giovedì, 28 Marzo 2024

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Proposte dal mondo del cibo: ristorazione, dieta, ricette e cucina

Stampare il cibo in 3D: la novità del futuro (FOTO)

Mancano solo pochi giorni all’apertura dell’Expo e, come ormai tutti sapranno, il tema principale sarà il cibo e le innovazioni fatte in questo campo. Se però da una parte, a Milano, c’è chi afferma di voler promuovere il diritto ad un’alimentazione sana, dall’altra, oltreoceano, alcuni esperti vedono il cibo stampato in 3D come l’avanguardia del futuro.

Si è sempre parlato di cucina come di un’arte in cui istinto e creatività sono doti essenziali, ma fin’ora solo pochi eletti come gli scienziati della Nasa avevano osato proporre un connubio tra stampa e cibo.

Pare però che questa pratica inusuale sia destinata a trovare sempre più spazio, specialmente negli Stati Uniti. Allo show dei consumatori elettronici a Las Vegas, l’Istituto Culinario d’America (CIA) ha svelato di aver avviato una partnership con System 3D, creatore di Chef Jet. Grazie a questa il Cia avrà l’opportunità di iniziare i suoi test di prova con il chef jet, mentre System 3D guiderà alcuni studenti all’interno della sua sede a Los Angeles con dei tirocini appositi.

Una pratica che potrebbe davvero far nascere nei giovani la passione per il cibo, al di là della sua forma tradizionale, e innescare un processo di start up, come accade spesso da incontri tra due mondi diametralmente opposti. Ma scopriamo nel dettaglio che cos’è e come viene prodotto il cibo stampato in 3d.

Hod Lipson, direttore del Cornell University’s Creative Machines Lab, alla conferenza Inside 3D Printing a New York, ha parlato di tre modi in cui si possono stampare i cibi: effusori, materiali in polvere e laser.

In particolare il 3D Systems ChefJet cristallizza strati sottili di zucchero in configurazioni geometriche virtuali, mentre il Natural Foods’ Choc Edge dispone il cioccolato dalle siringhe, ricreando dei modelli particolarmente belli.

Altro metodo, simile a quello scelto dalla Nasa, è quello di Foodini, che usa ingredienti freschi inseriti in delle capsule per creare dei piatti sorprendenti. A differenza del primo questo però stampa semplicemente delle paste crude da cucinare normalmente.

Proprio per ciò, uno degli ingegneri della Nasa, Anajan Contract, sta sviluppando una stampante che produce pizza e a tal proposito afferma che questo tipo di stampante non solo contribuirà a ridurre l’impatto ambientale, ma anche ad offrire una forma rinnovabile di sostegno per la crescita della popolazione mondiale.

3d-printed-pizza

Il cofondatore delle Macchine naturali, Kucsma, aggiunge che Fodini potrebbe aiutare anche a ridurre gli additivi chimici nei cibi e i consumi extra.

Ma supponendo che tali nobili scopi siano raggiungibili, cibo e tecnologia possono davvero stare nella stessa frase?
Le perplessità maggiori stanno dalla parte di cuochi d’élite e cittadini che amano vedere e gustare il cibo nella sua forma tradizionale, ma come tutte le innovazioni anche questa potrebbe entrare nelle nostre vite, lasciando semplicemente il tempo di abituarsi piuttosto che decidere se usufruirne o no.

[Credits photo: digitaltrends.com]

Quali saranno i cibi del 2016? (FOTO)

photo credits : izseler

Il 2015 è agli sgoccioli ed un nuovo anno con le sue novità ed i suoi eventi arriverà impetuoso. Il 2016 prevede molti cambiamenti dal punto di vista alimentare che coinvolgeranno tutti noi. Molte cose cambieranno, ed alcune novità modificheranno il nostro modo di mangiare e fare la spesa.
Il Mintel ha stimato una lista dei trend del prossimo anno riguardanti il settore di food e beverage. Vediamoli insieme.

