giovedì, 10 Luglio 2025

Tendenze

Home Costume & Società Tendenze Pagina 2

Arredare in stile vintage (FOTO)

photo credits: donnaclick

Il vintage è uno stile molto apprezzato ed negli ultimi anni. Non è raro, infatti, trovare complementi d’arredo vintage tra le mura domestiche.
Sarà per il suo fascino senza tempo, sarà perché dona allegria e ci ricorda quegli anni in cui tutto era più autentico, questo stile non passa mai di moda e viene apprezzato da tutti. Ma quali sono i primi passi da compiere se si vuole arredare una casa o qualche stanza? Scopriamoli insieme.

Il colore


Questo tipo di arredamento richiede colori frizzanti, ogni stanza deve avere almeno un tocco di colore acceso e ricco di allegria. Piastrelle e pavimenti vintage mixati, tappezzeria imbottita, tende e plaid dal gusto retrò sono perfetti per dare un gusto vintage a casa vostra.

I mobili


I mobili giusti per arredare vanno scovati nei mercatini dell’antiquariato o nelle case di zie e nonne. Il sapore di una madia in legno usurata o di un vecchio tavolo in formica, infatti, non possono essere sostituiti da pezzi nuovi e privi di vissuto.

I dettagli


I dettagli contribuiscono a ricreare un ambiente perfettamente arredato. Sì a vecchi vinili e giradischi, stampe ingiallite e vecchie foto in bianco e nero incorniciate, tendine dal gusto antico e vecchi orologi da parete. Centrotavola all’uncinetto color ecru, piastrelle vintage in cucina e qualche plaid in salotto faranno il resto.

Vintage e contemporaneo


Il vintage si adatta bene con elettrodomestici di ultima generazione e complementi d’arredo contemporanei, basta saper ricreare un ambiente dove i due stili vengano utilizzati in ugual misura. In cucina, ad esempio, prediligete un frigorifero moderno e accostatelo a stoviglie e madie che utilizzavano anche le vostre nonne.

Interior design: specchi per allargare gli ambienti (FOTO)

Credit: giardinistore.ii

Stanchi della monotonia della casa? Volete dare un po’ di luce alla vostra camera ma non sapete come fare? La risposta alle vostre domande si può racchiudere in una sola parola: specchio.

In realtà, lo specchio è forse l’elemento che non può mancare nella casa. Ma non tutti sanno che, oltre alla classica e scontata funzione, questo oggetto ha anche una vera e propria potenzialità: dona luce alla stanza in cui si trova e ha la capacità di farcela sembrare più grande – ovviamente si parla di specchi abbastanza grandi. Vediamo, allora i vari tipi di specchi da utilizzare per ingrandire gli ambienti della nostra casa e, soprattutto, in che modo questo è possibile.

Specchio lungo su parete

Se una stanza vi sembra molto stretta, istallate uno specchio lungo su una delle pareti. Avrete un effetto di continuità della stanza.

Piastrelle specchio

Piccole ma eleganti, queste piastrelle danno l’effetto di ampliare le dimensioni degli oggetti intorno ai quali sono posizionate, come ad esempio un camino. Possono essere utilizzate anche come delle vere e proprie piastrelle.

Credit: vivereconstile.it
Credit: vivereconstile.it

Porte armadio a specchio

Applicate, appunto, sull’armadio queste porte specchiate ingrandiscono e illuminano la stanza da letto – inoltre è il sogno di chiunque potersi vedere dalla testa ai piedi in un enorme specchio.

Credit: scottoarredamenti.com
Credit: scottoarredamenti.com

Specchio nel corridoio

Molto spesso si sottovalutano i corridoi, considerati ambienti di passaggio e per questo motivo ‘snobbati’. Ma se volete dare luce e rendere meno angusto il vostro corridoio, l’essenziale p applicare uno specchio dal soffitto fino al pavimento su una o entrambe le pareti.

Specchio sul soffitto

Potrebbe sembrare pericoloso ma, applicare lo specchio sopra le vostre teste è un modo fantastico per allargare la vostra piccola camera. La sensazione che verrà fuori sarà sicuramente quella di profondità e continuità con il ‘cielo’.

Credit: trame.com
Credit: trame.com

Specchio su due pareti

Applicando su due pareti degli specchi, non soltanto abbiamo la sensazione di ingrandire la stanza, ma avremo anche un bellissimo gioco di riflessi e lucentezza grazie ai raggi del sole che si specchiano o alle luci.

