martedì, 15 Luglio 2025

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5 stranezze dal mondo: la gara delle bare, il lancio del tonno e il villaggio maledetto

Oggi parliamo di 5 stranezze dal mondo.

Forse non lo sapete ma ci sono luoghi dove i funerali sono gare di velocità, le galline hanno la precedenza e si offrono preghiere in un tempio, ma per cosa?.

Se amate le storie bizzarre e i dettagli da raccontare agli amici come chicche da veri esploratori dell’insolito, questo articolo è per voi.

Ecco cinque curiosità che vi faranno dire: “No, non è possibile. O forse sì?”.

5 stranezze dal mondo: la gara dei “funeral express” in Ghan

In Ghana, soprattutto tra il popolo Ga, il funerale non è solo un rito di passaggio, ma un vero e proprio evento spettacolare.

Non stiamo parlando del famoso “funeral dance meme”, ma delle bare fantasiose: pesci giganti per i pescatori, bottiglie di Coca-Cola per gli appassionati di soft drink, automobili per chi ha passato la vita al volante.

La tradizione nasce dal desiderio di celebrare la vita del defunto attraverso il simbolo che più lo rappresentava.

In alcuni villaggi si è sviluppata una competizione non ufficiale: chi organizza il funerale più appariscente e rapido vince in reputazione. Si chiama “funeral express”, e il tempismo perfetto tra coreografia, bara e corteo diventa motivo di vanto.

Il lancio del tonno in Australia

Ogni anno, nella città costiera di Port Lincoln, Australia meridionale, si tiene il Tunarama Festival, con un evento principale che lascia a bocca aperta: il lancio del tonno.

Sì, hai letto bene. I partecipanti gareggiano per lanciare un (ormai finto) tonno più lontano possibile. L’origine? Un omaggio al passato della città, capitale australiana della pesca al tonno.

Oggi non si lanciano più pesci veri ma modelli realistici in plastica per motivi igienici (e olfattivi), ma l’energia resta la stessa.

È un mix tra goliardia, muscoli e tradizione che attira visitatori da tutto il mondo.

Il tempio giapponese dove si prega per smartphone e computer

Nel quartiere di Kanda, a Tokyo, esiste un tempio shintoista che ha saputo adattarsi ai tempi: si chiama Kanda Myojin.

Qui, tra statue millenarie e rituali antichi, puoi fare una cosa molto, molto moderna: pregare per la tua tecnologia.

Offerte e talismani vengono dedicati a dispositivi elettronici, per proteggerli da virus, guasti e sfortune digitali.

I talismani (omamori) contro i bug informatici sono tra i più venduti. Il tempio è anche luogo di pellegrinaggio per ingegneri e sviluppatori, specialmente in occasione del Capodanno. Insomma: qui anche il tuo laptop può trovare la pace interiore.

Il villaggio maledetto di Hoer Verde

Una storia oscura e irrisolta arriva dal Brasile, più precisamente da un piccolo villaggio chiamato Hoer Verde.

Secondo racconti popolari (e leggende urbane di lunga data), nel 1923 l’intero villaggio scomparve nel nulla. Nessun segno di lotta, né cadaveri: solo case vuote, tavole imbandite e strumenti ancora caldi.

Chi entrò nel villaggio disse di aver trovato una scuola abbandonata con l’ultima lezione scritta a metà. L’unico indizio? Una scritta sul muro: “La fine è vicina”.

Gli storici mettono in dubbio la veridicità della vicenda (non esistono fonti certe né coordinate chiare), ma la leggenda continua a circolare, alimentando l’immaginario sudamericano.

La precedenza alle galline

A Yelland, in Inghilterra, le galline non solo girano liberamente per il paese, ma sono trattate come autentiche cittadine onorarie. Gli automobilisti rallentano, si fermano, attendono pazientemente che i gruppi di pennuti finiscano di attraversare la strada. Talvolta, capita persino che sia l’intero traffico a bloccarsi per qualche minuto, mentre una gallina – o dieci – si gode la sua passeggiata campestre.

Cartelli fatti a mano o creati ad hoc dai residenti avvisano: “Chicken Crossing – please stop”. Alcuni hanno perfino disegnato strisce pedonali per pennuti, proprio davanti alle fattorie.

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Numeri fortunati e numeri sfortunati: ecco quali sono e quali potresti giocare

Siamo agli sgoccioli dell’anno ed è tempo di parlare di numeri fortunati e numeri sfortunati.

Vedremo come cambia il significato di nazione in nazione e scoprirete i motivi per cui sono fortunati o no. Quale vi ispira di più?