Di soia è meglio

Credit: mangiarebuono.it
Credit: mangiarebuono.it

Hamburger e derivati del latte di origine vegetale sono già in voga e molto consumati, ma a quanto pare, moltissimi consumatori preferiranno cibi vegetali al posto di quelli tradizionali. Il cibo bio sarà il re indiscusso dell’anno che arriverà

No agli ingredienti artificiali

photo credits: sfizioserietv
photo credits: sfizioserietv

Sembra che il 2016 sia l’anno definitivo per il tramonto di cibi elaborati e pieni di sapidità, coloranti ed iper-elaborati. La cucina diventa semplice e più naturale.

Proteine a go-go

photo credits: gymnic
photo credits: gymnic

In tavola aumentano i cibi ricchi di proteine ed i cibi prediletti degli sportivi. La moda delle diete proteiche si farà largo tra sportivi e non in maniera dilagante.

E-spesa

photo credits : izseler
photo credits : izseler

Siamo già abituati ad acquistare su internet beni di consumo come abiti, libri e scarpe. Nel 2016 invece prenderemo l’abitudine di fare scorta per la dispensa utilizzando il pc.

Più monoporzioni

photo credits: lo spiffero
photo credits: lo spiffero

Cresce il numero di single che vivono da soli e per evitare gli sprechi le aziende provvederanno alla creazione di prodotti monoporzione per evitare sprechi. I cibi preferiti dai single saranno monoporzione ma comunque semplici e poco elaborati.

Valore ai valori

photo credits: freshplaza
photo credits: freshplaza

Daremo più valore alle tabelle nutrizionali, fino ad ora poco osservate e ritenute superflue. Faremo attenzione alle etichette ed ai valori nutrizionali.

Ricette pasquali: come fare la pastiera

Ricette pasquali

Ricette pasquali: come fare la pastiera.

Si tratta di un dolce napoletano tipico della tradizione di Pasqua: pasta frolla elastica ma friabile e un ripieno cremoso a base di ricotta e grano.

Leggenda vuole che fu la sirena Partenope ad esser creatrice di questa delizia, ma pare sia anche legato al culto di Cerere le cui sacerdotesse portavano in processione l’uovo.

L’origine più realistica narra che che alcuni pescatori, a causa dell’improvviso maltempo, erano costretti a restare in mare per un giorno e una notte. Una volta tornati a terra, a chi domandava come avessero fatto a resistere rispondevano che avevano potuto mangiare la Pasta di Ieri, fatta con ricotta, uova, grano ed aromi.

La ricetta attuale fu perfezionata proprio nei conventi e divennero celebri quelle delle suore del convento di San Gregorio Armeno.

Ricette pasquali: come fare la pastiera

Ecco la ricetta per prepararla in casa.

Ingredienti per la frolla:

• 400 g di farina

• 180 g di burro o strutto

• 150 g di zucchero

• 2 uova intere

• scorza di 1 arancia

PER IL RIPIENO:

• 400 g di ricotta vaccina

• 250 g di zucchero

• 300 g di grano precotto

• 250 ml di latte

• 2 uova intere

• 1 tuorlo

• 150 g di canditi (cedro e arancia)

• 2 cucchiaini di acqua di fiori d’arancio

• scorza di 2 arance

• scorza di 1 limone

• 1 pizzico di sale

Procedimento

Cuocere il grano nel latte con scorza di 1 arancia e 1 cucchiaio di zucchero. Rimestare finché il latte non si sarà completamente assorbito. Far freddare. Lavorare in una terrina la ricotta con lo zucchero fino ad ottenere un composto morbido e senza grumi. Unire il tuorlo, le uova, un pizzico di sale e la scorza grattugiata di 1 arancia e 1 limone. Aggiungere anche i canditi a cubetti piccoli e l’acqua di fiori d’arancio.

