca un anello di fidanzamento con quale chiedere a Vanessa di sposarlo; mentre l’altro, dimentico del dono natalizio, s’affanna a cercarle un braccialetto portafortuna per Rachel.

Ma uscendo entrambi dal negozio per sbaglio i regali vengono scambiati.

Così è Rachel a ricevere l’anello e Ethan deve riportarlo a Vanessa ma…forse non sarà così semplice…

E’ un libro molto romantico, dallo spirito leggero e brillante, raccontato in terza persona, molto semplice, pochi personaggi e abbastanza divertente. Il libro ideale per scordare quest’afa micidiale!

Quale libro leggere in estate: chi è Melissa Hill?

E’ un’autrice di bestseller che vive a Dublino.

Acclamata come “la regina delle trame dagli esiti imprevisti”, nei suoi libri riesce a combinare tutta l’emozione e l’umorismo della narrativa femminile contemporanea con intrecci che non hanno nulla da invidiare ai romanzi gialli.

Ha cominciato a scrivere nel 2003 e in breve tempo è diventata una delle più note autrici irlandesi. Le sue storie hanno toccato le corde del pubblico femminile in tutto il mondo e in breve tempo sono state tradotte in 18 lingue.

Vita e morte di un iPhone (VIDEO)

iPhone

Non possiamo più vivere senza smartphone, ormai è diventato parte integrante delle nostre abitudini. Ma vi siete mai chieste invece com’è la vita di un iPhone? Paul Trillo, un regista newyorkese, ha voluto provare a vedere come ci si sente nei panni di un iPhone ed ha realizzato un cortometraggio “The Life and Death of An iPhone” in cui racconta la storia della nascita, della vita e della morte del famoso smartphone.

Naturalmente il video è stato interamente girato con un iPhone e racconta i momenti di vita quotidiana che tutti noi viviamo, visti dalla prospettiva del nostro inseparabile compagno e testimone, il telefonino. Dalla noia dell’attesa del’autobus in cui lo sfruttiamo per distrarci un pò, alla solitudine a cui è costretto durante momenti magari un pò più intimi. I primi giorni dopo l’acquisto non abbiamo occhi che per lui, è bello, nuovo, accattivante, ha mille funzioni. Poi il tempo passa, e come spesso ci capita anche con le persone, subentra l’abitudine, e il nostro iPhone comincia a sentirsi abbandonato, non è più speciale come prima. Fino al momento dell’inevitabile separazione. Non ci soddisfa più, ormai è superato. Siamo pronti per il nuovo modello.

http://youtu.be/4jToUsID9Yk

Reddit ebook deal: Gisella di Carlo Cassola

Reddit ebook deal: Gisella di Carlo Cassola per tenervi compagnia in quarantena.

Ho scoperto che la quarantena è perfetta per riscoprire i classici, soprattutto gli italiani come Calvino, Cassola ma anche Svevo.

Vi voglio dedicare una canzone prima di parlare del libro: S’Arriu De Su Coru di Simona Salis.

Questa canzone che parla di fiumi immaginari del cuore (tutti i fiumi portano al mare), di trovare la pace e se stessi non so perché mi ha fatto venire in mente la protagonista del libro di oggi.

Reddit ebook deal: Gisella di Carlo Cassola

Se state pensando ad un’eroina forte, sognatrice e romantica siete fuori strada, beh forte lo è in effetti; Gisella infatti pur sembrando una delicata fanciulla è molto fredda, astuta, calcolatrice e ipocrita.

Ciò è dovuto oltre che al suo carattere anche alla condizione in cui si trova: è povera ed orfana, vive in casa di alcuni parenti dove in pratica è considerata una domestica, per via anche della zia che ne è gelosa e che vorrebbe una figlia graziosa come lei mentre la sua è un tipo decisamente mascolino.

Lo scenario come sempre è Firenze.

Dunque la Gisella vive con questi zii ed è una ragazza molto corteggiata che decide di sfruttare la sua bellezza , decide di fidanzarsi con un ragazzo innamorato di lei ma dopo poco lo lascia per sposare un vicedirettore di banca che le interessa solo per la posizione che ricopre.

Da lui ha un figlio a cui è attaccata solo diciamo per un “senso del dovere”. Nonostante Gisella si consideri una signora rispettabile alla prima occasione buona intrattiene una relazione con il vecchio zio che la ospitava in casa. Nel mentre arriva la guerra, il secondo conflitto mondiale, e Gisella fa pressioni sul marito perché questi si allei con i fascisti ottenendo solo che questi venga costretto a fuggire al nord per non esser linciato dai partigiani.

Quindi Gisella facendo conto che il marito sia morto inizia una relazione con un soldato americano tale Bill per tornare nuovamente dallo zio ma ecco che il marito Antonio ricompare, Gisella furiosa per ferirlo gli racconta i suoi tradimenti ma poi se ne pente e l’assalgono i sensi di colpa, in questi sprazzi prende consapevolezza di non avere un buon animo, ma c’è da dire che se lo fa passare presto perché comincia a giustificare i suoi comportamenti e a far prevale l’orgoglio .

Mentre la guerra continua Gisella e la sua famiglia si trasferiscono a Bologna dove lei si trasforma…