Numeri fortunati in giro per il mondo

Il Numero 9

Nella cultura cinese il numero 9 è generalmente considerato fortunato poiché suona simile alla parola “lungo” (久, jiǔ), che rappresenta la longevità. Tuttavia, può anche essere associato alla sofferenza in alcune situazioni.

In India il numero 9 ha un significato speciale, specialmente nel contesto del Navaratri, una festività dedicata alla Dea Durga. È considerato un numero di completamento e realizzazione.

Il Numero 7

Il numero 7 è generalmente considerato fortunato in Occidente. È comune trovarlo in espressioni come “sette meraviglie del mondo” o “sette giorni della settimana”.

In Giappone, il numero 7 è associato alla buona fortuna e viene celebrato in eventi come il Shichi-Go-San, una festività per bambini.

In molte culture africane, il numero 7 è considerato fortunato e sacro. È spesso associato alla completezza e all’equilibrio, e viene utilizzato in rituali e cerimonie.

Il Numero 8

In Cina il numero 8 è considerato molto fortunato perché suona simile alla parola “prosperità” (發, fā). Gli eventi e le cerimonie importanti sono spesso programmati per il giorno 8.

Il Numero 10

In Messico il numero 10 è spesso considerato un numero sacro e rappresenta la perfezione e la completezza in alcune tradizioni.

Il Numero 3

In India è considerato un numero sacro, rappresenta la trinità divina (Brahma, Vishnu e Shiva). È spesso associato a buon auspicio e prosperità.

In alcune tradizioni indiane, l’otto è visto come un numero potentemente spirituale e di abbondanza. Tuttavia, può anche essere associato a difficoltà e sfide nella vita.

Numeri sfortunati in giro per il mondo

Il Numero 4

In Cina il numero 4 è considerato sfortunato perché la sua pronuncia è simile alla parola “morte” (死, sǐ). In molte città, gli edifici evitano di avere il quarto piano.

Anche in Giappone, il numero 4 è associato alla morte e viene spesso evitato in contesti come ospedali e funerali.

Il Numero 9

In Giappone, il numero 9 (九, kyū) è visto come sfortunato perché la sua pronuncia è simile a quella della parola “dolore” (苦, kurushimi).

Il Numero 6

In alcune tradizioni africane, il numero 6 può essere visto come un simbolo di sfortuna, spesso associato a eventi negativi o a malattie. Tuttavia, questa interpretazione può variare tra le diverse etnie.

Il Numero 13

In molte culture occidentali, il numero 13 è visto come sfortunato. L’associazione con l’Ultima Cena e il tradimento di Giuda ha contribuito a questa percezione.

Il Numero 17

In Italia, il numero 17 è considerato sfortunato a causa dell’associazione con la frase latina “VIXI”, che implica la morte.

Il Numero 18

In alcune tradizioni ebraiche, il numero 18 è considerato fortunato, ma il suo multiplo, 36, può essere visto come sfortunato in alcune interpretazioni.

Il Numero 14

In alcune culture arabe, il numero 14 può essere considerato sfortunato, associato a eventi negativi o malattie.

Bush Tucker e Seafood nella cucina australiana, con due ricette

Bush Tucker è il nome che identifica gli alimenti della cucina australiana, che risulta essere una fusione di influenze culinarie provenienti da diverse culture, riflettendo la storia multietnica del Paese.

Bush Tucker nella cucina australiana

Fra gli ingredienti indigeni troviamo: carne di canguro, di emù e di coccodrillo;

il lychee, il finger lime, i macadamia e l’avocado; il peperoncino aborigeno, l’eucalipto e le erbe native.

La cucina australiana ha subito molti influssi, soprattutto dalla cucina britannica, come il roast beef, il fish and chips e il pavlova ma anche dalla cucina mediterranea come la pasta, il kebab e i piatti a base di verdure. Si scorgono anche tracce della cucina asiatica come i noodle, il sushi e il curry.

Il fiore all’occhiello è il seafood: aragoste, ostriche, gamberi e pesce pescato localmente.

Due ricette tipiche della cucina australiana

Agnello alla menta con salsa di bacche di macadamia

Ingredienti:

  • 1,5 kg di agnello disossato (spalla o coscia)
  • 1/4 tazza di foglie di menta fresca, tritate finemente
  • 2 spicchi d’aglio, schiacciati
  • 2 cucchiai di olio d’oliva
  • Sale e pepe nero macinato fresco

Per la salsa:

  • 1 tazza di bacche di macadamia tostate
  • 1/2 tazza di panna fresca
  • Succo di 1 limone
  • Sale e pepe q.b.