Nozze in: tutti i trend del 2016 (FOTO)

credits photo: .coef-eventi.it

State per sposarvi e volete rendere il vostro matrimonio indimenticabile e alla moda? Stupire gli ospiti ormai non è più cosa facile, e la gara alla cerimonia più bella è sempre aperta e spietata. Non vi resta altro da fare, quindi, che tenervi aggiornati su tutte le novità che rendono le nozze in e particolari. Nel 2016 ci sono sette trend da non sottovalutare se volete essere all’altezza della situazione.

Stile bohémien

credits photo: luieleiwedding.it
credits photo: luieleiwedding.it

Il 2016 è l’anno delle nozze in stile boho-chic. Insomma, nozze informali e non troppo pompose, celebrate rigorosamente all’aperto. Ciò non significa che dovrete rinunciare al romanticismo ed optare per un matrimonio sciatto, tutt’altro. I materiali riciclati, il fatto in casa, l’handmade renderanno tutto molto originale e irripetibile. Secondo l’Osservatorio di ProntoPro.it, portale che mette in contatto la domanda e l’offerta di lavoro artigiale, un wedding planner chiederebbe tra i 750 e gli 850 euro per organizzare delle nozze bohèmien.

Effetto tattoo

credits photo: blogdimoda.com
credits photo: blogdimoda.com

Vi ricordate lo stereotipo della sposa in bianco, in stile principessa? Scordatevelo. Le spose più alla moda indossano un abito di pizzo, ma di un pizzo talmente ben cucito da sembrare un tatuaggio sulla pelle. Si tratta di abiti da sposa seducenti, effetto nude, che sicuramente non passeranno inosservati.

Make-up appariscente

credits photo: herash.it
credits photo: herash.it


Addio anche al make-up effetto acqua e sapone
. La sposa del 2016 non ha paura di osare, e lo fa attraverso smokey eyes forti, sui toni del tortora, del marrone e dell’oro. Sulle labbra invece si passa dal nude al corallo.

Social e droni

credits photo: aereovisione.com
credits photo: aereovisione.com

Scatenatevi con Twitter, Facebook ed Instagram. Il matrimonio più in continua anche sui social, con hashtag creati appositamente per condividere foto e video. E se questo non vi basta, potete sempre comprare dei droni per delle fotografia e delle riprese spettacolari.

Anni ’70

Nozze in, i trend del 2016

Un altro punto su cui fare attenzione è l’acconciatura della sposa che, in linea con lo stile bohèmien, deve essere il più possibile naturale ma comunque ricercata. Insomma, ispirata agli anni ’70. Perfette sono le trecce in ogni loro declinazione, con inserti di fiori.

Giocolieri

credits photo: tiracchematte.com
credits photo: tiracchematte.com

Se gli ospiti musicali non stupiscono più, se amici e parenti sono di critiche facili e non si lasciano andare a facili complimenti, resta solo una cosa per lasciare tutti a bocca aperta: ricorrere a spettacoli circensi.

Dj

credits photo: djexpressteam.blogspot.com
credits photo: djexpressteam.blogspot.com

No dj? No party. Le persone vogliono divertirsi, questo è un dato di fatto. Per accontentare tutti basa assumere un professionista e ballare fino a notte fonda.

Internet is the new black (FOTO)

credits: wired.it

Alcuni di noi non erano nemmeno nati quando si parlava di ASL. E nemmeno quando i genitori più impauriti temevano che fosse necessario un trattamento sanitario obbligatorio per i propri figli la cui vita stava venendo prosciugata da quel mostro digitale di Internet. Tutti quegli adulti agitati erano già pronti a portare i loro figli all’ Azienda Sanitaria Locale, perché sì, la loro dipendenza doveva pur essere curata in qualche modo. Eppure, cari genitori, quella sigla aveva davvero poco a che fare con i camici bianchi dei medici.

ASL: Age/Sex/Location. Quando si iniziava una conversazione su un social network questa sigla era sempre il primo messaggio che veniva inviato. Poche informazioni, oltre al nome, solo l’età, il sesso e il Paese di provenienza. Erano i primi passi fatti nel mondo delle relazioni a distanza, iniziate (e pure finite) attraverso uno schermo.

Oggi, però, una cosa a quegli adulti impazienti di curare i propri figli, dobbiamo riconoscergliela: ci avevano visto lungo, anzi, lunghissimo. Perché anni dopo l’avvento di Internet e dei suoi linguaggi, alcuni andrebbero davvero curati: quelli che la popolazione incredula definisce i “temerari del web”. Dire di chi si tratta non è complicato: sono quelli che, anche nel parlato, utilizzano sigle che dovrebbero essere relegate al mondo online. Tipo quelli che invece di scrivere -o, nei casi più estremi, invece di dire- “per quanto ne sappia”, così, nel mezzo di un discorso, anche uno serio, usano un mai visto “AFAIK”, che è “as far as I know”. E tu resti così, a metà tra lo sbigottimento e la risata soffocata. Non sai se ammettere di non sapere cosa sia questa parola appena pronunciata o se fingere candidamente di non aver sentito bene.