Unire il grano freddo e mescolate fino ad ottenere una crema omogenea. Far riposare in frigo. Lavorare burro e zucchero per iniziare la frolla, aggiungere le uova con la scorza d’arancia e successivamente la farina. Impastare fino ad ottenere un panetto compatto, quindi avvolgerlo nella pellicola e mettere in frigo

Stendere la frolla e rivestire la tortiera. Versare il ripieno all’interno, quindi stendere la frolla restante e ricavare delle strisce. Decorare formando dei rombi. Cuocere la pastiera in forno caldo a 180° per circa 1 ora e 20 minuti. Farla raffreddare minimo 12 ore.

All’Expo i consigli anti-spreco alimentare

La metà del cibo che viene prodotto nel mondo, circa due miliardi di tonnellate, finisce nella spazzatura, benché sia in gran parte commestibile. Il dato emerge da un rapporto del gennaio 2013 dell’Institution of Mechanical Engineers, associazione degli ingegneri meccanici britannici.

A fronte dei miliardi di tonnellate di cibo gettato nella spazzatura, c’è un miliardo di persone al mondo che non ha accesso a sufficienti risorse alimentari.

In Europa, la quantità ammonta a 89 milioni di tonnellate, ovvero a una media di 180 kg pro capite. Lo spreco domestico maggiore pro capite si registra in Inghilterra, con 110 kg a testa, seguono Stati Uniti (109 kg) e Italia (108 kg), Francia (99 kg), Germania (82 kg), Svezia (72 kg). “Il 42% degli sprechi alimentari in Europa avvengono tra le mura di casa” precisa Francesco Mele, responsabile della campagna contro lo spreco alimentare di Slow Food Italia.

In Italia la situazione non si discosta dal resto del mondo. Nella giornata di domani, 4 Agosto, l’argomento sarà affrontato all’Expo, dall’Adi, l’associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica. Sono 27 i chili che si stima siano buttati ogni anno, per persona. Per nucleo familiare la spesa ammonta a 454 euro.
A livello domestico nel nostro Paese si gettano mediamente il 17% dei prodotti ortofrutticoli acquistati, il 15% di pesce, il 28% di pasta e pane, il 29% di uova, il 30% di carne e il 32% di latticini.

“Nel 2050, secondo la Fao, la popolazione crescerà fino a 9 miliardi e sarà necessario aumentare la produzione agricola almeno del 60% – afferma Barbara Paolini, vicesegretario nazionale Adi e medico nutrizionista dell’ospedale universitario senese – ma la metà del cibo che viene prodotto attualmente nel mondo finisce nella spazzatura, benché sia in gran parte commestibile. Dobbiamo quindi pensare prima a eliminare gli sprechi e poi aumentare la produzione: per farlo si potrebbe iniziare da 10 regole fondamentali che tutti quanti possiamo seguire”

Ma vediamo nel dettaglio e in anteprima quali sono i consigli che l’Adi fornisce a tutta la popolazione per ridurre lo spreco alimentare:

1. Fai una lista delle cose da acquistare, in base alle reali esigenze

2. Segui la stagionalità e l’origine del prodotto, cercando di preferire prodotti locali a filiera corta, soprattutto per frutta e verdura

3. Riponi la spesa in modo corretto e nel ripiano adeguato del frigo

4. Congela i prodotti per prolungarne la durata nel tempo e mantenerne la freschezza

5. Mantieni pulita la dispensa e usa contenitori rigidi per la conservazione di alimenti come pasta e farina

6. Leggi le etichette nutrizionali e in particolar modo fai attenzione alle scadenze e al loro significato reale

7. Fai sempre attenzione alle quantità del cibo quando si cucina

8. Esegui una buona manutenzione di frigo e fornelli

9. Riutilizza gli alimenti avanzati e gli scarti alimentari con nuove ricette

10. Pratica il foodsharing, se il cibo è troppo e non si può congelare o riciclare, condividilo con amici e vicini di casa.