venerdì, 26 Aprile 2024

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Cellulite, ecco come liberarsene mangiando

Presente in ogni corpo, si addentra fra le insicurezze più nascoste e riemerge sotto forma di anti estetismi. Curare l’alimentazione è importante al fine di prevenire la cellulite, cibi sani e ricchi di proteine aiutano certamente ad assicurarsi una pelle più filiforme non solo visibilmente, ma anche al tatto. Eredità e ormoni, giocano un ruolo altrettanto attivo nell’evitarne la comparsa.

La cellulite può avere diverse cause: il grasso, la ritenzione idrica, una cattiva circolazione del sangue.
Per lottare contro questo fenomeno si possono fare dei massaggi linfodrenanti, praticare un’attività sportiva o usare creme anti cellulite. Spesso però, cambiare alimentazione può essere sufficiente a risolvere il problema.

Di fatti la cellulite è causata da un’alimentazione povera di fibre ma ricca di glucidi e lipidi. Per farla sparire, quindi, è importante seguire un’alimentazione più sana ed equilibrata. Non significa necessariamente ridurre le quantità di cibo bensì fare scelte nutrizionali corrette.

Dunque tutto parte dall’alimentazione, quindi si dovrebbero mangiare cibi che aiutano a drenare i liquidi in eccesso per contrastare l’effetto della pelle a buccia d’arancia.

Per avere successo in una dieta anti-cellulite, è necessario mangiare cibi che possano portare benefici tangibili per il corpo. Nella ricerca dei migliori alimenti da prediligere, i migliori sono sicuramente quelli che contengono fibre e pochi grassi e anche mangiare moltissima frutta e verdura.

Ecco qui di seguito delle dritte per porre rimedio alla cellulite mangiando.

Quali cibi è meglio evitare:
Gli insaccati, i dolci, i sughi molto grassi, la frittura, le bibite gassate e gli alcolici. In pratica tutti gli alimenti troppo ricchi di grassi, zucchero e sale.
Quindi anche nel condimento bisogna stare attenti senza eccedere con olio e sale, ma si possono usare spezie o erbe per insaporire gli alimenti, soprattutto via libera a prezzemolo e cipolla.
No al caffè a fine pasto perché la caffeina assorbe il ferro.

Quali cibi consumare con moderazione:
Olio e burro si possono usare ma con moderazione, l’olio meglio consumarne un cucchiaino al giorno a crudo.
Carne e pesce, che fanno molto bene al corpo, si possono cuocere alla griglia, al forno o al vapore.
La verdura cruda aiuta a perdere peso ma non a lottare contro la cellulite, ma al contrario contiene moltissimi sali minerali che favoriscono la ritenzione idrica. Quindi è meglio prediligere la cottura al vapore, inoltre si può abbondare con melanzane, peperoni, porri e cavolo.

Quali cibo consumare regolarmente:
Le proteine, contenute essenzialmente nelle carni bianche e nelle uova, perché contribuiscono allo sviluppo muscolare e, dato che sono magre, le proteine obbligano l’organismo a prendere l’energia nelle cellule grasse.
Gli alimenti ricchi di ferro, come le lenticchie, in quanto il ferro favorisce il trasporto dell’ossigeno nel sangue.

Il pesce e i frutti di mare, che contengono numerosi acidi grassi, tra cui i famosi omega 3. Questi alimenti hanno propiretà antinfiammatorie e non gonfiano i tessuti.

Via libera al potassio che stimola il drenaggio linfatico, cioè permette di decongestionare il tessuto adiposo; il potassio è contenuto nella frutta secca, nel lievito di birra e in alcune verdure a foglia verde.
Si agli alimenti integrali come la pasta, il riso, i cereali o il pane, perché assorbono le tossine e danno una sensazione di sazietà. Tuttavia il riso e la pasta sono da consumare con moderazione, non più di 3 volte a settimana, soprattutto se non pratichi alcun sport.

Assolutamente da usare la vitamina C: si trova soprattutto nella frutta, poiché rinforza le pareti dei vasi sanguigni; il kiwi aiuta a combattere lo stress e a migliorare il transito intestinale.

I frutti rossi contengono la vitamina P che migliora la circolazione del sangue.
Questi alimenti antiossidanti favoriscono anche la rigenerazione cellulare.
Anche il tè verde ha effetti benefici, perchè limita l’assorbimento di lipidi e glucidi e combatte la ritenzione idrica.

