giovedì, 28 Marzo 2024

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Proposte dal mondo del cibo: ristorazione, dieta, ricette e cucina

Supernatural, il menu ispirato alla serie tv (FOTO)

credits photo: topicstock.pantip.com

Supernatural. Dieci stagioni all’attivo ed una, attesissima, in arrivo, è sicuramente tra le serie più apprezzate dal pubblico mondiale. Da quel lontano 13 settembre del 2005, primo giorno in cui è andata in onda, ne sono passati di anni, ma riesce ancora a macinare ascolti e ad appassionare i fan. I fratelli Winchester ti incollano allo schermo e, tra un demone e l’altro, tra l’angelo di turno e le varie possessioni, tra Dean che addenta un panino e Sam che lo guarda con aria di rimprovero, può capitare che durante la visione venga fame. Tanta fame.

Perché, quindi, dopo quelli per Modern Family e Castle, non preparare anche un menu a tema Supernatural adatto alle serate maratona o alla tanto attesa prima puntata del’undicesima stagione? Sarà un’ottima scusa per riunire tutti gli amici appassionati e godersi insieme i super sexy Winchester.

Hamburger

credits photo: fanpop.com
credits photo: fanpop.com

Immaginiamo di avere Dean Winchester come ospite a cena, cosa prepariamo? Molte di noi salterebbero direttamente al dopocena, ma bisogna pur farlo mangiare e non c’è niente di più adatto a lui che un hamburger, di quelli americani ma con ingredienti di qualità italiani. Panino al sesamo, cheddar, cipolle croccanti, insalata, bacon croccante, pomodoro e salsa burger.

Patatine fritte

credits photo: blog.giallozafferano.it
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Non c’è hamburger senza patatine fritte. Assolutamente non prefritte, ma quelle prese dal contadino, tagliate e sbucciate a mano. E per dargli un tocco in più le insaporiamo. Basta cospargerle con paprika dolce o paprika forte, a seconda delle preferenze, dopo averle fritte.

Birra

credits photo: sweatpantsandcoffee.com/
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A tavola con i Winchester la birra non deve mancare. I due fratelli amano berla mentre chiacchierano seduti al pub o mentre fanno ricerche nei più diversi motel americani.

Insalata

credits photo: chickensmoothie.com
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Con le prime due portate e la birra il nostro fegato inizierà a chiedere pietà, perdono e misericordia. E anche Sam Winchester ci guarderebbe male. Meglio proseguire, quindi, con una insalata sgrassante, ma comunque molto gustosa, per accontentare tutti e per dare un’alternativa a chi preferisce il cibo salutare. La potete preparare in diversi modi e con mille ingredienti diversi: rucola, indivia, insalata verde, radicchio, spinaci, mais e chi più ne ha più ne metta.

Dolce

credits photo: playbuzz.com
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Che sia una crostata alla marmellata, una torta alla nutella o un budino, la cena deve assolutamente terminare con un dolce. Non vorrete far arrabbiare Dean Winchester? Noi consigliamo una delicata torta alla frutta.

La marmellata alla birra esiste, incredibile ma vero

Credit: http://mashable.com/

Semmai ci avessero detto che avremmo potuto spalmare la birra su una fetta biscottata, non ci avremmo mai creduto.
Oggi, invece, siamo costretti a ricrederci, perché dopo la crema spalmabile alla cannabis ecco arrivare la marmellata alla birra: si chiama Innis&Gun ed è da capogiro.
La scoperta non può che arrivare dalla splendida Scozia, dove un “appassionato” di birra ha deciso che fosse talmente irrinunciabile da doverla avere anche di prima mattina.

Parlando poi del processo, abbiamo scoperto che il risultato finale si ottiene aggiungendo la birra alla marmellata nel momento dell’ebollizione, abbinando accenti gradevoli al sapore aranciato tipico della marmellata.
Grazie poi ad un utilizzo particolare della tecnologia e di una sorta di caffettiera, per i produttori è possibile aggiungere gusti particolari durante il processo di fermentazione.

D’altra parte la Scozia ha una storia molto lunga con le marmellate, con Dundee che dovrebbe avere il primato per aver ospitato la prima fattoria di marmellata nel Regno Unito.

Purtroppo per il momento la marmellata alla birra non è acquistabile online, ma solo nei locali coinvolti a Dundee.