Preriscaldare il forno a 200°C.

In una ciotola, mescolare la menta, l’aglio, l’olio, il sale e il pepe. Distribuire il composto sulla superficie dell’agnello e massaggiarlo bene.

Disporre l’agnello in una teglia da forno e cuocere per 45-60 minuti, fino a quando la carne raggiunge la cottura desiderata.

Nel frattempo, preparare la salsa: frullare le bacche di macadamia fino a ottenere una crema liscia. Incorporare la panna e il succo di limone, aggiustando di sale e pepe.

Servire l’agnello a fette, accompagnato dalla salsa di bacche di macadamia.

Wok di calamari e verdure con salsa di peperoncino e lime

Ingredienti:

  • 500g di calamari freschi, puliti e tagliati a anelli
  • 2 peperoni rossi, a strisce
  • 1 cipolla rossa, a fette
  • 2 carote, a julienne
  • 100g di germogli di soia
  • 2 spicchi d’aglio, tritati
  • 2 cm di zenzero fresco, grattugiato
  • 2 peperoncini rossi
  • Succo di 2 lime
  • 2 cucchiai di salsa di soia
  • 2 cucchiai di olio di sesamo
  • Sale e pepe q.b.

In un wok o in una padella capiente, scaldare l’olio di sesamo a fuoco medio-alto.

Aggiungere l’aglio, lo zenzero e i peperoncini tritati. Cuocere per 1 minuto, mescolando.

Aggiungere i calamari e cuocere per 2-3 minuti, finché diventano opachi.

Incorporare i peperoni, la cipolla, le carote e i germogli di soia. Cuocere per altri 3-4 minuti, mescolando spesso.

Condire con il succo di lime, la salsa di soia e aggiustare di sale e pepe.

Servire caldo, eventualmente accompagnato da riso basmati.

La storia di Amber Dawn che viveva con un estraneo senza saperlo

Si può vivere con un estraneo in casa senza saperlo? Prosegue il nostro viaggio nelle storie vere dell’orrore.

Tutte queste storie sono accomunate da indizi che sembrerebbero davvero portarci verso il sovrannaturale: rumori, presenze inquietanti, ombre sinistre. E invece si tratta di qualcosa di molto più concreto.

Le ambientazioni poi non aiutano: case disabitate per lungo tempo, soffitte buie e polverose. A proposito anche in questo caso il teatro del nostro mistero è una soffitta e la protagonista è la scrittrice canadese Amber Dawn.

Amber Dawn trasloca in una nuova casa con un estraneo dentro

È il 1997 e la scrittrice Amber Dawn decide di traslocare nel villaggio di Enumclaw. Giovane ed entusiasta è molto attratta da questa piccola comunità ai piedi del vulcano Mount Rainer.

La motiva anche il fatto di essere più vicina ai suoi familiari.

Amber sceglie un piccolo appartamento con una botola sul soffitto che conduce nel solaio.

Qui spera di dedicarsi serenamente alla scrittura, vincerà il Dayne Ogilvie Prize nel 2012 e pubblicherà diversi romanzi vincendo altri premi.

Ma in quell’inverno del 1997 non sa che la nuova casa ha una sgradita sorpresa per lei.

Tutto inizia subito con la prima notte: Amber sente dei passi sopra la sua testa.

Alzando la testa si rende conto che nessuno abita sopra di lei eppure qualcuno cammina.

La terribile scoperta di Amber Dawn

Spaventata Amber decide di parlarne con quello che le ha venduto la casa, ma lui la blandisce: saranno scoiattoli.

Ma qui viene il bello: gli oggetti scompaiono, le porte chiuse le ritrova aperte ed altri fenomeni inspiegabili.

Inizialmente Amber pensa di avere le traveggole, poi crede che si tratti del fratello, che ha l’altra chiave e che passa da casa sua mentre lei è al lavoro.

Ma una notte, mentre si sta rilassando nella vasca da bagno, nel corridoio vede la botola che conduce al solaio spalancata. Ed è lì che realizza: c’è qualcuno in soffitta.

A quel punto uscì dalla vasca senza fare rumore, prese un martello, il cane e chiamò la polizia e sua cognata dirigendosi fuori dalla casa.

All’arrivo della polizia l’estraneo non c’era già più, trovarono un sacco a pelo, libri e del cibo. La polizia crede che abbiano vissuto insieme per circa sei mesi ma nessuno sa come sia entrato o se fosse già lì da tempo.

Amber è convinta che non fosse un malintenzionato ma ha cambiato casa il giorno successivo.

Una casa senza soffitta.

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