Insomma il desiderio di ogni donna è, sin dalla notte dei tempi, sconfiggere la buccia d’arancia.
C’è chi si butta su oli preziosi e chi su creme miracolose, ma forse nessuno ha mai provato a sconfiggere la cellulite mangiando.
Quindi donne, tutte a tavola.

Alcuni dipendenti di fast food confessano i cibi da non acquistare

Che il cibo servito nei fast food non sia lo stesso consigliato dai dietologi, è chiaro. Ma uno strappo alla regola, una concessione gustosa e una pausa insana, sono fondamentali per tutti. Insomma, errare è umano, ma andare da McDonald’s è divino.

A metterci in guardia, come se non bastassero la bilancia, il dietologo e le conoscenze base circa l’alimentazione, sono anche alcuni dipendenti, ovviamente anonimi, di varie catene di fast food. Quali sono i cibi da evitare assolutamente, sia per modalità di conservazione, che per qualità, ce lo dicono loro.

McCafé da McDonald’s

Macchine non manutenzionate e pulite per assenza di personale che ne sia in grado. Tutte le bevande del McCafé, passano quindi attraverso queste macchine, che secondo l’addetto ai lavori arrivano anche a cinque dita di sporcizia, in quanto da sempre ignorate.

Hot dog allo stadio

Cotti, su piastre non proprio igieniche, conservati e, se non venduti, riutilizzati per più giorni: questa la sorte degli hot dog venduti negli stadi o durante altre manifestazioni. E ancora più amara è sicuramente la sorte di chi li ingerisce.

Secret Menù da Starbucks

Secondo un ex dipendente di Starbucks, sconosciuti sono gli ingredienti di questa bevanda segreta, ma di sicuro poco raccomandabili.

Pop corn al cinema

I pop corn al cinema sono un must. Ma non sono, ahimè, affatto consigliati. Secondo un addetto al settore alimentare di un cinema, i chicchi di mais esplosi, vengono conservati in bustoni neri e lasciati lì a riposare sul pavimento, fino al completo smaltimento.

Chicken McNuggets

Prendi il petto di pollo, stendilo fuori al balcone per un mese, poi impanalo e avrai i Chicken McNuggets. Anche questi riscaldati fino ad esaurimento scorte, costituiscono uno degli alimenti più dannosi, tra i dannosi.

Le ciambelle da Dunkin

Le tipiche ciambelle colorate e gustose? Tutte congelate. Vi si spezzerà il cuore, ma a mio modesto parere è meglio che si spezzi lui e non il vostro intestino.

Lo zucchero, un nemico invisibile in cucina

Lo zucchero si trova da anni al centro dell’attenzione di nutrizionisti, scienziati e medici di tutto il mondo, perchè considerato uno dei principali nemici per la salute umana. Si tratta di uno degli elementi basilari della comune alimentazione, presente in qualsiasi tipo di preparato, oppure pronto per essere inserito all’interno di una varia gamma di cibi e bevande, con il fine di addolcire. Eppure i risultati delle ricerche effettuate dagli studiosi sembrerebbero spingere in una sola direzione, ossia verso la riduzione del consumo dello zucchero bianco.

Perché?

Lo zucchero è uno dei principali responsabili dello stato di obesità in cui riversa la maggior parte della popolazione, per non parlare di alcune malattie a diversi organi, provocate proprio dall’uso di questo dannosissimo prodotto industriale. Si prevede che il 95% degli americani, infatti, sarà obeso o gravemente sovrappeso nei prossimi 20 anni, mentre un terzo soffrirà di diabete. Queste previsioni sono allarmanti quanto veritiere, visto che l’80% del cibo che può essere acquistato negli USA contiene zuccheri nascosti per migliorarne il sapore.

Non solo, a farne le spese vi è anche il cervello, poiché con i carboidrati gli zuccheri alterano la struttura e la funzionalità della mente. Una ricerca del Charité University Mental Center di Berlino, pubblicato dalla rivista Neurology, afferma che il glucosio può far diminuire la memoria restringendo l’ippocampo, l’area del cervello dove risiedono le capacità mnemoniche. Lo zucchero è anche in grado di far produrre più acido urico al fegato, alzando la pressione arteriosa, la principale causa di aumento del rischio cardiovascolare, ma anche di elevare i livelli di colesterolo. Ci sarebbero poi dei collegamenti tra il consumo di zucchero e l’insorgere della demenza.