La carne fa bene al cervello

Credit: wired.it

C’è chi è vegetariano o vegano per moda, e poi c’è anche chi lo è perché crede in quello che fa, e nei valori etici che la sua scelta comporta. E sicuramente queste scelte sono più salutari di alcuni nostri piatti, o del classico cibo americano, ma non sono sufficienti per l’evoluzione umana.

Secondo un recente studio, mangiare la carne ha consentito ai nostri antenati di evolversi, di crescere, e di perfezionarsi sempre più nel giro di un milione di anni. Questa è un’affermazione non nuova, perchè biologi e scienziati evoluzionisti ne avevano già parlato, ma i recenti studi hanno dimostrato che mangiare carne è stato davvero un elemento cruciale per l’evolversi della specie umana e del suo cervello, cosa che sarebbe stata impossibile con una dieta vegana e alimenti crudi.

Gli esperimenti che hanno portato all’affermazione di questa tesi sono condizionati dal fatto che il cervello umano moderno consuma circa il 20% dell’energia del corpo a riposo, cioè il doppio di quanto consumato dagli altri primati. Ne deriva che carne e cibi cotti sono necessari per fornire la spinta di calorie indispensabili per nutrire un cervello in crescita.
Una ricerca pubblicata sul Proceedings of the National Academy of Sciences, ha analizzato le relazioni che intercorrono tra le dimensioni degli essere umani e quelle del loro cervello. È stato riscontrato che più l’essere umano cresceva in dimensioni più cresceva anche il suo cervello. Ma questo non per l’uomo. Infatti, la nostra specie ha mostrato un cervello più grande e più ricco di neuroni per le sue proprie dimensioni, rispetto per esempio a un gorilla, che è tre volte più massiccio degli essere umani ma ha un cervello decisamente più piccolo.

Perché?

La risposta sembra essere proprio nella dieta vegana (perché priva di proteine animali) dei gorilla, che quindi richiede ore ed ore di nutrimento per fornire abbastanza calorie a sostegno della massa corporea e celebrale. Affinché un gorilla abbia un cervello simile a quello dell’essere umano avrebbe bisogno di 733 ulteriori calorie al giorno, che sarebbero quasi due ore in più dedicate al nutrimento.
Similmente, se i nostri primi antenati mangiavano solo e soltanto vegetazione, avrebbero avuto bisogno di cibarsi per più di 9 ore al giorno per supportare il fabbisogno calorico. Dunque si evince che i nostri antenati abbiamo mangiato carne durante la loro evoluzione, specialmente per via del pericolo, e delle alte difficoltà di reperimento di tutto quel cibo.

La linea di fondo – come spiega lo studioso Herculano-Houzel – è che, certamente si può sopravvivere con una dieta esclusivamente vegetariana o vegana nella nostra era moderna, ma, così facendo, la sopravvivenza sarebbe stata decisamente più improbabile per i nostri antenati.

[Credit: washingtonpost.com]

Tutti gli chef più famosi del momento (FOTO)

www.bloggokin.it

Sono tantissime le persone che vogliono dedicare il proprio tempo alla cucina, alla creazione di ricette deliziose e alla preparazione di menù che lasciano l’acquolina in bocca: in poche parole, vogliono che quello del cucinare diventi il lavoro di una vita.

Oggi, il lavoro dello chef è uno dei mestieri più prestigiosi, non solo in Italia, ma in tutto il mondo.

Il termine “chef” viene dal termine “chef de cuisine“, espressione francese che deriva dal latino “caput”: con questa parola, un tempo, ci si riferiva ad un capo o ad un comandante, ma ora possiamo riferirci anche ad un padrone o ad un direttore.

Il titolo di chef è stato usato la prima volta proprio nella haute cuisine nel 20° secolo, ma oggi rappresenta, in generale, un cuoco professionista.

Con la parola “chef” si fa riferimento ad una figura molto professionale nel campo della cucina e della ristorazione. Lo chef infatti deve occuparsi della preparazione dei menù e della creazione di ricette – anche nuove -, ma ha anche il ruolo di responsabile del personale, che sceglie ed educa secondo le proprie esigenze.

Ma diventare uno chef famoso e prestigioso non è così semplice. Ecco i nomi di alcuni che, con fatica e dedizione, sono riusciti a realizzare il proprio sogno, tanto da diventare tra i più noti cuochi del momento.