Ecco, per evitare di rimanere spiazzati durante una conversazione è necessario conoscere le 10 sigle più usate nel linguaggio del web.

1. A.K.A.

credits: wired.it
credits: wired.it

Qui siamo nel linguaggio colloquiale americano, ma anche inglese. AKA, abbreviazione per “also known as”, vuol dire “anche conosciuto come”. Tipo quando siete per strada e incontrate una persona che vi sta molto antipatica, alla fine, quando il peggio è passato, vi scappa un “aka Crudelia De Mon”.

2. A.S.A.P.

credits: wired.it
credits: wired.it

Un vostro collega vi ha chiesto di controllare un progetto a cui ha lavorato o, con molto meno impegno, un vostro amico vi ha chiesto di richiamarlo. Alla fine del messaggio, trovate scritto un “asap”, ovvero “as soon as possible”, “quanto prima possibile”. Non certo la cosa più semplice da decifrare.

3. A.T.M.

credits: wired.it
credits: wired.it

“ATM sono un po’ impegnato, ci sentiamo dopo”. La vostra espressione davanti a questo messaggio è una sola: quella di chi si sente improvvisamente spaesato. Non riuscite a capire come un punto ATM per fare un prelievo bancario e l’essere impegnato possano essere collegati fra loro. Ma no, “ATM” sta per “at the moment”, “al momento”.

4. B.F.F.

credits: wired.it
credits: wired.it

Questo è uno dei più ricorrenti. Come didascalia alle foto, tra gli hashtag più usati, nei messaggi: insomma, “BFF” lo trovate un po’ ovunque. La sigla sta per “best friend forever”, ovvero “migliore amico/a per sempre”.

5. C.U.

credits: wired.it
credits: wired.it

Questo vi lascia spiazzati sul serio. Non solo è una sigla inglese, ma è anche formata da un’associazione impensabile di suoni. La “C” sta per “see”, la “U” per “you”. Quando vi salutano così vuol dire che hanno in programma di incontrarvi di nuovo, vuol dire “ci vediamo“. La sigla è spesso accompagnata da una “L” o da una “S” finale, che sta per “see you later”, “ci vediamo dopo” e “see you soon”, “ci vediamo presto”. “C.U” potrebbe anche essere sostituita da “T.T.Y.L”, che vuol dire “parliamo più tardi” da “talk to you later”.

6. F.O.A.F.

credits: wired.it
credits: wired.it

Siete stati invitati da un vostro amico a trascorrere una serata divertente insieme. Dopo aver accettato, l’amico vi scrive un messaggio in cui magicamente compare un “F.O.A.F.”. Siete stati appena avvertiti che all’uscite sarà presente anche un “friend of a friend”, “un amico di un amico”. Sarà per voi una palla al piede o una gradevole scoperta.

7. I.C.Y.M.I

credits: wired.it
credits: wired.it

Questa sigla è difficile anche pronunciarla. La usano i temerari di internet quando devono avvisarci di qualcosa. Deriva dall’inglese “in case you missed it”, “nel caso in cui non lo sapessi”.

8. G.M.T.A

credits: wired.it
credits: wired.it

Per quelli che tentano un approccio da bocciare immediatamente o per quelli che, semplicemente, si sentono in dovere di farci un qualche tipo di complimento, quando la stessa idea è venuta sia a voi che al vostro capo/collega/amico, la sigla scelta sarà “gmta” che è “great minds think alike”, “le grandi menti pensano alla stessa maniera”.

9. G.T.F.O

credits: wired.it
credits: wired.it

Bene, state a sentire, quando ricevete una scritta del genere le cose non sono idilliche quanto sembrano. Chi vi ha mandato questo messaggio non vi sta esattamente invitando a bere un caffè insieme, vi sta piuttosto chiedendo di smetterla, una volta per tutte. È un’espressione che esprime indignazione di fronte ad un’incompetenza lampante ed è l’abbreviazione di “get the f**k out.

10. H.A.N.D.

credits: wired.it
credits: wired.it

È il più carino di tutti e chi lo manda non sta facendo altro che augurarvi una buona giornata. La sigla “hand”, non è esattamente collegata alla mano, ma deriva dall’inglese “have a nice day”.