La difficoltà consiste proprio nel liberarsi dal consumo di zucchero bianco, poiché il nostro cervello reagisce alla sua assunzione come all’uso di certe sostanze stupefacenti, ed è per questo che diventarne dipendenti è molto facile. Questo ingrediente è stato infatti ribattezzato dagli studiosi come il nuovo tabacco.

Inoltre, una ricerca olandese condotta su 600 persone ha mostrato come lo zucchero sia anche in grado di accelerare l’invecchiamento. La stima dei ricercatori è 5 mesi in più per ogni 180 gr di zucchero ingerito. Questo succederebbe poiché nel momento in cui l’organismo scompone lo zucchero, rallenta anche la produzione di collagene ed elastina, componenti che rendono la pelle giovane ed elastica.

Cosa fare?

Ridurre il consumo di zuccheri all’interno del proprio nucleo familiare e della propria alimentazione è un primo passo verso la completa rinuncia a questo ingrediente. Anche la ricerca di cibi meno dolci, la rimozione delle macchinette di bevande zuccherate e l’utilizzo dello zucchero grezzo, invece di quello raffinato, possono essere delle valide opzioni, così come il perenne controllo degli ingredienti contenuti nei cibi acquistati.

Menù di Natale: ecco quello tipico (FOTO)

credits photo: danoncredere.it

Per gli amanti del buon cibo il Natale è la festa più bella. L’aspettiamo ogni anno per poter mangiare tante cose buone e super caloriche senza sentirci troppo in colpa. Antipasti, primi, secondi, contorni, dolci, frutta e vino in quantità. Non ci facciamo mancare proprio niente perchè, in questi giorni, anche la dieta va in vacanza. Ma qual è il menù tipico del pranzo di Natale in famiglia? Se ci state ancora pensando potete prendere ispirazione da questo. Le parole d’ordine sono semplicità e genuinità.

Antipasto

credits photo: finedininglovers.it
credits photo: finedininglovers.it

Si parte con un antipasto semplice e misto. Salumi, formaggi, mozzarelline e finger food. Un’amica preziosa è la pasta sfoglia, che ci può aiutare a creare tantissime sfiziosità, come i cannoli ripienti alla crema di salmone e formaggio spalmabile.

Primi

I primi sono i veri protagonisti dei pranzi di Natale. Noi ve ne proponiamo due: potete farli entrambi, riducendo le porzioni, o optare per uno solo. I tortellini in brodo sono immancabili su molte tavole italiane, sorprattutto quelle emiliane, nel giorno di Natale. I tortellini ideali sono quelli fatti a mano, magari dalla nonna o zia esperta. Accanto al piatto di tortellini non può mancare una porzione di cannelloni. Ci sono mille modi diversi di riempirli: carne e sugo, peperoni, radicchio e zabaione, ricotta e spinaci. Basterà scegliere quello che più gradite.

Secondo

credits photo: cucchiaio.it
credits photo: cucchiaio.it

Come secondo proponiamo agnello al cartoccio. Facile da preparare ma veramente molto gustoso. Basterà condire la carne con un mix di olio e spezie (prezzemolo, salvia, rosmarino o timo), metterla nel cartoccio di carta stagnola, bagnarli con vino bianco e infornare.

Contorno

credits photo: incucinaconkristina.blogspot.com
credits photo: incucinaconkristina.blogspot.com

Tra i contorni non possono mancare le patate al forno, che rendono felici grandi e piccini. Noi, però, vi proponiamo un’alternativa a quelle classiche tagliate a cubetti: patate al ventaglio. Sbucciate le patate, tagliatele a metà per lungo, lasciatele bollire e poi fate dei taglietti sulla parte arrotondata. Posatele su una teglia con carta da forno, condite con olio e ariosto e lasciate in forno finchè non assumono un colorito dorato. Immancabile anche un’insalata leggera.

Dessert

credits photo: ricettedicasa.myblog.it
credits photo: ricettedicasa.myblog.it

Anche dopo un pranzo sostanzioso come quello natalizio c’è sempre posto per il dessert. In questo caso optate per i dolci tipici di Natale: pandoro, panettone o tronchetto. Potete aggiungere qualche variante, come creme, panna o cacao. In ogni caso, farete un figurone.

Concludete il tutto con frutta, frutta secca e spumante. Ora inizia la vera sfida: digerire