Gabriele Rubini

Gabriele Rubini, nato nel 1983, è un famoso cuoco italiano, conosciuto con il nome di “Chef Rubio”.

Prima di dedicarsi totalmente alla cucina, Gabriele è stato anche un rugbista: infatti fin da piccolo era appassionato a questo sport. Nel 2005 si trasferisce in Nuova Zelanda perchè chiamato a giocare dal Tabbona RFC, un club di Wellington, e lì, proprio per non pesare sulle spese dei genitori, decide di iniziare a lavorare in un ristorante: grazie a ciò nasce il suo amore per la cucina.

Nel 2010 Chef Rubio si diploma all’ALMA, dove aveva frequentato il corso di cucina italiana, e nel 2011 inizia ad occuparsi solo di cucina, a causa di un infortunio al crociato.

Dal 2013 Gabriele collabora con DMAX, il canale televisivo che manda in onda il suo programma “Unti e bisunti“, ispirato al suo avventuroso stile di vita e di cui, per ora, ha girato solo due stagioni.

Il famoso chef ha inoltre scritto un libro dal titolo “La nuova dieta mediterranea“, proponendo delle ricette sane ed originali.

Antonino Cannavacciuolo

Classe 1975, Antonino Cannavacciuolo è un famoso cuoco italiano.

Cannavacciuolo ha ricevuto l’Attestato di Cucina alla scuola alberghiera nel 1994 e subito ha iniziato a lavorare per grandi ristoranti francesi, come l’Auberge dell’Ile di Illerausen. Grazie a queste esperienze, Antonino diventa Chef Patron nel Ristorante Hotel Villa Crespi, ad Orta San Giulio, sul lago d’Orta.

Il grande chef è stato premiato con 2 stelle Michelin, con 3 forchette per Gambero Rosso e 3 cappelli per l’Espresso.

Cannavacciuolo è anche un conduttore televisivo: è il protagonista di “Cucine da incubo” in onda su Fox Life e su Cielo.

Carlo Cracco

Nato nel 1965, Cracco si diploma in un istituto alberghiero e poi inizia a lavorare in un ristorante di Vicenza.

L’evento più importante per la sua carriera però è nel 1986, quando collabora a Milano con Gualtiero Marchesi.

Oggi lavora come Chef Executive nel ristorante Cracco Peck, fondato nel 1883 dalla famiglia Stoppani. Il famoso cuoco italiano ha ricevuto 3 stelle Michelin, 3 forchette per Gambero Rosso e ha 18,5/20 Espresso. E non stupisce che nel 2007 il suo ristorante è si trova, per la Repubblica, tra i 50 migliori Ristoranti del mondo.

Lo chef, inoltre, è famoso per la conduzione di “Masterchef Italia” e di “Hell’s Kitchen Italia“.

Massimo Bottura

Massimo Bottura è un cuoco italiano, nato nel 1962. Bottura è sia proprietario che chef nell’Osteria Francescana, ristorante che ha ricevuto 3 stelle Michelin e che si è classificato terzo ristorante del mondo al “The World’s 50 Best Restaurants Awards 2014“.

Nasce e cresce a Modena, dove lavora nell’azienda di famiglia come grossista di prodotti petroliferi, ma decide di interrompere questo lavoro e dedicarsi alla cucina.

Apprende la cucina emiliana e quella francese, ma anche quella molecolare in Spagna. Proprio per quest’ultima è accusato di far uso di sostanze chimiche non molto sicure.

Uno dei tanti riconoscimenti, ricevuti durante la sua carriera, è il White Guide Global Gastronomy Award, il 3 marzo 2014.

Nadia Santini

E naturalmente non poteva mancare, nel settore della cucina, una donna. Nadia Santini è un’importante cuoca italiana e lavora nel ristorante “Dal Pescatore”, a Canneto sull’Oglio: il locale è stato premiato con 3 stelle Michelin nel 1996.

La Santini è molto apprezzata dagli chef di tutto il mondo, tanto che l’inglese Angela Hartnett la vede come una dei suoi eroi. E proprio per questo diventa la prima chef donna ad essere premiata con 3 stelle.

Altro riconoscimento viene nel 2013: vince il premio per “miglior chef donna del mondo” al concorso “The World’s 50 Best Restaurants“.